Creato da strada.robi il 31/10/2008
politica a Saronno
 

 

Mancano sei mesi alle Elezioni, SVEGLIA !!!

Post n°224 pubblicato il 17 Dicembre 2019 da strada.robi

 

Mancano pochi mesi alle prossime elezioni amministrative, ma nel centrosinistra pare che imperi la voglia di perdere: tavoli inconcludenti, presupposti di autosufficienza, spocchia e supponenza la fanno da padroni.

 

La paura di perdere contro la lega di Salvini (più che di Fagioli) spinge a cercare le grandi coalizioni, basate più sulla contrapposizione alla Lega, che sulla condivisione di un programma, ci si impantana sui nomi , sulle scelte strategiche, piuttosto che confrontarsi su un’idea di città diversa da quella vista negli ultimi anni,  si punta più sull’antifascismo e sul riverbero politico nazionale, che sulla condivisione di contenuti convincenti. 

 

Nel dibattito solo timidi accenni ad un programma innovativo, ad una città che deve cambiare per forza di fronte all’imperversare dei mutamenti climatici e delle nuove esigenze dei cittadini nel campo della sicurezza e della vivibilità, quest’ultima messa sempre più in secondo piano, come se il vivere  in un ambiente sano si potesse sacrificare sempre sull’altare del commercio.

 

Del resto:

 

una città con un territorio di 11 km quadrati non può continuare ad essere soffocata dal traffico e dal cemento, occorre un piano della mobilità che risolva i problemi, occorre sfruttare la fortuna di essere a un quarto d’ora di treno dal centro di Milano, ma serve anche tutelare la mobilità delle categorie più deboli ed intervenire per migliorare la sicurezza stradale.

 

una città senza cultura e attività sportive è una città morta, per gli anziani e per i giovani occorre creare opportunità di socializzazione, attraverso adeguati spazi e strutture.

 

le aree dismesse oggi presenti devono essere recuperate per il lavoro e per la socialità, continuare  a pensare di recuperarle con edilizia residenziale è sbagliato, sopra tutto in una città che ha già 2000 alloggi sfitti.

 

una città che non si cura dell’ambiente, del verde, del patrimonio arborio è una città che non si pone il problema del futuro, il verde pubblico è da tutelare e da ampliare, creando quei corridoi ecologici necessari per il benessere collettivo.

 

Bisogna poi riportare nelle istituzioni comunali la democrazia – vera -, quella che permette il confronto politico, quella che da ai cittadini la possibilità di partecipare alle scelte importanti,  quella che si traduce con la trasparenza negli atti amministrativi e nella spesa pubblica, bisogna muoversi nell’interesse della comunità saronnese, non nell’interesse di pochi.

 

Non sarà facile ….   Ma provarci è un obbligo !! 

 

 

 

 

 

Mancano pochi mesi alle prossime elezioni amministrative, ma nel centrosinistra pare che imperi la voglia di perdere: tavoli inconcludenti, presupposti di autosufficienza, spocchia e supponenza la fanno da padroni.

 

La paura di perdere contro la lega di Salvini (più che di Fagioli) spinge a cercare le grandi coalizioni, basate più sulla contrapposizione alla Lega, che sulla condivisione di un programma, ci si impantana sui nomi , sulle scelte strategiche, piuttosto che confrontarsi su un’idea di città diversa da quella vista negli ultimi anni,  si punta più sull’antifascismo e sul riverbero politico nazionale, che sulla condivisione di contenuti convincenti. 

 

Nel dibattito solo timidi accenni ad un programma innovativo, ad una città che deve cambiare per forza di fronte all’imperversare dei mutamenti climatici e delle nuove esigenze dei cittadini nel campo della sicurezza e della vivibilità, quest’ultima messa sempre più in secondo piano, come se il vivere  in un ambiente sano si potesse sacrificare sempre sull’altare del commercio.

 

Del resto:

 

una città con un territorio di 11 km quadrati non può continuare ad essere soffocata dal traffico e dal cemento, occorre un piano della mobilità che risolva i problemi, occorre sfruttare la fortuna di essere a un quarto d’ora di treno dal centro di Milano, ma serve anche tutelare la mobilità delle categorie più deboli ed intervenire per migliorare la sicurezza stradale.

 

una città senza cultura e attività sportive è una città morta, per gli anziani e per i giovani occorre creare opportunità di socializzazione, attraverso adeguati spazi e strutture.

