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OGNI UOMO BIANCO E' UN UOMO SCOLORITO

Post n°78 pubblicato il 20 Ottobre 2013 da splendore07

È mia opinione che il colore bianco della pelle non sia naturale all'uomo, il quale, per natura, ha invece la pelle nera o scura, come i nostri antenati. Di conseguenza, dal grembo della natura non è mai nato originariamente un uomo bianco, e quindi non esiste una razza bianca, benché se ne parli tanto: ogni uomo bianco è solamente un uomo scolorito"

(da "L'Arte di insultare"- Arthur Schopenhauer)

 

Concetto di straordinaria intuizione se si pensa che venne “formulato” dal grande filosofo durante la prima metà dell’ottocento, quindi, molto tempo prima che gli antropologi scoprissero che la “culla” dell’uomo è l’Africa.

Molto tempo prima che l’attuale xenofobia, raggiungesse le vergognose becere “vette” che altro non sono, se non la summa di insultante imbecillità che sembra non avere fine, che non puo’ fare altro se non suscitare indignazione, vergogna e un’assoluta condanna per i continui “attacchi” attraverso i media, le scritte murali, “lordure” razziste, naziste.

 

Putroppo, la “paranoia” etnica ,sta conoscendo una nuova stagione.

La paura del “negro”,quando la crisi economica”morde”, è una inesauribile risorsa alla quale attingere

 (Splendore)

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Commenti al Post:
Last.Tramp
Last.Tramp il 20/10/13 alle 23:54 via WEB
Sotto la luna sono bianco, sotto il sole, giallo...nella notte, nero, davanti ad un fuoco, rosso...sono l'uomo arcobaleno figlio di cento padri e di Nostra Madre: la Terra
 
 
splendore07
splendore07 il 24/10/13 alle 14:00 via WEB
Poetica rappresentazione dei colori che caratterizzano l’uomo nelle varie etnie. Conoscendo il tuo amore per i Nativi americani, e il tuo attaccamento alla terra, trovo le tue parole straordinariamente in sintonia con il loro pensiero, la loro filosofia, l’assoluta simbiosi con la terra.
Grazie per questo tua delicata, struggente, ma allo stesso tempo profonda “visione”

Sono un unico uomo che racchiude in sé tutte le sfumature dei colori della pelle. Mia madre, la terra, mi ha concepito e poi partorito con il suo colore: scura la pelle, scuri gli occhi. E il figlio generato appartiene ad una sola razza: l’uomo.
L’uomo è unico e dello stesso colore dell’amore, quello che nostra madre, la terra, ha per tutte le sue creature.
 
PERLASNAKE
PERLASNAKE il 21/10/13 alle 10:20 via WEB
L'adattamento agli ambienti ci ha insegnato che modifica il nostro organismo, le nostre difese, la nostra conformazione fisica, ed è naturale modificare nel tempo anche l'aspetto esteriore.... Ma agli effetti pratici che cosa cambierebbe se l'uomo non usasse ogni strategia per sopraffare , per prevaricare , per spregiare !!Il fatto è che anche fra bianchi o neri avvengono gli olocausti. Quindi il problema secondo me non è antropologico ma è morbosamente psichico. Buon inizio settimana Gio'. Carolina
 
 
splendore07
splendore07 il 24/10/13 alle 14:02 via WEB
Molti ignorano che la differenza nel colore della pelle dell’uomo non determina altrettante razze, ma bensì etnie, popolazioni. L’uomo abitando ogni angolo della terra, ha dovuto nel corso dei millenni adattarsi alle varie condizioni, fatto che ha determinato la comparsa di caratteristiche morfologiche ben definite, frutto di tale adattamento. La razza, rimane unica: quella umana.
Rimanendo nell’ambito della nostra “italietta” che continua a dichiararsi non razzista, ma di fatto solo a parole. Lo dimostrano gli insulti, i vergognosi appellativi, riservati al ministro di colore, per l’integrazione. E’ ignominioso arrivare a paragonarla ad un orango.
Questi “signori” dimenticano dell’enorme numero di italiani sparsi per il mondo. In qualsiasi altro paese civile, gli insulti xenofobi e razzisti, avrebbero provocato un sollevamento popolare, costringendoli alle dimissioni, senza la possibilità futura di occupare altre cariche pubbliche. Ma in Italia esiste purtroppo nutrito gruppo che lo permette, il tutto “giustificato” per meri gretti fini elettorali.
Manca la piu’ elementare forma di rispetto, per il diverso, per lo “straniero” di colore, visto come invasore e “ladro” di lavoro.
L’uomo bianco, ha maturato nei secoli ,l’errata convinzione di essere la “razza” eletta, la migliore, quella che si è sentita investita del potere nell’imporre la sua “civiltà” come la piu’ progredita, invadendo, devastando, riducendo in schiavitù, le popolazioni di diverso colore, calpestandone, annullandola, la dignità di uomini, quella che ci distingue dagli animali.
 
