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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Su coraggio, non buttiamola sul gioco e sull'intelligente inventiva di due geni. E' vero che c'è tutta l'intraprendenza e la tenace applicazione di chi si occupa di video games, ma è altrettanto vero che ci sono argomenti e/o soggetti più idonei e più gustosi per godersi una bella partita in solitaria sul PC. Due giovani programmatori francesi residenti in Inghilterra, hanno avuto, cogliendo l'onda emotiva di una situazione che interessa mezzo mondo ormai, l'idea di mettere su un videogioco attualissimo e intrigante: "Passengers", che detto così potrebbe riguardare un viaggio spaziale, un viaggio al centro della terra o un interminabile viaggio al polo sud. No, purtroppo non è quel tipo di viaggio e di passeggeri che si tratta: parliamo di un gioco dove protagonista è lo "scafista" (ovvero il giocatore) e lo sviluppo del gioco è basato sui clandestini da trasportare attraverso il mare in Spagna, Grecia o Italia. Detto così sembrerebbe una innocente boutade per far divertire i ragazzini o gli adulti come me che si annoiano se non hanno altro da fare che intrattenere sfortunati amici con la lettura dei suoi post! Il gioco è già disponibile in rete e ovviamente ha scatenato (e vi pareva) le due opposte fazioni : quelli (leghisti e destrogeni) che tifano contro i clandestini nella speranza che crepino prima di toccare il nostro patrio suolo, oppure quelli che avvertendo i problemi, comprendendo cause ed effetti e sentendo emotivamente la tragedia che coinvolge costoro costretti a pagare un viaggio via mare con la morte che siede tra di loro (senza aver pagato un centesimo...lei) sono pronti a schierarsi dalla parte dei disgraziati, di coloro che anelano ad avere una vita più dignitosa lontano da guerre, disperazione, fame, distruzione e morte! Allora, non vi annoierò su come si gioca il videogame, vi assicuro che è esattamente corrispondente alla realtà: lo scafista ha il suo preciso compito finalizzato a fare soldi, quindi ottimizzare la traversata al meglio ed essere pronto a tutto. Pagare mazzette alla guardia costiera, fare carichi accettabili con persone danarose e portarli a terra dall'altra parte incontrando varie difficoltà. Più ne farà sbarcare, migliore sarà il punteggio finale. Se vi saranno morti durante la tragica traversata, beh...peccato per i morti! Mai visto niente del genere: aberrante, tragico e associale; nonostante i "genitori" del macabro gioco si siano affrettati a dichiarare che lo hanno fatto solo perché i giocatori avessero da pensare e meditare su una tragedia che sconvolge il mondo! Beh....scusatemi, ma per il "cucolo" non mi faccio prendere. E' come parlare di corda in casa di un impiccato!!!
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