 

le aree dismesse oggi presenti devono essere recuperate per il lavoro e per la socialità, continuare  a pensare di recuperarle con edilizia residenziale è sbagliato, sopra tutto in una città che ha già 2000 alloggi sfitti.

 

una città che non si cura dell’ambiente, del verde, del patrimonio arborio è una città che non si pone il problema del futuro, il verde pubblico è da tutelare e da ampliare, creando quei corridoi ecologici necessari per il benessere collettivo.

 

Bisogna poi riportare nelle istituzioni comunali la democrazia – vera -, quella che permette il confronto politico, quella che da ai cittadini la possibilità di partecipare alle scelte importanti,  quella che si traduce con la trasparenza negli atti amministrativi e nella spesa pubblica, bisogna muoversi nell’interesse della comunità saronnese, non nell’interesse di pochi.

 

Non sarà facile ….   Ma provarci è un obbligo !! 

 

 

 

 

 

Mancano pochi mesi alle prossime elezioni amministrative, ma nel centrosinistra pare che imperi la voglia di perdere: tavoli inconcludenti, presupposti di autosufficienza, spocchia e supponenza la fanno da padroni.

 

La paura di perdere contro la lega di Salvini (più che di Fagioli) spinge a cercare le grandi coalizioni, basate più sulla contrapposizione alla Lega, che sulla condivisione di un programma, ci si impantana sui nomi , sulle scelte strategiche, piuttosto che confrontarsi su un’idea di città diversa da quella vista negli ultimi anni,  si punta più sull’antifascismo e sul riverbero politico nazionale, che sulla condivisione di contenuti convincenti. 

 

Nel dibattito solo timidi accenni ad un programma innovativo, ad una città che deve cambiare per forza di fronte all’imperversare dei mutamenti climatici e delle nuove esigenze dei cittadini nel campo della sicurezza e della vivibilità, quest’ultima messa sempre più in secondo piano, come se il vivere  in un ambiente sano si potesse sacrificare sempre sull’altare del commercio.

 

Del resto:

 

una città con un territorio di 11 km quadrati non può continuare ad essere soffocata dal traffico e dal cemento, occorre un piano della mobilità che risolva i problemi, occorre sfruttare la fortuna di essere a un quarto d’ora di treno dal centro di Milano, ma serve anche tutelare la mobilità delle categorie più deboli ed intervenire per migliorare la sicurezza stradale.

 

una città senza cultura e attività sportive è una città morta, per gli anziani e per i giovani occorre creare opportunità di socializzazione, attraverso adeguati spazi e strutture.

 

le aree dismesse oggi presenti devono essere recuperate per il lavoro e per la socialità, continuare  a pensare di recuperarle con edilizia residenziale è sbagliato, sopra tutto in una città che ha già 2000 alloggi sfitti.

 

una città che non si cura dell’ambiente, del verde, del patrimonio arborio è una città che non si pone il problema del futuro, il verde pubblico è da tutelare e da ampliare, creando quei corridoi ecologici necessari per il benessere collettivo.

 

Bisogna poi riportare nelle istituzioni comunali la democrazia – vera -, quella che permette il confronto politico, quella che da ai cittadini la possibilità di partecipare alle scelte importanti,  quella che si traduce con la trasparenza negli atti amministrativi e nella spesa pubblica, bisogna muoversi nell’interesse della comunità saronnese, non nell’interesse di pochi.

 

Non sarà facile ….   Ma provarci è un obbligo !! 

 

 

 

 

 

Mancano pochi mesi alle prossime elezioni amministrative, ma nel centrosinistra pare che imperi la voglia di perdere: tavoli inconcludenti, presupposti di autosufficienza, spocchia e supponenza la fanno da padroni.

 

La paura di perdere contro la lega di Salvini (più che di Fagioli) spinge a cercare le grandi coalizioni, basate più sulla contrapposizione alla Lega, che sulla condivisione di un programma, ci si impantana sui nomi , sulle scelte strategiche, piuttosto che confrontarsi su un’idea di città diversa da quella vista negli ultimi anni,  si punta più sull’antifascismo e sul riverbero politico nazionale, che sulla condivisione di contenuti convincenti. 

 

Nel dibattito solo timidi accenni ad un programma innovativo, ad una città che deve cambiare per forza di fronte all’imperversare dei mutamenti climatici e delle nuove esigenze dei cittadini nel campo della sicurezza e della vivibilità, quest’ultima messa sempre più in secondo piano, come se il vivere  in un ambiente sano si potesse sacrificare sempre sull’altare del commercio.

