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UNA CITTA' CHE ASPETTA IL 2019

Post n°2440 pubblicato il 19 Agosto 2017 da monellaccio19
 

Risultati immagini per matera capitale cultura 2019

Oltre settanta anni fa, due illustri statisti come De Gasperi e Togliatti, ebbero a dire di Matera: "Una vergogna nazionale". E non potettero dire altro visto che gli abitanti della città dei Sassi (oggi patrimonio dell'Uneso), all'epoca vivevano con gli animali, senza luce, senza acqua e senza servizi. La storia di questi lunghi anni ci ha consegnato una città diversa, una città che ha migliorato la sua condizione rendendo civiltà e vivibilità ai materani. Il 17 ottobre del 2014 Matera a coronamento di questa lunga ripresa, non solo ha conservato la sua peculiare, antica e unica architettura cittadina, ma è stata proclamata "Capitale Europea della Cultura 2019". Una scelta indovinata per dare ulteriore propulsione e vitalità alla città: una spinta, una sfida raccolta da tutti e con i fondi speciali, sono state esperite ed avviate tutte le necessarie opere, imprese e attività per essere pronti nel 2019 a mostrare quanto sia stata meritata la scelta. Purtroppo, non sempre nello sviluppo delle idee e delle iniziative, tutto fila liscio e poiché parliamo di cultura Europea, una delle tre librerie (su 60.000 abitanti) deve cedere il passo alla trasformazione della città e chiudere i battenti: dopo 18 anni, in sede di rinnovo dell'affitto, il proprietario Antonio Sacco è costretto a chiudere la sua attività. E' singolare la sua amarezza e con chiarezza indica le cause con una semplice ma veritiera battuta: "Fino a tre anni fa questa era una città di materani che accoglieva sporadici turisti, oggi invece, è una città di turisti che con un senso di fastidio, da un po' di spazio ai materani". Una constatazione che la dice lunga sull'assetto urbano della città in attesa del 2019. I proprietari dei locali hanno sospettato già da tempo il grande business che si è presentato e che dovrebbe andare sempre più alla grande: pizzerie, ristoranti e i soliti, maledetti B&B stanno già riempiendo la città e non finisce ancora questa mutazione irrefrenabile. Un locale da 50/60 mq oggi si fitta per 3.500 euro al mese e quindi tutte le attività preesistenti, sono destinate a chiudere man mano che scadono i contratti di locazione. Quindi immaginate tutti gli artigiani, officine, botteghe, piccole attività storiche, non potranno far altro che chiudere mestamente i loro punti di riferimento. Una triste realtà che nel tempo, come sappiamo benissimo, abbia colpito grandi città con vocazioni turistiche molto vive e appetitose. Una libreria che chiude è ancora più doloroso visto che parliamo di cultura e il minimo che si possa sperare è che la politica si attivi per evitare scempi. La legge prevede situazioni di questo genere: hanno precedenza quelle attività strettamente collegate all'arte e alla cultura in genere. Vi sono aiuti e sostegni per costoro, ma come sempre accade, fatta la festa, studiati i dettagli principali, del resto non si interessa nessuno e alla fine, Matera sarà capitale delle cultura, favorirà l'arrivo di tantissimi turisti ma saprà affrontare debitamente con mezzi e sussidi attinenti  e pertinenti, la voglia di cultura dei visitatori? Non so, spero di si, spero che vi sia una inversione di rotta e che Matera sia all'altezza del suo compito e della sua fama. I "Sassi" non meritano solo il mangereccio, la pizzeria, i B&B e lo sballo giovanile, eleviamoci per non imitare gli altri. Non esiste solo un faccia di questa medaglia, preoccupiamoci anche dell'altra. A noi interessa la progettualità e no l'improvvisazione. 
 
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