Creato da Nadira_Nur il 16/07/2010

Nadira_Nur

Tra le pieghe dell'anima

 

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I miei "Scritti Sacri"

Post n°21 pubblicato il 26 Luglio 2010 da Nadira_Nur

Ho sempre avuto bisogno di mettere per i scritto i miei pensieri e le mie emozioni. Non ricordo quando sia sorta questa necessità,ma credo che ci sia sempre stata fin dal momento che ho imparato a scrivere. Avevo, da piccola quei diari che si chiudevano con i lucchetti e lì raccontavo quello che mi succedeva. Durante l'adolescenza,quando cominciarono i miei primi amori (precocemente)verso gli undici anni iniziai ad usare le agende. Scrivevo tutto quello che mi accadeva,ma non parlavo molto di me,di come mi sentivo. Se i miei volevano sapere quello che facevo,occorreva soltanto che entrassero in camera e aprissero il libro proibito. E' cosi che mia madre scoprì che a quattordici anni ebbi il mio primo rapporto sessuale. E' così che mio padre scoprì che la sua bambina non guardava più i maschietti con innocenza. Ogni volta che si ritrovavano tra le mani i miei "scritti sacri" si aprivano le porte dell'inferno e io non capivo perché ciò che scrivevo provocava tutto quello scandalo,ma questo non bastò per farmi smettere di scrivere né mi insegnò a nascondere ciò che scrivevo. Mia zia un giorno mi disse che quando il bambino ruba qualcosa o fa una marachella se vuole essere scoperto lascia indizi. Fondamentalmente lasciando tutto in bella vista era come se volessi che i miei sapessero.Non ci vedevo il male in ciò che facevo e non capivo perché dovevo nascondermi. Tutto,per me avveniva in maniera naturale. Quegli scatti d'ira che loro avevano nei miei confronti mi lasciavano indifferente,quegli anni hanno segnato profondamente il mio carattere. Non ho mai avuto paura che le persone che mi circondavano venissero a sapere quello che facevo,non era la loro reazione che mi spaventava o che poteva farmi cambiare testa,ma mi preoccupavo più per loro ...non volevo turbare la loro coscienza,ma non sapevo nascondermi,anzi forse non ne avevo nessuna voglia. Ho sempre visto i miei come miei pari e non perché non fossero autoritari. A mio padre bastava farmi uno sguardo per farmi tremare e farmi capire che il limite stava per essere superato per questo non ho mai avuto bisogno delle botte per imparare le lezioni. Mia madre è una mamma come tutte :premurosa e con spirito di sacrificio. Dicevo,comunque la loro autorità su di me non è bastata per farmi essere quella che volevano. Che poi non mi hanno mai dato alternative,ma mi dicevano solo "Questo non si fa". "Perché non si fa?" Perché non posso amare a undici anni?perchè è sbagliato fare l'amore a quattordici e avere sperimentato quasi tutto quello che c'è da sperimentare sessualmente parlando?. Mio padre diceva solo che certe cose le fanno le puttane. Mia madre diceva che una volta che avevo fatto sesso perdevo il rispetto degli uomini. Come facevo a dire loro che a me i maschi piacevano e non mi sentivo in colpa? come potevo dire loro che per me sentire la pelle,gli odori,i corpi che si intrecciano,i piaceri che esplodono per me era una delle cose più belle che avessi mai sperimentato? Ho sempre amato il sesso e capivo che facendolo con tutti perdeva la sua bellezza. Ho avuto pochi rapporti completi in ventisei anni,ma non conto più gli uomini che ho baciato e quelli con cui ho avuto approcci intimi. Il contatto fisico è qualcosa che amo. Ho sempre scelto con chi approcciarmi. In un rapporto molto confidenziale con un uomo,il contatto fisico è normale ecco perché non ho mai creduto all'amicizia tra uomo e donna. Comunque i miei sapevano di aver una figlia precoce. Lo sapevano,ho fatto in modo che loro sapessero. Attraverso i miei diari avevo trovato il modo di comunicare con loro.
Uso "i miei scritti" anche per comunicare con le amiche a cui sono maggiormente legata. Al mio ex avevo comprato un cofanetto di legno con una luna e un sole intagliati,dove conservare tutte le lettere che gli davo. In quelle lettere parlavo delle mie insicurezze,parlavo della bellezza di quell'amore,delle cose che mi facevano stare male di lui,ma cercavo di spiegargli anche il perché dei miei gesti a volte troppo impulsivi...del perché anche io ferivo senza volerlo.
Ci siamo lasciati e io ho ricominciato a scrivere sull'agenda.Questa volta non raccontavo ciò che mi accadeva,ma esprimevo i miei sentimenti,i miei stati d'animo.Parlavo a me stessa delle mie paure,delle mie fragilità e cercavo di darmi una spiegazione a tante cose.