 

Del resto:

 

una città con un territorio di 11 km quadrati non può continuare ad essere soffocata dal traffico e dal cemento, occorre un piano della mobilità che risolva i problemi, occorre sfruttare la fortuna di essere a un quarto d’ora di treno dal centro di Milano, ma serve anche tutelare la mobilità delle categorie più deboli ed intervenire per migliorare la sicurezza stradale.

 

una città senza cultura e attività sportive è una città morta, per gli anziani e per i giovani occorre creare opportunità di socializzazione, attraverso adeguati spazi e strutture.

 

le aree dismesse oggi presenti devono essere recuperate per il lavoro e per la socialità, continuare  a pensare di recuperarle con edilizia residenziale è sbagliato, sopra tutto in una città che ha già 2000 alloggi sfitti.

 

una città che non si cura dell’ambiente, del verde, del patrimonio arborio è una città che non si pone il problema del futuro, il verde pubblico è da tutelare e da ampliare, creando quei corridoi ecologici necessari per il benessere collettivo.

 

Bisogna poi riportare nelle istituzioni comunali la democrazia – vera -, quella che permette il confronto politico, quella che da ai cittadini la possibilità di partecipare alle scelte importanti,  quella che si traduce con la trasparenza negli atti amministrativi e nella spesa pubblica, bisogna muoversi nell’interesse della comunità saronnese, non nell’interesse di pochi.

 

Non sarà facile ….   Ma provarci è un obbligo !! 

 

 

 

 

 
 
 

Frua, Miola, Stoppani, quell'intervento non va bene !

Post n°223 pubblicato il 07 Ottobre 2019 da strada.robi

 

VIA FRUA , VIA STOPPANI , VIA MIOLA : FUTURO CAOS ANNUNCIATO .

 

Allegato al piano Cantoni l’amministrazione Fagioli ha pensato bene di aggiungere un intervento viabilistico riguardante il “triangolo” Stoppani, Miola, Frua. L’intervento consiste: nel rendere il tratto di via Miola compreso tra le via Stoppani e Frua a senso unico in direzione nord e nel mettere due spartitraffico tra le corsie agli incroci tra le vie Stoppani e Frua e tra le vie Stoppani e Miola, eliminando per quest’ultimo incrocio il semaforo.

 

Quali sono le criticità di questo prossimo intervento ?

 

1 - Tutti i mezzi provenienti da nord e diretti verso l’Ospedale e la Piscina, in via Miola dovranno obbligatoriamente svoltare a destra, percorrere il tratto di via Frua e qui percorrere via Stoppani per poter immettersi di nuovo sulla via Miola. Dal momento in cui nelle ore di punta il traffico proveniente da nord è intenso e altrettanto lo è il traffico proveniente da ovest e diretto in via Miola, c’è da chiedersi cosa succederà negli settanta metri di via Stoppani tra le macchine che vorranno girare a sinistra provenendo dalla corsia di destra e quelle che arrivando da via Miola vorranno riprenderla, quindi provenienti da sinistra vorranno spostarsi a destra.

 

2 -L’efficacia degli spartitraffico di fronte alla possibilità che un mezzo di grosse dimensioni debba svoltare in via Miola (indifferentemente a destra o sinistra) provenendo da via Stoppani.

 

3 -La sicurezza di chi al’incrocio tra le via Frua e Stoppani deve svoltare a sinistra provenendo dall’ospedale, con lo spartitraffico lo spazio  per poter immettersi e controllare che non provengano mezzi da ovest è minimo, il rischio incidente aumenta.

 

4 -La sicurezza di chi dovrà affrontare l’attraversamento di via Stoppani (a piedi o in bicicletta) con un traffico che, nelle ore di punta, non conoscerà pause. Oltretutto la svolta continua da via Frua a sinistra verso via Stoppani è pericolosa e se le strisce pedonali fossero spostate più avanti verso via Miola, creerebbero ulteriore caos nello scambio di corsia destra/sinistra.

Mi pare che tante buone ragioni per evitare di buttare denaro pubblico in un intervento, non solo inutile, ma anche pericoloso, ci siano .....

