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Paul Cézanne


Il padre di Paul Cézanne, 1866
 

Manet



"Colazione sull'erba" 208 × 264 cm
Parigi, Musée d'Orsay

È conosciuto come il padre dell'Impressionismo, sebbene egli stesso non abbia mai voluto essere identificato col gruppo degli Impressionisti, né partecipò mai alle loro esposizioni. Questo perché, per tutta la vita, preferì avere un riconoscimento ufficiale davanti allo Stato mediante l'ammissione al  Sàlon e non "attraverso sotterfugi", come lui stesso affermò.
 

Eagles - Hotel California (live)


 
Creato da: acquerellimassimo il 14/05/2008
La magia degli acquerelli

 

 
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Ponte Sisto sul Tevere .

Post n°15 pubblicato il 10 Giugno 2008 da acquerellimassimo
 



Memorie e immagini di un tempo
passato, quartieri, vicoli e case attraversati da genti e mestieri ormai
scomparsi. Gli acquerelli di Ettore Roesler Franz (1845-1907) sono la
testimonianza a colori della Roma sparita di fine Ottocento


Ettore Roesler Franz è uno dei migliori e prolifici vedutisti e acquerellisti italiani attivo nella seconda metà dell'Ottocento e i primi anni del Novecento. Padrone assoluto della difficile tecnica dell'acquerello "ripeteva sempre che a lui [l'acquerello] sembrava il mezzo più acconcio per riprodurre con verità le vedute campestri e specialmente la trasparenza dei cieli e delle acque". (Federico Hermanin, Artisti contemporanei: Ettore Roesler Franz, in" Emporium", vol XXIX, 1909). Non a caso, in tutta la sua vita, Roesler Franz dipinge appena una quindicina di olii e poche altre opere a tempera. I soggetti preferiti dei suoi acquerelli, schizzi, bozzetti e fotografie sono i paesaggi della campagna romana, laziale e abruzzese, le vedute di Tivoli e quelle inglesi. Ma la sua notorietà è legata alla serie di Roma pittoresca/Memorie di un'era che passa, il ciclo di 120 acquerelli dedicati alle trasformazioni urbanistiche della città divenuta, nel 1870, capitale del Regno.

 
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Commenti al Post:
De_Blasi.A
De_Blasi.A il 16/06/08 alle 17:29 via WEB
ciao massimo passo per dividere la mia gioia con te un mio disegno è stato selezionato per una mostra collettiva a Varese città, sono felicissimo.Ho postato l'opera selezionata nel blog, assa sarei felice tu la vedessi.Antonio.
(Rispondi)
 
 
acquerellimassimo
acquerellimassimo il 16/06/08 alle 18:27 via WEB
andro' sicuramente a vedere il tuo lavoroe....in bocca al lupo per la mostra di varese.
(Rispondi)
 
normale_ma_nn_troppo
normale_ma_nn_troppo il 26/06/08 alle 21:14 via WEB
molto ma molto molto interessante il tuo blog e pure i tuoi links,ho solo sbirciato,ma appena potro' guardero' con piu' lentezza sia il tuo sito che mi sembra un vero dono per i sensi e i links dove spero imparare qualcosina...un salut e complimentoni di cuore... ammiro veramente la gente che ha la sensibilita' e la capacita' per fare diventare magia una tela in bianco, di fare diventare vita una pagina nuda...un salutone Gabriela
(Rispondi)
 
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THE WAY IT IS -BRUCE HORNSBY


 

per ridere un po'

 

Graffiti writing

 Il Graffiti Writing, spesso erroneamente definito Graffitismo, è una manifestazione sociale, culturale e artistica diffusa in tutto il pianeta, basata sull'espressione della propria creatività tramite interventi sul tessuto urbano. Correlata ad essa sono gli atti dello scrivere il proprio nome d'arte (tag) diffondendolo come fosse un logo. Il fenomeno prende le mosse dalla pittura murale (murales - disegni su muro), e viene spessoassociato ad atti di vandalismo, poiché numerosi adepti utilizzano come
supporti espressivi mezzi pubblici o edifici di interesse storico e artistico. Generalmente, il nocciolo di writer più vicini ad un serio lavoro di ricerca artistica considerano tali attività deprecabili, dimostrando anche nella scelta del supporto per la pittura una maggiore responsabilità e consapevolezza.

Un tipico graffito dei sottopassaggi di Pisa

Sebbene le sue origini si possono far risalire all'abitudine dei soldati alleati nel corso degli anni quaranta di disegnare lo scarabocchio Kilroy, il writing nasce a Philadelphia nei tardi   anni sessanta e si sviluppa a New York negli anni settanta fino a raggiungere una prima maturità stilistica a metà degli  anni ottanta.

Writer in azione a Bucarest.

Nei primi anni ottanta, anche grazie alla realizzazione di Style Wars (documentario sui graffiti della metropolitana newyorchese) e del film Wild Style, il fenomeno graffiti si diffuse su scala mondiale, trovando in Europa un fertile terreno.
Le città europee che meglio recepirono gli input provenienti da New York furono Amsterdaam e Parigi, a seguire presero a svilupparsi le scene in Germania, Spagna e Svezia. Una dura repressione rese invece abbastanza taciturna la scena inglese. Dagli anni ottanta ad oggi il fenomeno si è sviluppato grazie alla diffusione di riviste specializzate, video convention e ai frequenti viaggi di molti writer per le città europee e americane.
In Italia, le città maggiormente interessate dai graffiti sono Roma, Napoli, Milano, Pesaro, Bologna, Bari, Firenze, Torino,Salerno e Ascoli Piceno. Il fenomeno si è sviluppato in due ondate, quella tra il 1986 ed il 1995, fatta di ragazzi che arrivarono a rubare i tappini dei dosatori spray nei supermercati, poi messi fuori commercio e sostituiti da tappi ad incastro "femmina". La seconda ondata arriva fino ad oggi, con il raggiungimento, da parte dei novizi del 1995, di una certa maturità stilistica.
 

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