   
PERLASNAKE
PERLASNAKE il 30/10/13 alle 10:31 via WEB
credo che l'italia abbia una cultura d'integrazione molto giovane, ed essendo una cultura vecchia, è comunque, legata a forme e concetti che discriminano. Se tieni conto che già all'interno del territorio si lotta per le varie secessioni e nord e sud non sono sullo stesso piano, si può comprendere la difficoltà di accettare altre etnie ed abitudini. E secondo me anche il comportamento non xenofobo di chi è opportunista nasconde una profonda dose di razzismo. Quando pensiamo che dobbiamo essere condiscendenti con chi ha un altro colore o un'altra nazionalità ha lo stesso senso che il rifiuto.L'uguaglianza sta nel fatto che tutti dovremmo avere lo stesso atteggiamento e lo stesso rispetto delle leggi e dovremmo vivere in conformità ad un rispetto sociale che ci rende tutti veramente uguali. Un abbraccio forte carolina
 
     
splendore07
splendore07 il 02/11/13 alle 17:07 via WEB
Vero. Soprattutto se pensiamo che per decenni siamo stati noi i migranti. E siamo in Europa, il paese con meno immigrati. Tendenza che alla luce del periodo tragico sotto l’aspetto economico che stiamo attraversando, sta conoscendo un ritorno alle nostre migrazioni in cerca di lavoro. Letto di recente che gli italiani sono diventati i migranti dell’Albania, paese che circa un ventennio fa, conosceva l’abbandono di centinaia di albanesi, per approdare alle nostre coste. Costo della vita nettamente inferiore, pressione fiscale leggera, stipendi alti, burocrazia ridotta al minimo, sono un richiamo per giovani e meno giovani imprenditori. E’ un dato che deve far riflettere. L’eterna lotta tra nord e sud “condita”, da palesi manifestazioni xenofobe, razziste, fin da quando negli anni 60 i nostri migranti, erano costituiti solo dalla gente del sud, i cosiddetti “terroni”, quelli che arrivavano con la valigia di cartone legata con lo spago, le donne vestite di nero, numerosa prole al seguito. Quindi, se accettiamo a malapena, le migrazioni all’interno del nostro territorio, non saremo mai pronti ad una vera cultura dell’integrazione, ma come al solito noi italiani, manchiamo di educazione, quella che dovrebbe essere impartita come parte integrante delle materie di studio a partire dalla scuola primaria. E’ solo con l’insegnamento a partire dall’età scolare, del valore che le diverse culture portano, che possiamo “costruire” gli uomini di domani i cosiddetti “cittadini del mondo”. I quali non faranno nessun distinguo trai i vari “colori della pelle”, e saranno in grado di impostare un vivere che ha le basi sulla parità dei rapporti, economici, sociali.
 
daunfiore
daunfiore il 23/10/13 alle 14:17 via WEB
ogni volta che ritorno a leggerti mi stupisci...dici le cose che vorrei io...nel modo che vorrei io...e sei dotata di una sensibilità rara...
 
 
daunfiore
daunfiore il 23/10/13 alle 14:17 via WEB
e di una profondità notevole...dimenticavo....baci....P
 
   
splendore07
splendore07 il 24/10/13 alle 23:24 via WEB
La profondità è la diretta conseguenza di una marcata sensibilità, data da un ventaglio di sfumature che caratterizzano le personalità complesse e tormentate ( e tu fai parte del novero, lo sai,vero?, sono qui per ricordartelo :-) ho l'impressione tu lo dimentichi troppo spesso).
Sei un giudice troppo severo ed inflessibile con te stessa, ma anch'io faccio parte del "club".
Vai a rileggerti le parole ,lasciate ai tuoi due post, oggi :-)
Grazie Paola, un bacio a te.
 