 

 

 

 

 

 

 
 
 

La mia osservazioni sull'intervento ex Cemsa

Post n°222 pubblicato il 30 Maggio 2019 da strada.robi

 

 Egregio Sig. Sindaco
del Comune di SARONNO
Settore Programmazione del Territorio
Urbanistica
Piazza della Repubblica
21047 SARONNO

 

 

 

Oggetto:  Osservazioni  delibera del consiglio comunale 28/02/2019, n.13 “variante al programma integrato di intervento – AREA EX CEMSA – (ambito via Varese, Via Ferrari, comparto B2) adozione”

 

Il sottoscritto ROBERTO STRADA cittadino di Saronno, ivi residente, in merito all’argomento in oggetto:

 

premessa:
Le aree industriali dismesse di Saronno comprese tra le vie Varese e Milano e la rete ferroviaria delle Ferrovie Nord  sono da molti anni oggetto di lunghi dibattiti tra le forze politiche, dibattiti che nel passato hanno coinvolto  centinaia di cittadini.
Questi processi decisionali sono stati una ricchezza per la città, che ha sperimentato una positiva stagione di democrazia partecipata, con il coinvolgimento di associazioni cittadine, di categoria e forze sociali, arrivando a produrre  nell’ottobre del 1997 in collaborazione con il Dipartimento di Scienze del Territorio del Politecnico di Milano e l’assessorato all’urbanistica del Comune un piccolo volumetto denominato: “il riutilizzo delle aree dismesse: il contributo dei cittadini, Progetto Isotta” incentrato soprattutto sulla qualità e le caratteristiche del Parco Urbano che avrebbe dovuto realizzarsi sul 51% dell’area e sulle funzioni da insediare nell’intero comparto.

 

Nel corso degli anni la Politica cittadina ha cambiato rotta e a tale partecipazione democratica sulle scelte nella gestione del Territorio non si è più dato seguito.
Come cittadino, sensibile alle problematiche ambientali e interessato al futuro del territorio ho sempre considerato cruciali e di grande importanza le aree dismesse in questione, sia per la loro posizione strategica all’interno della città, sia per il futuro di Saronno, dal momento in cui, in una città urbanizzata all’80% , con una notevole densità abitativa e con pochissimo suolo libero da edificazioni,  queste aree sono oramai le uniche di un certo rilievo che devono essere – consumate – con parsimonia, mantenendo, come da direttive dei Piani Regolatori prima e del Piano di Governo del Territorio oggi, la possibilità che le stesse abbiano una superficie a verde pari al 51 % Tenendo come riferimento l’esigenza che in un territorio così densamente abitato e costruito l’importanza ambientale del suddetto Parco Urbano.

 

 

 

Inoltre non possiamo ignorare la situazione ambientale del territorio saronnese, attraversato da direttrici stradali importanti e sempre trafficate (ex statali 233 e 527 e autostrada A9 dei laghi), che insieme al notevole traffico locale portano il comprensorio saronnese ad aver sorpassato la soglia d’attenzione per quanto riguarda i superamenti dei livelli di polveri sottili nell’aria per più di 40 giorni all’anno negli ultimi anni.

 

 

 

Anche per i motivi esposti in premessa ritengo doveroso sottoporre le seguenti osservazioni :

 



1) La nuova variante al programma integrato di intervento “Area ex Cemsa” ha come base la convenzione stipulata nell’anno 2006 dalla allora proprietà I.S.I. e il Comune di Saronno, convenzione della durata di anni 10.
Dopo 13 anni  la convenzione risulta ancora in essere, nonostante essa sia scaduta dopo 10 e il nuovo attuatore subentrato alla società I.S.I. ha avuto l’esigenza di ridefinire la distribuzione delle aree, mantenendo comunque gli obblighi della convenzione originaria:
se in base all’articolo 6 della convenzione (Cessione di aree per urbanizzazione secondaria) sia sempre in essere da parte dell’attuatore la cessione di mq. 18693 (il 51% dell’area sarebbe circa 25000 mq.) di area verde a Parco e se sempre sia in essere, in base all’articolo 7 della convenzione , che l’attuatore a proprie spese sia tenuto,  alla loro realizzazione.
Se la convenzione del 2006 stabiliva che entro quattro anni dalla data della stipula  della stessa avvenisse la consegna definitiva delle aree indicate in convenzione come aree a Parco,  specificatamente di almeno l’80% del Parco e entro il termine di validità della convenzione per la porzione di Parco residua (convenzione, art.6 comma 6.2)

 

si chiede

 

come mai nel crono programma presentato viene disattesa la convenzione originaria,  dal momento in cui si prevede  la realizzazione del Parco solo in ultima fase,  facendo quindi mancare l’importante interesse pubblico, l’unico  che nella convenzione originaria si intendeva salvaguardare imponendo la cessione e la realizzazione del Parco (80% dell’area)  entro anni 4.

