la mappa è il mondo

Variazioni sul foglio mondo - derive romane

Questa inquietudine che come un flusso inesausto di energia non mi ha permesso di fermarmi. mi ha portato oltre la vecchia Stazione Trastevere, Il sole basso inonda tutto di oro e porpora. Dov’è il torpore improvviso che prendeva questa città i pomeriggi d’estate? Dov’è la bellezza insensata delle cose quando il sole ne scolpisce con esattezza colore e misura? Riconosco il piccolo attico aperto ai Quattro Venti, sotto il Gianicolo. Qua tutti i venti, e non importa da quale parte del mondo vengano, trovano un’apertura ospitale e possono sentirsi a casa. Qua il mio io-vento può sperare di svestirsi della sua natura inquieta? Magari per poi scoprirsi solo un segno che nulla indica, un segno senza interpretazione attratto da ciò che gli sfugge? Qua il ricordo di occhi blu cobalto e del sorriso felino da gatta che, con l’offerta di vino e di rose, ha saputo aspettare questo topo. Così va la vita? Andrà davvero così?