A un certo punto entro nel virtuale. Girando per la rete mi imbatto in blog in cui persone parlavano di loro,si aprivano e esprimevano liberamente pensieri di ogni genere. Ricordo ancora che adoravo il blog di un uomo che si trovava su un'altra piattaforma. QUell'uomo tradiva la moglie,ma esprimeva tutta sua fragilità e il desiderio di capirsi e di farsi capire. Cominciai a fare i primi commenti senza aprirmi un blog mio. Non avevo ancora il bisogno di parlare agli estranei di me, ma questa necessità,la voglia di mettermi in gioco,di lasciare andare i pensieri a ruota libera non è tardata ad arrivare. Apro un blog in quella piattaforma,ma non ero stimolata.Continuo a girare in rete e scopro digiland. Non so per quale ragione ma apro un blog anche qui.
I miei primi post erano brevi,dicevo poco e nulla di me,ma cominciavo a interagire con gli altri e questo mi portava sempre di più a volermi mettere a nudo. Capire come gli altri mi vedevano. Non mi sono mai sentita giudicata. Anzi persone che neanche conoscevo mi aiutavano a riflettere,a capirmi. Quello che mi era mancato nell'adolescenza. Questo è il mio blog. Una parte della mia anima.La parte più vera che non tutti conoscono. Un mio caro "amico" mi dice che quella che sono si sente comunque anche se non parlo. A volte io mi sento bloccata in questo corpo e ho paura che il mio essere non arrivi agli altri. Che di me appaia solo pelle che ricopre carne. Non lo so se la mia anima gli altri la sentono. Ho imparato ad amare la solitudine e per me è diventata necessaria perché quando sono sola mi sento. Sento il mio cuore che batte,sento i pensieri,sento i moti dell'anima...mi sento viva. Sono diventata una lupa solitaria e questo mi permette di apprezzare anche di più la compagnia degli altri.In questi due giorni ho avuto bisogno di sentire le persone. Ho passato due giorni accanto a M. a farci le coccole a parlare di noi tra una birra e un'altra. Lui si è sempre interessato alla mia anima e infatti è un rapporto che va avanti da una vita. Mi piace fisicamente e io piaccio a lui,ripeto l'amicizia tra uomo e donna non esiste e noi due siamo i primi a non crederci,visto che lui di donne ne avute tante e io di uomini ne ho incrociati tanti,ma forse è proprio per questo che riusciamo a confrontarci,a condividire...perché il nostro rapporto va oltre,perchè lo stare insieme così è una scelta,la scopata possiamo averla con chi vogliamo... Certo è che arrivati a una certa ora,dopo che lui si è fatto diecimila "mojto" io senza che se ne accorga taglio la corda....dopo una certa e dopo un tot di alcool in corpo gli uomini per gli uomini non esistono più le amiche e le anime,ma parlano solo gli istinti. Veramente gli istinti parlano sempre. Per lo meno i miei parlano e penso anche i suoi visto che certi sguardi e certe carezze ci fanno venire voglia di fuggire..ma preferisco che restiamo seduti su quella sedia e non perché non mi ispiri pensieri proibiti,ma perchè lui è puro dentro anche se per le donne è un latin lover e per gli uomini è un menefreghista. Per me lui è M. l'uomo con cui io ho sempre parlato di tutto senza vergogna e senza pudori. L'unico con cui non ho mai avuto bisogno di una lettere per comunicare perché a lui basta guardarmi negli occhi per leggermi dentro... e quel che legge lo comprende e si prende il tempo di parlarne...mi cerca per parlarne.
Queste due serate in sua compagnia mi hanno fatto bene. Ma bene davvero. Ieri quando ci siamo salutati mi ha chiesto di non sparire di nuovo...sono scoppiata a ridere e gli ho risposto che non voglio abituarmi agli altri e non voglio che nessuno si abitui a me. Mi ha dato un bacio sulla fronte,mi ha stretto forte e mi ha augurato la buonanotte.
Ora scrivo tutto questo perché come dice Isabel Allende si scrive per paura di non perdere pezzi di se stessi lungo il cammino.

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Commenti al Post:
LadyGinevraa
LadyGinevraa il 26/07/10 alle 14:07 via WEB
Scrittura corggiosa.Ho la sensazione che tu ti stia cercando. Un abbraccio forte.
 
 
Nadira_Nur
Nadira_Nur il 26/07/10 alle 14:13 via WEB
Si mi sto cercando...e mi sento dentro una forza nuova oggi.Mi sento diversa...e mi piace quello che sento.Ti stringo forte anche io...
 
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