 

 

 

2) A proposito degli oneri di urbanizzazione  osservo:
come si possa considerare congrua  per la realizzazione di 17460 mq di Parco una spesa di 261900 euro, mentre per aree verdi e aiuole della futura piazza statuto e del futuro svincolo in progetto (mq.3530) siano previste spese per 158850.

 

 

 

 

 

 

 

3)  Considerato che il territorio comunale interessato all’intervento si colloca in una zona critica, densamente trafficata,  dove nelle ore di punta:  transitano e/o parcheggiano una notevole quantità di automobili

 

Considerato che l’area in oggetto è  in via Varese, nel tratto compreso tra la rotonda di via Volonterio e la rotonda di viale Lombardia,
considerato che dal sottopasso di via I maggio, si raggiunge la stazione e il centro cittadino

 

considerato che le nuove costruzioni e il centro commerciale comporteranno un ulteriore aumento del traffico viabilistico.

 

considerato che le nuove edificazioni si inseriranno in un contesto cittadino già critico, con un transito stimabile nelle ore di punta, secondo i rilievi del piano urbano del traffico redatto nel 2007,  di circa 3000 veicoli/ora

 

considerato che la stessa via Varese è interessata dal passaggio ciclistico e pedonale di centinaia di studenti che si dirigono verso le scuole superiori,

 

considerato l’esigenza di tutelare la mobilità dolce, pedonale e ciclabile

 

considerato l’esigenza di intervenire per migliorare la sicurezza stradale, in previsione dell’incremento dei passaggi automobilistici.

 

Si chiede

 

se e non si considera insufficiente lo studio di rilevamento del traffico commissionato dalla proprietà alla società Ci.tra Srl, studio che si ferma ad analizzare le capacità delle rotatorie di via Milano- Via Varese e di Via Pacinotti – Via Varese, rotatorie che interessano l’insediamento commerciale, ma che non vengono inserite nel contesto della viabilità generale cittadina, in quanto nessun dato viene rilevato riguardo le due rotonde “critiche” di via Giuliani – Via Varese e di via I Maggio – Via Novara – Via Varese, nessuna considerazione riguardo gli attraversamento di via Varese nella direzione Centro cittadino, autostrade e quartiere Matteotti.  

 

 

 

4)  Per quanto riguarda il futuro Parco e la prevista porta d’ingresso allo stesso,  rilevo che sarebbe necessario specificare le essenze che si prevede di piantare la loro collocazione, il sistema di irrigazione, di illuminazione,e il possibile arredo urbano. Manca inoltre il piano ciclopedonale di collegamento con il centro cittadino, sottolineo che nell’originale progetto Botta era previsto  e descritto il percorso pedonale che, scavalcando i binari, avrebbe connesso la nuova area verde con il centro storico,  l’area d’ingresso al futuro parco sembra una semplice cessione di standard non un progetto fondamentale per l’intera città, dal momento in cui il Parco sulle aree dismesse dovrebbe essere fruibile e raggiungibile dal centro cittadino con percorsi ciclopedonali segnalati e protetti.

 

 

 

5)  nella planimetria riguardante i collegamenti viari e la nuova viabilità, oltre che il discutibile e non chiaro tracciato di un asse viario parallelo alla ferrovia, rilevo che viene “progettata” una rotatoria in via Varese all’altezza circa della via Meucci, da tale rotatoria viene poi disegnata una nuova via di collegamento con via Milano.  Dal momento in cui l’area interessata al Piano non comprende le altre proprietà del comparto, mi pare prematuro e fuorviante che la variante al programma integrato d’intervento “Cemsa” vada a programmare, senza una visione generale sul complesso delle attività e servizi previsti, una nuova viabilità in aree non ancora interessate alla  pianificazione urbanistica.