 
splendore07
splendore07 il 24/10/13 alle 23:16 via WEB
Non posso che ringraziarti ancora una volta, per l'apprezzamento che riservi al mio esternare.
Come già dettoti, sono assolutamente convinta che a te non manchi la capacità e il talento nello scrivere: I tuoi post, sono lì a dimostrarlo.
Ho avuto modo di leggerti, in una "veste differente" a quella esclusivamente emozionale, "autobiografica" che caratterizza il tuo scrivere.
Hai idee proprie e proprietà di linguaggio nell'esporle.
Lo stupore è reciproco, allora :-). Se io riesco a dire "le cose e nel modo che tu vorresti", significa avere corrispondenza di sentire.
Quando sono gli altri a dirti di essere dotata di rara sensibilità, è l'apprezzamento piu' bello che si possa avere
 
coluci
coluci il 27/10/13 alle 10:57 via WEB
Interessante Shopenhauer, più incisivo il tuo commento sulla xenofobia e contro ogni forma di razzismo. I meccanismi che deteminano la "paranoia etnica" sono molteplici e la crisi economica e di civiltà che stiamo attraversando ne sono humus. Quanto più ci sentiamo fragili, quanto più desideriamo inconsciamente la fragilità dell'altro. Abbiamo paura di noi stessi, ecco perché gli altri ci fanno paura e tentiamo di rifiutarli perché non ci accettiamo nelle nostre debolezze. Un caro saluto di stima. Luciano
 
 
splendore07
splendore07 il 30/10/13 alle 14:34 via WEB
Ho riportato quella citazione di Schopenhauer a corredo del mio commento, per sottolineare di quanto sia falsa la credenza che la “razza” bianca, che di fatto non esiste, si sia sempre considerata superiore. Quelle affermazioni mi hanno colpita e portata a riflettere.
Concordo con il tuo dire che la “paranoia etnica” trova terreno particolarmente fertile nella doppia crisi che il mondo sta attraversando, quella economica e quella ancora piu’ grave, che investe l’uomo.
La crisi dei valori, e la conseguente fragilità dell’uomo, sono elementi determinanti per esacerbare razzismo, xenofobia fino a raggiungere livelli dove l’intolleranza per il “diverso”, raggiunge la sua massima espressione.
Ma il razzismo, ha radici che affondano nella notte dei tempi. Possiamo accreditarne la paternità al cristianesimo che per primo, nelle vesti del teologo Origene, “vide” nel colore scuro della pelle, il legame con il peccato. Di questo, in tempi successivi, il cristianesimo se ne è fatto forte per giustificare, invasioni, schiavitù, per il lucroso commercio degli schiavi. Inculcando così, l’odio per non appartenenti “alla famiglia dei credenti”: il “negro”.
Grazie Luciano, per il tuo "pensiero"
 
viscontina17
viscontina17 il 30/10/13 alle 13:51 via WEB
Una fragile bassa marea, ove la luna tracci linee inargentate, per sogni fantastici...un saluto, visc
 
 
splendore07
splendore07 il 02/11/13 alle 17:08 via WEB
Grazie per questa struggente, poetica immagine che evoca serenità e bellezza straordinarie. La luna che si riflette nell’acqua del mare e sparge i suoi diafani lattiginosi raggi, proiettando magiche ombre è uno degli spettacoli piu’ belli che la natura ci offre.
 
