Un blog creato da spes74 il 15/08/2006

ORTICA

Ortica è la pianta che anche il cieco riconosce (da "Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno"). ATTENZIONE: IL BLOG E' URTICANTE!!!

 
 
 
 
 
 

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Sanità in Italia

Post n°36 pubblicato il 20 Dicembre 2006 da spes74
 
Foto di spes74

Prendo spunto da un bel post del sempre più bravo dellefragilicose e aggiungo il mio punto di vista.

"Di regola, in una popolazione che diventa sempre piu’ sana, le spese per medicinali e ricoveri dovrebbero diminuire o semplicemente non aumentare (in rapporto alla popolazione chiaramente). La cosa non sembra vera per i farmaci, e mi riferisco a questo lancio Ansa che evidenzia il fatto che negli ultimi nove mesi, la spesa farmaceutica a carico del servizio pubblico, e’ aumentata dell’8,2%. Di questo passo, ci metteranno poco a convincerci che e’ meglio "privatizzare" la sanita’". Cosa che, fra il plauso degli inconsapevoli che del liberismo hanno fatto una religione integralista, condurra’ ad un ulteriore impoverimento sociale questo paese.
Il rimedio che e’ stato utilizzato fino ad ora per ridurre la spesa farmaceutica e’ stato l’introduzione del ticket. Io credo che il ticket, piu’ che un rimedio, sia una sorta di leva politica. Lo si abolisce o lo si reintroduce solo in funzione del consenso che si riesce a raccattare.  [...]
La prima cosa di cui prendere atto, e’ il fatto che e’ stato inventato il computer. Forse al ministero della sanita’ lo chiamano ancora cervellone e pensano che sia grande come tre appartamenti. In realta’ e un po’ piu’ piccolo. Un’altra recentissima invenzione e’ Internet. Lo so che al ministero hanno ancora i modem a 1200 Baud e si collegano alle BBS, ma se vanno a casa di qualche amichetto che ha il computer e Internet, si renderanno conto che e’ ora di fare acquisti e di iscriversi a un corso di computer della scuola Radio Elettra. Nel frattempo a molti di noi, probabilmente quasi a tutti, e’ arrivata la nuova tessera sanitaria, altro cavallo di battaglia dei miei onanistici esordi. Ok, ora abbiamo tessera, computer e rete. Il problema della spesa farmaceutica e’ risolto
Oggi, come tutti sanno, si va dal medico di base, che mette mano al ricettario e prescrive farmaci. In molti casi ancora a mano, con il nome ed il codice fiscale dell’assistito praticamente incomprensibili. In piu’, queste ricette, ritirate dai farmacisti, finiscono in archivi polverosi, sui quali non e’ possibile operare controlli e statistiche, se non dopo averle caricate nel cervellone. Questo vuol dire errori ed omissioni in fase di input e disponibilita’ dei dati solo dopo mesi. La cosa equivale a mettere nelle mani di medici e pazienti degli assegni in bianco. La soluzione geniale, potrebbe essere quella di far emettere al medico curante una prescrizione virtuale, nel senso che invece di compilare un foglietto di carta, la prescrizione viene immessa in un pc collegato ad una rete nazionale che connette medici di base, farmacie ed ospedali. In questo modo il paziente, utilizzando la sua tesserina sanitaria nuova fiammante, potrebbe ritirare i farmaci in qualunque farmacia.
In questo modo si avrebbe un polso istantaneo della situazione ed abusi ed eccessi sarebbero immediatamente evidenti.
Un altro sistema per ridurre drasticamente la spesa farmaceutica pubblica, sarebbe quello dell’erogazione puntuale del farmaco. Ove fosse possibile, se si devono assumere 10 compresse, ne dovrebbero essere consegnate al massimo 12, e non una confezione da 36. Questo ridurrebbe enormemente lo spreco. [...]
Il problema e’ che lentamente ed inesorabilmente ci convinceranno che la sanita’ privatizzata e’ meglio. Ci metteranno duecento euro al mese in piu’ in busta paga e ci diranno ciao ciao. E allora incominceranno i cazzi veri, perche’ questi se ci lasciano andare con duecento euro in piu’, e’ solo perche’ pensano di potercene togliere cinquecento. [...]"

Provo a rispondere su qualche punto dicendo come funziona nella mia regione (Lazio).

Io lavoro da qualche mese allo sportello di una asl ma non sono dipendente pubblico: lavoro per una società interinale (ovviamente con contratto a termine e a progetto) e per conto di una cooperativa che ha l’appalto per la gestione del servizio.
Questo servizio è composto da una serie di call center (si possono fare prenotazioni telefonicamente di quasi tutte le prestazioni e in tantissime strutture della regione Lazio gratuitamente e comodamente da casa) e la gestione di numerosi sportelli asl e ospedalieri per pagamento ticket e prenotazioni.
Il servizio funziona abbastanza bene (sorvolando sui problemi di server o di linea lentissima in grado di far spazientire anche l’orso Yogi) perchè è strutturato in modo da monitorare in tempo reale le prenotazioni di tutta la provincia nel caso dello sportello e dell’intera regione nel caso dei call center.
Quindi in tempo reale si inseriscono una serie di dati obbligatori (altrimenti non possiamo andare avanti perchè il programma è strutturato così) quali numero dell’impegnativa (se già utilizzata siamo bloccati), data dell’impegnativa (quindi ne verifichiamo la validità temporale), nome e codice del medico, tipo di esenzione dal ticket (siamo tenuti a verificare la validità del tesserino).
Alla mattina si stampa l’elenco delle prenotazioni per ogni singolo specialista, si consegna all’infermiere di turno e a fine giornata ci deve essere restituito compilato con la specifica per ogni paziente: presentato o non presentato; in questo modo si verifica quotidianamente il numero di prestazioni erogate dal singolo specialista.
Per quanto riguarda il ticket è una lotta quotidiana: più o meno tutti ci rispondono: “Io non ho mai pagato nulla, perchè dovrei cominciare ora?”; in parole povere non c’erano molti controlli prima ed erano esentate anche persone che non ne avevano alcun diritto.
Noi controlliamo persona per persona: chi non ha diritto paga (prima di pagare bestemmia), chi ha il tesserino non più valido lo mandiamo a rinnovarlo.
Capitolo a parte per le persone residenti all’estero (non immigrati ma italiani residenti all’estero e qui solo vacanzieri): fino a qualche mese fa erano abituati a tornare in vacanza in Italia (pur disprezzandola e dicendo che qui non funziona nulla) e fare tutti gli accertamenti sanitari GRATUITAMENTE visto che nel loro Paese di provenienza devono pagare tutto; ora la legislazione è diversa, devono pagare anche qui e si arrabbiano di brutto (altra lotta quotidiana!).

Ecco, non so se il quadro è chiaro (ho scritto un po’) ma quello che intendevo dire è che qualcosa si sta muovendo anche se solo a livello regionale (non so come funziona nelle altre regioni, parlo per la mia).

P.S.: il tesserino che ci hanno inviato a casa non serve praticamente a nulla se non come codice fiscale.

P.S.2.: è vero che le impegnative sono spesso scritte a mano, incomprensibili ed errate (senza dati o peggio con cose sbagliate); a volte dobbiamo mandare via le persone di nuovo dal loro medico a farle rifare (altre bestemmie!).

immagine   immagine

Fonte: dellefragilicose

 
 
 
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