..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Associare soldi e felicità, è un chiaro invito a rispondere alla più classica delle domande: "I soldi possono comprare la felicità?". Vecchia come il mondo, è la domanda retorica più sciocca che sia stata posta ad un umano; tuttavia, le risposte con il tempo si sono arricchite di ironia e satira proprio per evidenziare come non sia poi tanto facile rispondere. "E' vero, i soldi non possono comprare la felicità. Però i soldi possono...comprare una Ferrari!". E con battute come queste mi sembra evidente come siamo messi sul probelma della felicità. Il tempo tra l'altro, non trascorre invano e non depone a nostro favore; cioè, il contesto che viviamo, questo rapporto soldi vs felicità, diventa sempre più insostenibile, spesso basato sul livore e il cattivo scontro: quando ci sentiamo felici? In fondo questa è la felicità, il momento in cui siamo soddisfatti di ciò che facciamo, per come viviamo e soprattutto, per cosa possediamo. E sticalzi! E qui che inciampa alla grande la nostra disturbata umanità incapace, come il laerziade Ulisse, di farsi legare all'albero maestro della sua nave per non sentire quel maledettissimo canto delle sirene che conosciamo tutti! Non dimentichiamo che c'è chi produce e c'è chi consuma: se chi produce non vende il minimo sindacale, se non di più, non potrà campare; di contro se il consumatore abbagliato, provocato, invitato e affabulato dai tantissimi messaggi sublimali, non consumasse ciò che gli consigliano i produttori, non solo non accontenterebbe il suo egoismo e la sua voglia sfrenata di possedere ciò che gli martella testa e zebedei, ma allo stesso tempo, andrebbe in crisi per il lavoro che mancherebbe: infatti lui è lo schiavo consumatore di ciò che produce per il padrone che comunque ha un solo scopo, arricchirsi!!! Il cane si morde la coda e nel rapporto c'è sempre e solo un vincente: chi produce. Mentre chi consuma ha problemi che magari potrebbe evitare e/o contenere, ma da come vadano le cose, sappiamo bene quanto sia difficile non cedere alle sirene. Steve Cutts, un cartoonista molto bravo e satirico, ha realizzato un piccolo corto per illustrare la situazione attuale: ci immagina tutti come topi il bravo Steve, topi laboriosi e incapaci di contenersi, ci vede tutti immolati sull'altare del consumismo estremo, prolifico e impazziti tanto da farci paura per gli effetti e i danni che il nostro tempo esondante di consumi e sperpero insostenibile per molti, ci conduca verso una omologazione uniformata e pericolosa. Il video "Happiness" è gustoso, è un cartone animato e credo sia meritevole per il messaggio chiaro e netto riflettente la nostra società. Buon divertimento.
Si deve consumare il giusto necessario, niente sperperi e futilità; almeno per quello che mi riguarda. Gente che consuma poco in questo mondo, ce n'è pure tanta. Ti abbraccio
Vediamo se riusciamo ad articolare un ragionamento minimo: in tema di felicità quello che rileva non sono né i talenti né la ricchezza posseduti, ma il cercare di far fiorire, con serenità, ciò che siamo. Detto questo, sarebbe opportuno abbandonare il conformismo (che soffoca troppe esistenze), i modelli "perfetti" (che svalutano le diversità), i confronti (che ci fanno stare male) e a ricercare la nostra felicità al di fuori degli schemi abituali (soldi, possesso, potere, sesso, ecc..); anche perché è questa ricerca, e non solo il raggiungimento della felicità, a rendere la vita di ognuno straordinaria.
Perfetto, esposizione che non fa una grinza. Ora trovami chi sarebbe capace con i tempi atuali e con le sirene che cantano, a realizzare tutto ciò che elenchi opportunamente e io mi faccio frate!!!
Pienamente in accordo con te, infatti ho postato giorni fa lo stesso video, con l'intento di far ragionare sulla felicità,quella vera che abbisogna di molto poco.
Buona giornata carissimo.
Il video è simpaticissimo e molto educativo, ma la realtà da cui siamo circondati non cambia. I soldi saranno sempre la meta da raggiungere per la maggior parte dell'umanità. Il consumismo imperante, in particolare, sollecita all'amore per il denaro e poter comprare di tutto e di più, offre, senz'altro, le sue soddisfazioni. Chiaro che non basta ad identificare il denaro con la felicità, se non per i brevi momenti che può anche offrire come surrogato di quella vera,anch'essa molto difficile da reperire, da raggiungere e, purtroppo, anch'essa, una specie di eterna chimera.
Quindi attribuiamo ai tempi disastrosi che viviamo: potremmo essere anche morigerati, accontentarci di poco, ma quelle porvocazioni continue che subiamo,saranno sempre spine nel fianco e nel cervello.
Ciao, dolce serata mia cara.