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 05/11/13 alle 14:10 via WEB
Non è razzismo , il mio . E' una semplice constatazione , che cerchero' adesso di esplicare , brevemente ma nel modo piu' semplice e completo , a me possibile . Non è tanto essere bianchi o neri o gialli o marziani , il punto consiste semplicemente nel fatto che , se girano le merci in una societa' globalizzata come la nostra ( a torto , a ragione ? ) , allora devono girare pure , anzi principalmente , le genti , di qualunque colore esse siano , qualunque cultura esse rappresentino . Fin qui nulla da eccepire . Ma , e io dico che accade , quando ad una crisi congiunturale come la nostra , noi autocnoni vediamo che consistenti frange di etnie a noi prima quasi sconosciute , si appropriano di interi settori di mercato , oltre a cio' continuano a vivere in nicchie , in enclavi da loro stessi istituite , allora qualcosa non va : se vai in un posto , in un paese , devi accettare le regole di convivenza e , non ultime , le regole culturali del posto . Va bene il melting pot , ma fino ad un certo punto . Io , almeno nella mia " civilissima " Verona , noto che alcuni , e dico alcuni , stranieri non lo fanno , si comportano anzi con arroganza e maleducazione , entrambe molto spinte . Cio' non rientra all'interno delle cose che io gradisco . Intere sale di slot machine mangiasoldi e rovina famiglie vengono gestite ( e comprate in contanti , molti contanti ) da cinesi , nordafricani , insieme ( e lo dico pure ) ad italiani gestiscono altri mercati , non propriamente degni di rispetto , non parliamo dei rumeni in genere che è meglio , trattano le loro stesse donne come schiave se non come merce di scambio ... e chi piu' ne ha , piu' ne metta . Non sono razzista , dico solo le cose come stanno . Vogliamo parlare del fatto che in un paese allo stremo come il nostro , l'intera grande e " civile " Europa plaude il nostro intervento umanitario nei confronti dei migranti che sbarcano a frotte sulle nostre coste ? Vogliamo dire che cio' accade non solo a causa del rifiuto di accoglienza degli altri paesi europei , ma anche grazie al fatto che il nostro paese vive di sovvenzioni europee che poi scialacqua anche in altri modi , spese militari comprese ? Non è razzismo il mio , non odio nessuno . Dico solo che che la strada per l'accettazione e la comprensione reciproca è ancora molto lunga , dico solo che detesto le belle parole dei nostri politici , gli stessi che istituiscono i CIE e che consentono fatti come quelli di Rosarno ... e Rosarno è al sud del nostro paese . Io stesso , avendo avuto per padre una persona nata a Lecce , profondo sud , rappresento una persona divisa a meta' fra le due realta' , pur essendo Orgoglioso di essere nato al nord e precisamente in una enclave del suddetto , Telgate per la precisione . E sono Orgoglioso di vivere a Verona . Ma nonostante cio' , ai miei tempi ho girato un po' di mondo , mai avuto problemi con nessuno , bianco o nero o mulatto che potesse essere . Non è razzismo , oltretutto credo che razzismo e xenofobia non vadano confusi tra loro . Xenofobia è una forma estrema , in gran parte sbagliata , di difesa di un territorio fino ad un momento prima abitato esclusivamente dagli autoctoni originari . Difficile essere aperti a tutti , difficile la strada che ancora manca da percorrere per ottenere un mondo veramente aperto . Anche negli Usa , con Obama , non mi pare che le minoranze stiano tanto meglio . Il tuo post è bello , dice il vero , io ho cercato solo di puntualizzare qualche aspetto che pero' annovero fra le mie idee personali . Africa culla della civilta' ? Si , poi pero' Storia e Progresso scientifico ( reali , supposti ? ) hanno deciso per un predominio al contrario . Finora ... Ciao Gio' , un abbraccio .
 
