Un blog creato da chic47 il 02/11/2005

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ESISTE DAVVERO IL TEMPO, IL DISTRUTTORE?
QUANDO, SUL MONTE IMMOBILE, SPEZZERA' LA FORTEZZA?
E QUESTO CUORE, CHE APPARTIENE INFINITAMENTE AL DIO
QUANDO LO VIOLENTERA'IL DEMIURGO?

SIAMO DAVVERO COSI ANGOSCIOSAMENTE FRAGILI,
COME IL DESTINO VUOLE FARCI INTENDERE?
L'INFANZIA PROFONDA E PROMETTENTE,
SI FA - POI - SILENZIONSA ALLE RADICI?

AH, IL FANTASMA DELL'EFFIMERO
ATTRAVERSA COME UN FUMO
CHI L'ACCOGLIE SENZA SOSPETTI.

NOI SIAMO QUESTO ANDARE ALLA DERIVA,
E PER QUESTO ABBIAMO VALORE,
COME USO DIVINO PRESSO LE DUREVOLI FORZE.

Rainer Maria Rilke

 
 
 
 
 
 
 

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La nostra Paura più Grande

La nostra paura più profonda non è quella di essere inadeguati.
La nostra paura più grande è che
noi siamo potenti al di là di ogni misura.
E’ la nostra luce, non il nostro buio
ciò che ci spaventa.
Ci domandiamo: "Chi sono io per
essere brillante, magnifico, pieno di talento, favoloso?".
In realtà, chi sei tu per non esserlo?
Tu sei un figlio dell’Universo.
Il tuo giocare a sminuirti non serve
al mondo.
Non c’è nulla di illuminato nel
rimpicciolirsi in modo che gli altri non si sentano insicuri intorno a noi.
Noi siamo fatti per risplendere come
fanno i bambini.
Noi siamo fatti per rendere manifesta
la gloria dell’universo che è in noi.
Non solo in alcuni di noi, è in ognuno
di noi.
E quando permettiamo alla nostra luce
di risplendere, noi, inconsciamente, diamo alle altre persone il permesso di fare la stessa cosa.
Quando ci liberiamo dalle nostre paure,
la nostra presenza automaticamente
libera gli altri.

Nelson Mandela

 
 
 
 
 
 
 

 

 
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VERE BUGIE E FALSE VERITA'

Post n°155 pubblicato il 03 Marzo 2007 da chic47

immagine

Per amore o per odio, perché siamo coraggiosi o vili, furbi o poco intelligenti, diciamo le bugie per una quantità di motivi molto ampia ed è difficile aspettarsi di sapere tutta la verità su di esse. Di questa facoltà umana tutti potrebbero a vario titolo dirsi esperti: per aver mentito, per aver subito le menzogne altrui o per aver sperimentato entrambe le cose. Le bugie sono come il sesso e nessuno al mondo può dire di non conoscere per via diretta o indiretta, le regole di questo gioco antico. Antico anche perché la menzogna è l'essenza stessa del peccato originale: il serpente disse ad Eva che se avesse mangiato la mela sarebbe diventata come Dio. Quasi incredibile che la prima bugia fu trasmessa oralmente proprio nel paradiso terrestre, cosa che le impresse un marchio di infamia forse esagerato (Schelotto, 1996).
Bisogna riflettere sul fatto che di piccole e grandi bugie è intessuta la trama del vivere sociale. Ne troviamo traccia un po' dappertutto: nella buona educazione, nei legami amorosi, nel commercio, nella lotta politica, nella medicina e nella religione.
''E' stata una serata veramente stupenda''. C'è forse qualcuno che non abbia pronunciato una frase simile anche dopo aver trascorso una serata incredibilmente noiosa?
Anche la parola ''ti amo'' suona stupenda alle orecchie degli innamorati eppure quando una storia si conclude è possibile sentirsi accusati di aver mentito per tutto il tempo della storia.
Anche in politica ci sono fatti evidenti. Chi non ha in mente infiniti esempi di promesse non mantenute? Le bugie, come accennato, fanno ampiamente parte della nostra vita, motivo per cui dovrebbe esserci un clima di tolleranza nei loro confronti e invece trovano spesso una marcata disapprovazione. Mentire è ritenuto grave dagli uomini e dalla religione, non accettabile sia nei rapporti privati sia in quelli sociali. Forse il motivo di tanto accanimento sta proprio nel fatto che tutti gli uomini, anche i più franchi e leali, prima o poi finiscono col discostarsi dal vero. Pare cosa ineluttabile, e riesce quasi sempre poco piacevole riconoscerci bugiardi o ingannati.
In effetti la menzogna è governata da complessi meccanismi psichici che si intrecciano tra loro determinando le scelte e i comportamenti delle persone.
Non si mente solo per malvagità o interesse o per nuocere agli altri. Le ragioni sono molte e diverse e per questo non possono essere giudicate in maniera univoca o sempre negativa.
Sugli aspetti psicologici di questa attitudine umana, che ha una storia lunga quanto quella umana, sono stati scritti relativamente pochi libri e sia terapeuti che pazienti hanno avuto qualche difficoltà a far emergere ricordi riguardanti le proprie menzogne. I ricordi, quando si tratta l'argomento, diventano parziali e frammentati e anche quando vengono alla mente le bugie del passato, spesso risultano ripulite, più bonarie e quindi anche meno aderenti ai fatti realmente accaduti. Forse dopo un po' di tempo le persone credono alle proprie bugie o non vogliono rifletterci su temendo magari di scoprirsi più bugiarde di quanto vorrebbero far credere a se stesse. In questo caso si può parlare di resistenze inconsce (Freud, 1904) che sopravvengono anche quando una persona desidererebbe essere veramente sincera: dopotutto, ''la menzogna sembra obbedire a un suo codice rigoroso che i bugiardi stessi non conoscono: si nasconde, si trasforma, si sottrae, diventa impalpabile e difficile da spiegare. Insomma, come direbbe monsieur de Lapalisse, la bugia è menzognera'' (Schelotto, 1996, p. 12).

 
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Le gioie violente hanno violenta fine, e muoiono nel loro trionfo, come il fuoco e la polvere da sparo, che si distruggono al primo bacio. Il più squisito miele diviene stucchevole per la sua stessa dolcezza, e basta assaggiarlo per levarsene la voglia. Perciò ama moderatamente: l'amore che dura fa così.

W. Shakespeare

 

 

 
 
 
 
 
 
 

SONETTO 121

È meglio esser colpevole che tale esser stimato
quando non essendolo si è accusati d'esserlo;
e perso è ogni valor sincero perché creduto colpa
non dal nostro sentire, ma dal giudizio d'altri.

Perché mai dovrebbero gli occhi altrui adulteri
considerar vizioso il mio amoroso sangue?
Perché nelle mie voglie s'insinuan lascive spie
che a parer lor condannano quel ch'io ritengo giusto?

No, io sono quel che sono e chi mira
ai miei errori, colpisce solo i propri;
potrei esser io sincero e loro non dire il vero,

non venga il mio agir pesato dal loro pensar corrotto;
a men che non sostengano questo mal comune -
l'umanità é malvagia e nel suo mal trionfa.

William Shakespeare




 
 
 
 
 

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