Creato da Giuranna il 05/07/2008
Blog di Giovanni Giuranna - consigliere comunale della lista civica Insieme per cambiare di Paderno Dugnano

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E ORA IN STRADA: FACCIAMO VOLARE LA COCCINELLA!

Post n°5547 pubblicato il 30 Aprile 2014 da Giuranna
 

 

Da ieri la Lista civica INSIEME PER CAMBIARE è in strada per farsi conoscere Oggi pomeriggio, nonostante la pioggia, eravamo in via Roma - angolo via Battisti.

Chi siamo? Che cosa vogliamo fare? Perché abbiamo scelto come simbolo la coccinella?

Cominciamo dall'ultima domanda:

L'inoffensiva ma vorace coccinella
insegna a non respingere la fortuna

Molti insetti che volano-strisciano-saltano sono schiacciati senza pietà. Ciò non accade alla coccinella, animale che sembra un rubino, una gemma, una piccola goccia di sangue con sette punti neri. Appare preziosa, inoffensiva, vorace: divora afidi, ragnetti e pidocchi che succhiano la linfa delle piante, è un caposaldo dell'agricoltura biologica. Tra giugno e luglio se ne vedono tante, perché le larve arrivano al massimo sviluppo, ma nella canicola anche le coccinelle si mettono al riparo e riposano nel terreno, per riprendere il ciclo in primavera. A maggio si sono date un gran daffare sulle rose, tanto che in certe zone della Toscana vengono dette «marioline», quasi «inviate» di Maria, cui il mese è dedicato.

La simbologia della coccinella è antichissima, la livrea ricorda le sette stelle più brillanti delle Pleiadi. Spesso l'insetto è considerato un araldo divino: una tradizione siciliana la associa a San Nicola, precursore di Babbo Natale, e fa portare alla «palumedda», la piccola colomba, una moneta per sostituire il dentino caduti ai bambini. Una filastrocca piemontese la accosta a un Arcangelo: «La gallina di San Michel/ stende le ali e vola in ciel».

In inglese coccinella si dice «ladybird», una filastrocca a lei dedicata ha ispirato il titolo di un film girato qualche anno fa da Ken Loach: «Ladybird, Ladybird», la storia vera di una proletaria con quattro figli avuti da quattro uomini diversi, che le vengono sottratti dai servizi sociali. Un film duro, arrabbiato, che fa pensare: «Ladybird, ladybird / what is your wish / your wish is not granted unless it's a fish / your wish is not granted unless it's a dish / a fish on a dish is that what you wish». Ovvero: coccinella, coccinella, cosa desideri? Sai cos'è una buona madre? Sai cosa c'è dietro a casermoni, pub, periferie? Nella vita di tante persone? Sai qual è il confine tra amore e incoscienza, sai quando la legge diventa sopruso? «Police partout - si legge su un muro di Marsiglia - justice nulle part». La coccinella insegna ad avere pazienza e a non respingere la fortuna. Dietro alla gentilezza spesso c'è una forza d'animo enorme, dietro alla violenza un'altrettanto immensa fragilità. Spesso la buona sorte è semplice, arriva volando e senza un perché: «Non scacciare la coccinella», dicono le madri ai bambini. Piccolo insegnamento, che resta per sempre.

(di Carlo Grande su La Stampa, 12 luglio 2011)

 
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