 
splendore07
splendore07 il 08/11/13 alle 13:34 via WEB
Non ravvedo razzismo nei concetti che esprimi, ma dati di fatto frutto che nessuno puo’ negare. Dati di fatto che si originano dall’osservazione di una realtà che è sotto gli occhi di tutti. La crisi che L’Italia, piu’ degli altri paesi europei, (eccezion fatta per la Grecia) è la piu’ grave in assoluto, e questo comporta l’impossibilità non solo di un’accoglienza di migranti che sembra non avere fine, ma l’assoluta mancanza di essere in grado di offrire loro un’esistenza migliore di quella che si lasciano alle spalle, abbandonando il loro paese di origine. Forse, andrebbe chiarito, una volta per tutte, anche per scongiurare quei viaggi della speranza, che carrette del mare, cariche di disperati, affrontano in situazioni di estrema precarietà (le ultime tragedie, sono a dimostrarlo) che il nostro paese, non è piu’ “appetibile” come una ventina d’anni fa, quando iniziarono i primi “viaggi” dall’Albania e che anche da noi, si sono create sacche di povertà che lungi dall’essere arginate, continuano a mietere vittime. Bisognerebbe stanziare fondi a livello internazionale per l’aiuto a queste popolazioni, nei loro luoghi di origine, in modo tale da scoraggiare l’espatrio. Sarebbe un gesto dovuto, visto il secolare sfruttamento che l’occidente ha perpetrato, prima con il colonialismo territoriale, oggi con quello economico, compresa forniture di armi a quanti di quei paesi si contendono il potere.
E’ comunque questione che crea conflitti nella nostra interiorità, da una parte l’impossibilità della accoglienza di tanti troppi che nei loro paesi non hanno speranza di vita. Scappano da situazioni che tolgono la piu’ piccola speranza di futuro: schiavitu’,ferocia sui deboli, torture, morte. Dall’altra non possiamo assistere con indifferenza a queste stragi.
Inoltre, complice la crisi ,la xenofobia, sta conoscendo una preoccupante recrudescenza. Ho letto di recente che la Francia, paese “meticcio” e accogliente per antonomasia, si sta scoprendo, grazie alla crisi, razzista. Si sta assistendo alla fine del sogno “black-blanc-beur” in formato mondiale. Insulti razzisti , paragonabili a quelli destinati al ministro di colore per l’integrazione, di “casa nostra”, hanno colpito ministri di origine extracomunitarie. Vengono da rappresentanti di quello che potrebbe diventare il primo partito nazionale alle prossime elezioni europee. E l’intolleranza, quando monta è un virus che contagia tutti, addirittura i bambini, facendo reggere loro cartelli con scritte razziste, nelle manifestazioni. E’ questo il vero pericolo, il colpire persone che si credeva “integrate”, ed ora invece si scoprono guardate con sospetto perché viste come diversi, intrusi da scacciare. Una china nella quale è facilissimo scivolare con incredibile velocità. Concordo con il tuo dire : la strada per l’integrazione, l’accettazione, è ancora lunga e costellata di ostacoli.

L’Africa come “madre” dell’unica razza, quella dell’ uomo, dalla quale si sono originate, successivamente tutte le varie “colorate” etnie.
 
 
Last.Tramp
Last.Tramp il 11/11/13 alle 19:32 via WEB
Non cambierei nemmeno una virgola di questo pensiero che, come fiume trasparente, è pieno di tracimante energia...
 
bizzina61
bizzina61 il 05/11/13 alle 18:05 via WEB
...cosi' come la linfa vitale che scorre nelle arterie non e' blu per nascita ,ma per mancanza di ossigenazione e consanguineita' ...tale e' il pallore della cute ,per assenza di contatto naturale e diretto coi raggi solari ..Grande intuizione empirica ,sorretta dalla conoscenza e dalla scienza ,che pero' e' rimasta vittima di un preconcetto divenuto pregiudizio e ...di un "difetto "..l'etica umana e' riuscita a farne un becero pregio ...La paura dell'uomo "nero" e' atavica ,come la paura del buio ...e' insita in noi e rappresenta quella parte di se' oscura ,che non si vuol vedere in quanto ritenuta malvagia dalla societa' di cui facciamo parte e non corrispondente alla concezione di bene e buono che ci e' stato inculcato dall'educazione ricevuta. Da notare che quasi sempre il "bene" e' in realta' cio' che tende verso l'"utile"...cioe' verso il fine che conviene e soddisfa la mira della volonta' politica del momento storico ...e quindi e' un termine relativo.Alla base poi vi sono sempre motivazioni di controllo economico e la mastodontica confusione tra civilta' e civilizzazione ...Emblematici ,per il mio sentire ,sono i versi di R.Kipling ,che ,nel "Fardello dell'uomo bianco",magistralmente esprime lo spirito serpeggiante fra le genti comuni e della cultura del periodo . Egli giustifica la superiorita' dell'uomo bianco in quanto egli e' l'unico in grado di contrastare il caos della natura e le popolazioni appena colonizzate ,le definisce gente inquieta e selvaggia ..."meta' demoni e meta' bambini"...Ne osserva la pigrizia e la follia pagana ..In tal modo sempre si e' legittimata la restrizione dei diritti civili ,come male necessario per salvaguardare da un lato la nazione dallo straniero ,dal diverso ,fatto passare per nemico ...e dall'altro i dogmi della religione cristiana ..contro la minaccia del cd "male"...E' una questione morale e scaturisce e si acutizza sempre e solo da una situazione sociale alienante ...priva di certezze e valori consolidati nei singoli individui ...A cio',aggiungo che la superbia e l'egoismo sono frequentemente caratteristiche dominanti nell'uomo ..che non tollera limiti od ostacoli alle proprie aspirazioni ...Mi concedo di concludere affermando che basterebbe guardare colui che ci appare minaccioso come un essere pieno di sogni e che affrontare le proprie immotivate paure ,e' la prima regola verso la comune liberta' ...Condivido pienamente il tuo pensiero ,cara Amica mia ...e sempre piacevolmente mi "nutro " di Te...Ti abbraccio stretta ,Catia
 
