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CAROTE

Post n°50 pubblicato il 10 Settembre 2011 da salvo62pu
 
Foto di salvo62pu


Appartiene alla specie botanica “Doucus carota” ed alla famiglia delle “Umbelliferae”.

Esistono numerose varietà tutte ottenute a seguito di continue selezioni avviate nei secoli a partire dalla carota selvatica che cresce in natura allo stato spontaneo selvatico.

La carota selvatica è una radice fittonante biancastra,quella oggi coltivata negli orti,è una radice fittonante ben ingrossata, carnosa, di sapore dolce e gradevole, di consistenza tenera.

La carota è un ortaggio ricco di zuccheri, sali minerali e vitamine  pertanto è molto nutriente. Le migliori varietà sono quelle di colore più intenso ed uniformemente tenere in tutta la radice, tra le varietà precoci molto note sono le carote di Parigi a grillo, con radici corte a forma di trottola, ma la maggior parte delle varietà hanno radice cilindrica o conica, lunga e voluminosa,molto nota è la carota Nantese.

La carota è una pianta biennale, al primo anno si formano le radici, al secondo invece avviene la fioritura e la formazione del seme. Per la normale coltivazione quindi il ciclo vegetativo si ferma al primo anno con la raccolta delle radici, si lasciano per il secondo anno solo poche piante per la  produzione del seme. Può capitare che qualche pianta fiorisca al primo anno, in questo caso la pianta va estirpata perche la radice (carota) sarebbe legnosa non adatta al consumo in cucina.

La carota è un ortaggio che va coltivato su terreno molto sciolto quasi sabbioso, concimato in modo non esagerato, infatti è preferibile piantarle in aiuole dove in precedenza avete coltivato altri ortaggi tipo cavoli, zucche o pomodori, in questo modo lo stallatico messo per le precedenti colture sarà ben decomposto. Altri concimi utilizzabili sono quelli che contengono azoto, fosforo e potassio. La semina si effettua da marzo a luglio direttamente spargendo il seme sul terreno, per facilitare la coltivazione per le operazioni colturali (sarchiatura) spargete il seme lungo file distanti circa 30 cm, appena spuntano diradate eliminando le piantine troppo vicine, la distanza ideale è di 5 o 6 cm . seminate prima le carote precoci che inizierete a raccogliere nel periodo estivo, dopo le tardive che raccoglierete in autunno. Ricordate sempre che tutti gli ortaggi necessitano per la crescita di sole e acqua. Per stabilire quanto terreno dedicare alla coltivazione delle carote, considerate la produzione media di 2-3 Kg al mq.

La carota può essere colpita da funghi che colpiscono sia quelle in terra che quelle già raccolte, conservate in luoghi poco ventilati, oppure da un fungo che colpisce l’intera pianta esi manifesta con macchie sulle foglie e marciume sulla radice. Tra i parassiti la mosca della carota riesce a far marcire il fittone.

 

Visto lo spazio che occupano, le carote si prestano ad essere coltivate in vaso da sistemare sul balcone o sul  terrazzo. Infatti,  un vaso quadrato 45x45 cm ed altrettanto alto può contenere 15-20 piantine. I semi vengono in questo caso si mettono direttamente nella dimora definitiva. Riempito il vaso con il terriccio si praticano da 15 a 20 buchette in ognuna delle quali vengono interrati 3-4 semi da coprire con leggero strato di sabbia sottile. Dopo circa un mese quando le piantine avranno raggiunto l’altezza di 4-5 cm si eliminano gli esuberi fino a lasciare una piantina per buca, provvedendo ad eliminare quelle più esili. La semina in vaso può essere anticipata, fatta a scalare ogni 15-20 giorni a partire dal mese di febbraio fino a tutto  mese di ottobre, in modo da godere dell’ortaggio per l’intero anno. Le carote raggiungono la giusta maturazione per essere estirpate trascorsi 100 gg circa dalla semina, quando le foglie cominciano a diventare gialle. Sia il diradamento che l’estirpazione delle carote devono essere eseguiti con il terreno umido. In attesa del raccolto, fin dal momento della semina, bisogna provvedere a regolari innaffiature facendo attenzione ad evitare ristagni d’acqua,  potenziali cause di marciume radicale. Dal momento della semina e fino a quando le piantine non sono diventate grandi da poter essere innaffiate con l’innaffiatore munito di doccetta, è opportuno inumidire il terreno con uno spruzzino per evitare di alterare la distribuzione dei semi o di danneggiare le piantine appena germogliate o in alternativa potreste utilizzare un impianto a goccia. Durante il ciclo di produzione se il terriccio utilizzato non è particolarmente fertile potrebbe essere necessario qualche intervento di concimazione diluendo concime liquido bilanciato nell’acqua destinata all’innaffiatura. Per quanto non è stato detto valgono i suggerimenti previsti per la coltivazione in piena terra.

 

 

 

 
 
 
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Un blog di: salvo62pu
Data di creazione: 29/06/2011
 

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