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Mostre, Roma

Post n°2264 pubblicato il 14 Dicembre 2014 da quinoa1977

Memling. Rinascimento fiammingo
Scuderie del Quirinale
Fino al 18-01-2015

 

 

 

Considerato tra i più grandi ritrattisti del Rinascimento, Hans Memling è protagonista,

nelle sale del Quirinale, di una grande mostra, nella prima retrospettiva italiana a Roma.
Per chi pensa ancora, come i critici del passato, che l'arte rinascimentale italiana abbia

un fascino inimitabile, dovrà ricredersi e scoprire che in realtà arte fiamminga e italiana

erano il frutto di uno stesso linguaggio figurativo.

La mostra ripercorre tutte le fasi artistiche di Hans Memling (1435-1494) dalle pale

d'altare di grandi dimensioni, in cui dimostra notevoli capacità compositive, ai ritratti

della ricchi mercanti europei che si contendevano le opere degli artisti per le occasioni

ufficiali.

Il Trittico Donne per il matrimonio di Carlo il Temerario o il Giudizio Universale

per il banchiere fiorentino Angelo Tani, da cui il percorso espositivo di Roma inizia,

danno l'idea di come il ceto in ascesa delle Fiandre facesse sfoggio di sé con l'arte.

La mostra è un confronto implicito tra rinascenza fiamminga e quella italiana,

sempre più apprezzata dalla critica del passato per la capacità degli artisti nostrani

di trovare un equilibrio compositivo senza retorica. In realtà la mostra darà prova

di quanto l'arte italiana abbia attinto dalla fiamminga per la tecnica del colore ad olio,

per quella delle velature di colore e per l'impostazione di tre quarti per il ritratto;

d'altra parte dimostrerà quanto i fiamminghi, a loro volta, abbiano imparato dal

Rinascimento italiano a percepire la realtà più unitaria, senza il bisogno di una lente

d'ingrandimento sui dettagli, a favore di un'atmosfera più raccolta.

Grazie a opere provenienti, tra gli altri dal Groeninge Museum di Bruges,

la Royal Collection di Londra, il Museo del Louvre nonché la Frick Collection

di New York viene ricostruito il percorso artistico di un pittore che con le sue

intuizioni influenzò artisti quali Leonardo (per il paesaggio della Gioconda)

Raffaello, Lotto, Ghirlandaio e molti altri. L’esposizione si compone di sette sezioni.

Dai lavori iniziali di Memling, posti accanto a quelli del suo presunto maestro

Rogier van del Weyden, fino alle grandi commissioni per i committenti italiani

attivi nelle Fiandre e alla pittura devozionale di cui fu maestro.

 


 
 
 
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Data di creazione: 12/09/2006
 

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