 
splendore07
splendore07 il 08/11/13 alle 13:39 via WEB
Come già detto, il razzismo affonda le sue radici nella notte dei tempi. Possiamo attribuirne la paternità al cristianesimo che per primo “vide” nel colore scuro della pelle, la personificazione del male. Sfruttato poi ad arte per invasioni, tratta degli schiavi lucrando sul loro commercio. Da qui alla concezione che solo nell’uomo bianco, abitasse il bene, il passo è breve.
Se torni con la memoria a quando noi eravamo bambini, i genitori, per “correggere” comportamenti da loro ritenuti sbagliati, “si affidavano”, per rendere piu’ efficaci i loro rimproveri, allo spauracchio “dell’uomo nero”, che, immancabilmente sarebbe venuto a prenderci qualora, non avessimo smesso il cattivo agire.
L’occidente, sinonimo dell’uomo bianco, ha sempre sfruttato quei popoli ritenuti inferiori in tutti i loro usi e costumi. Con la globalizzazione si è assistito ad un “peggioramento”. Abbiamo cercato di esportare, credendola superiore, la nostra cultura, la democrazia, i diritti umani e il mercato. Di fatto, quando ci siamo accorti che la democrazia, i diritti umani, creavano conflitti con il mercato, non abbiamo avuto esitazione alcuna nel salvaguardare quest’ultimo, dando alla merci grande facilità di circolazione, ma negandola alle persone. E se corrispondono al vero, i dati forniti dalle Nazioni Unite per lo Sviluppo, che noi occidentali, pur essendo solo uno sparuto 17% della popolazione mondiale, per mantenere il nostro tenore di vita, utilizziamo l’80% delle risorse della terra, non possiamo esimerci dal sentirci “in colpa”, per essere vivi e vegeti alle spese dei disperati della terra. Disperati che scappano consapevoli della possibilità di andare incontro alla morte, ma è quella forza della disperazione che moltiplica le forze, che fa comunque intravvedere una possibilità, là dove l’unica “prospettiva” è quella di andare incontro a morte certa, in paesi dilaniati da guerre che si trascinano da anni, dove i piu’ elementari diritti umani sono calpestati, dove le torture sono tragica abitudine. E in ultima analisi, è davvero difficile saper cosa fare esattamente, per evitare il perpetrarsi di queste tragedie.

Grazie come sempre Catia. Orgogliosa che il mio esternare possa essere fonte di quel nutrimento, che io ritengo molto piu’ importante di quello meramente introdotto per alimentare il corpo, che va sotto il nome di nutrimento per la mente e l’anima.
 
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 05/11/13 alle 20:44 via WEB
Balzac affermava che si compiono buone azioni solo per coprire la propria sporca coscienza , in parte condivido , ma aggiungo che , anche se così fosse e si riuscisse ugualmente a spargere un po' di Bene in questo mondo intriso di Male ... allora andrebbe Bene comunque . Non è odio , non è razzismo , il mio e quello di molti ... è solo paura . Paura che si attenuera' senza mai estinguersi , finche' esistera' proprieta' e recinti . Cioè ... per sempre . E nuove guerre verranno combattute e nuovi poveri , miriadi di poveri , nasceranno . Per sempre ci sara' chi spezzera' nuove catene . Proviamo a pensare ad un mondo parallelo dove la razza nera predomina sulle altre ... cosa cambierebbe ?
 
