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Post N° 972
Post n°972 pubblicato il 14 Novembre 2008 da massimocoppa
L’assurdità di una scelta obbligata tra uno Stato assente
La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso della Procura di Milano contro l’autorizzazione a staccarle l’alimentazione. Ora, quindi, si potrà procedere e consegnare questa ragazza, in stato vegetativo da 17 anni, alla pietà del Signore. Il centrodestra al governo ed i cattolici dell’opposizione, spalleggiati fortemente dalla Santa Sede e dal vescovo Fisichella, gridano all’omicidio. Certamente, è orribile il modo con cui si consentirà a questa ragazza di ritrovare la propria dignità umana nel decoro della morte. In pratica la si dovrà affamare ed assetare. Ma questo accade proprio perché le ingerenze della Chiesa nello Stato non consentono ancora, in Italia, di autorizzare l’istituto dell’eutanasia. Se questa esistesse, con una semplice siringa indolore l’incosciente Eluana passerebbe in pochi istanti dall’abbraccio angosciato dei familiari a quello caritatevole di Dio. Invece si deve ricorrere a questo sistema disumano di farla morire di fame e di sete, ed oltretutto dopo una lunghissima battaglia giudiziaria e politica. Mi domando che razza di Paese è il nostro, se un essere umano ridotto a diventare una pianta e senza alcuna speranza di recupero non possa ritrovare la sua dignità ritornando alla polvere dalla quale tutti veniamo (come non smette mai di ricordarci la Chiesa). Peraltro, l’eutanasia è un tabù in quasi tutto il mondo, anche nei Paesi dove il cattolicesimo è minoranza o, comunque, non influisce sulla vita dello Stato. Questo certamente significa che l’argomento è duro da accettare; e tuttavia la salvaguardia della dignità umana, in tutte le occasioni, sta a significare anche avere diritto ad una morte pietosa, e non ad una vita mostruosa: quella è veramente senza dignità, checché ne dica il magistero religioso.
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