 
splendore07
splendore07 il 08/11/13 alle 13:43 via WEB
Anche se puo’ sembrare sogno bruscamente svegliato, non perdo la mia determinazione di continuarlo là dove sembra essersi interrotto. Il sogno di vedere un po’ piu’ di bene che possa essere sparso piu’ abbondantemente di quanto sia stato fatto finora, affinchè il male, possa essere ridotto al punto di renderlo il meno nocivo possibile. Anche se, condivido il tuo pensiero che, il male non potrà mai essere sconfitto del tutto. E il male di oggi, va sotto il nome di globalizzazione, bestia davvero feroce, che necessita sempre di maggiori quantità di cibo che l’occidente non esita a garantirgli.
Certo un’inversione di tendenza appare pura utopia, ma le utopie sono il “respiro” del mondo, guai se non ci fossero, nulla mai cambierebbe.
Come nulla cambierebbe se il dominio del mondo passasse da “mani bianche” a quelle “nere".Ma il bene che auspichiamo, non si raggiunge di certo con il “cambio della guardia”, ma con una conquista dell’uguaglianza e della garanzia dei diritti fondamentali che devono far capo ad ogni uomo.
Grazie Roby per i tuoi contributi
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 09/11/13 alle 00:36 via WEB
...da "avatar" <<arcobaleno>> ...mi costituisco "persona" che sperimenta il mancato utilizzo dei sensi ...come in questo caso la vista.
Con gli occhi serrati e lucchettati rivolti verso il Sole Splendente ...penso a ciascuno dei 7 miliardi di altre persone e non riuscendo a distinguerle per i colori le vado a classificare con gli altri sensi ...ed infine in ciascuno approdo dentro al suo cuore ove trovo ...potenziale ...lo stesso amore.
...sta a ciascuna persona trasformare questo "amore potenziale" ...che viene regalato alla fonte, in concrete testimonianze di UMANITA' lungo il viaggio definito terrestre.

Cara Gio' ...hai così bene sceverato l'argomento ed al mio "sentire" non restava che sporsi verso il limite di quell'orizzonte infinito che sappiamo chiamarsi utopia che per tanti rappresenta sempre la retta via.
un abbraccio ed un grazie per i tuoi contributi sempre da ammirare, Mario.
 
 
splendore07
splendore07 il 12/11/13 alle 22:33 via WEB
Il tuo esternare mi riporta alla concezione a te cara dell’essere umano, “l’anello aperto”, sinonimo di accoglienza incondizionata senza distinzione alcuna, e, come unico fondamento, l’appartenenza alla “razza uomo”.
Le “cose” piu’ importanti, quelle che rendono la vita quel viaggio meraviglioso, pieno di imprevisti, di vertiginose cadute e repentine risalite, degno di essere vissuto, sono invisibili agli occhi. Si vede bene solo con il cuore.
Il cuore, a differenza delle varie sfumature della pelle, che compongono “l’arcobaleno uomo”, è di un unico colore e quindi, il sentire, non puo' che essere medesimo per tutti.
L’amore, qui esteso in senso universale, non conosce distinguo alcuno, perché sono gli stessi i battiti che originano le emozioni che fanno capo a quel meraviglioso sentimento che a noi soli umani è riservato.
E forse, amare, è l’unico scopo per il quale l’uomo, compie il suo “viaggio”, su questo pianeta. Un compito tutt’altro che semplice.
Concordo caro Mario, l’argomento è stato sviscerato in modo approfondito, grazie ai vostri commenti che mi hanno dato modo di affrontarlo esaustivamente con le mie repliche. I vari "apporti" costituiscono inesauribile fonte di confronto e arricchimento.
Hai detto bene, le utopie sono orizzonte che si estende a perdita d’occhio, ognuno ha spazio per le proprie. Ma come ho già detto, le utopie sono il “respiro” del mondo, guai se non ci fossero. E se ci credi davvero, le utopie, diventano quella linfa vitale che ci permette di amare la vita, dandole un senso, senso che diventa il fine del nostro viaggio e grande sarà l’appagamento, quando giunti alla fine, avremo impiegato tutte le nostre forze perseguendola e vederla realizzata. Insomma, un altro "nome" dei sogni, dei quali ci nutriamo per tutta l'esistenza.

Grazie Mario, i tuoi apprezzamenti sono motivo di vanto. Se con i miei pensieri, riesco ad arricchire anche una sola persona, ho raggiunto lo scopo che io attribuisco all’avere a disposizione uno strumento che va sotto il nome di blog.
 
   
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 13/11/13 alle 14:14 via WEB
Come i fiori anche i miei "anelli umani" avrebbero tutti bisogno di schiudersi e raccogliere i caldi raggi di sole nel proprio seno per prima "vivere" e poi ridar nuova vita alla specie. Purtroppo, spesso, non è così e troppi anelli restan chiusi avvinghiati da invisibili catene che li tengono stretti a preconcetti sorretti soltanto dall'egoismo che non conosce misura e che si attacca anche alle più squallide miserie oltre che ai più sfrenati abusi perpetrati anche in nome di una "giustizia" ammansita in modo da poter servire il dominante di turno ad ogni livello dal rapporto a due sino al tanto minacciato o sospirato "nuovo ordine mondiale".
Fra i nostri amici comuni, cara Gio' abbiamo un vero "anello aperto" e soltanto difficoltà tecniche le rendono difficile ...ed a volte impossibile ...l'aggancio ad "anelli chiusi" che avrebbero bisogno di respiro vitale ...per riemergere dalla loro morte apparente. Un sentito grazie Gio' ...con profonda stima, Mario.
 
     
splendore07
splendore07 il 15/11/13 alle 14:12 via WEB
E’ mia convinzione sia molto nutrito il gruppo che, non solo non riesce a far schiudere quei boccioli che ,altrimenti correrebbero il rischio di seccare reclinando il capo, per poi cadere.
Ma ben piu’ grave è il fatto che, non riescano nemmeno a produrne.
Il “bocciolo” si forma solo se dentro quella terra che ,è il nostro sentire, c’è il seme. Seme ,che viene nutrito dalla linfa vitale derivante da quella complessa “mistura” che raccoglie emozioni, sensazioni ,sentimenti.
Troppi sono solo deserti, dove tuttalpiù si generano effimere passioni, destinate a bruciare in tempi brevissimi e che lasciano solo ceneri fumanti dopo il loro passaggio. Nulla giace sotto quella grigia spessa coltre, solo uno sterminata, uniforme sterile sabbia.
I tempi che ci troviamo a vivere investono e trascinano in un vuoto abisso anche l’essenza dell’uomo, attraverso quello che è ben piu’ grave della crisi economica, quella dei valori, che di fatto non esistono piu’, o, deviati verso falsi, immediati “valori”, per regalarci altrettante false soddisfazioni di bisogni nell’immediato.
“Le emozioni e i valori delle cose”, sono questi che hanno soppiantato gli altri e di cui avidamente ci nutriamo: facili, veloci, comodi. L’esatto contrario di quelli veri.
Credo, gli “anelli chiusi”, non necessitino di respiro vitale, perché non consapevoli della loro morte non quella biologica, ma quella molto piu’ grave: la morte dentro, perché subdola. Non fa rumore, non dà alcun segno di sé, ma si instaura e si impadronisce di noi poca alla volta. Ha lo stesso effetto di un veleno somministrato a piccole dosi: l’organismo lo assorbe senza danni.
Un grazie a te Mario
 
cherobacontessa
cherobacontessa il 04/12/13 alle 10:41 via WEB
Come dicono i nativi americani:siamo Uno con l'Universo.
 
 
splendore07
splendore07 il 06/12/13 alle 22:37 via WEB
Popolo di straordinaria saggezza dal quale avremmo solo da imparare se smettessimo la supponenza che caratterizza noi etnia di uomini “scoloriti”.
Siamo parte integrante dell’universo e costituiamo solo un piccolo frammento dell’intero creato, ma agiamo come se ne fossimo i padroni assoluti, dimenticando una regola fondamentale: siamo noi che apparteniamo alla terra, non viceversa, come la saggezza dei Nativi, insegna.
Grazie per la tua "sosta"
 
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