 

Si chiede quindi:

 

che, come da convenzione I.S.I. , il Parco Urbano venga realizzato entro i primi 4 anni e non come ultimo punto del crono programma

 

che venga progettato il Parco e che lo stesso acquisti un importanza primaria all’interno del Programma integrato d’intervento

 

che venga attivato un piano della mobilità per mettere in sicurezza gli attraversamenti pedonali lungo la via Varese e programmare in sicurezza percorsi ciclopedonali verso il centro cittadino, verso il quartiere Matteotti, verso il retro stazione e verso le scuole

 

che non venga presa in considerazione il progetto della strada che da via Varese porta all’interno delle aree per poi uscire in via Milano

 

 

 

Il cittadino
ROBERTO STRADA

 

 

 

Saronno 11 aprile 2019

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

A un ANNO dalle ELEZIONI CITTADINE, C'E' un ALTERNATIVA ?

Post n°221 pubblicato il 04 Aprile 2019 da strada.robi

 

Manca un anno alle prossime amministrative dove eleggeremo il nuovo Sindaco, ma la situazione saronnese dal 2015 ad oggi non è cambiata di molto.

 

Il Centrodestra che aveva appoggiato al ballottaggio il candidato Sindaco leghista (falsando così la composizione del consiglio comunale), scomparso Volontè, passati all’opposizione Banfi e Indelicato, non è più lo stesso di allora.
Nel frattempo gli accordi a sostegno del Governo cittadino tra Lega e Forza Italia (detta anche Forza De Marco) sembrano consolidarsi, prospettando così una solida alleanza in vista della scadenza futura.  Un patto di ferro tra famiglie, accordi tra interessi diversi, dove agli stipendi di Sindaco e Presidente del Consiglio fanno da contrappeso lucrosi piani edilizi.

 

Il centrosinistra invece non sembra aver risolto i problemi nazionali e la situazione locale ne risente, inoltre il quinquennio Porro non è del tutto svanito dalla memoria dei saronnesi e il partito di via Garibaldi affidatosi alla saggezza di Mauro Lattuada non è il partito della vittoria del 2010, così più si avvicina la scadenza del 2020 più il Fagioli bis, nonostante non brilli di capacità proprie, sembra non avere avversari.

 

L’opposizione non a caso ha preferito lo scontro sui bagolari di via Roma, senza nemmeno  rilanciare una battaglia storica sulle aree dismesse di via Varese che da vent’anni e più, attirava l’attenzione di molti saronnesi. L’astensione sull’ennesima riproposta di spezzatino edilizio con l’aggiunta di parcheggi al posto del verde e aree commerciali al seguito, la dice lunga sullo stato di analisi e salute di chi vorrebbe proporsi come alternativa al carroccio, nessuna immagine diversa di città da proporre, nessuna proposta alternativa alla cementificazione speculativa e  tutto ciò potrebbe convincere molti a non andare nemmeno alle urne.

 

Nemmeno la civica “TuaSaronno” che sogna di arrivare ad essere il – valore aggiunto – del Centrosinistra, pare in grado di fare la differenza, sia in termini di voti che di credibilità. Franco Casali, l’ex manager della Saronno Servizi Sportiva ora consigliere comunale e già candidato Sindaco nel 2015, sogna di rifare il candidato Sindaco di un amplia coalizione, ma la sua candidatura non sembra entusiasmare.

 

Così come poco credibile  risulta essere il movimento 5 stelle saronnese, che in questi anni di apprendistato nelle istituzioni ha dimostrato di non essere all’altezza, troppe volte solo semplice spettatore e poco presente sui temi importanti. Volevano crescere, ma alla fine non sono cresciuti, ne di numero, ne di spessore politico, e , per presentarsi a governare una città non si può pensare che sia sufficiente la spinta nazionale per ottenere buoni risultati.

 

Occorre quindi, rimboccarsi le maniche e pensare ad una valida alternativa al Fagioli bis, per cambiare e dare un impronta nuova alla piccola Saronno, per questo auspico che in vista delle prossime elezioni amministrative, ci siano persone disposte a  sedersi intorno ad un tavolo e guardare al futuro, pensando ad una città veramente diversa da quella odierna, più verde, più ospitale, meno grigia e caotica, una città attenta ai bisogni dei suoi cittadini più anziani e in grado di dare prospettive ai suoi giovani.

 

Non so se ci sarà questo miracolo …  ma per me è l’unico possibile !

 

 

 
 
 

Traffico, Aree dismesse e scelte leghiste

Post n°220 pubblicato il 06 Marzo 2019 da strada.robi

 

TRAFFICO, AREE DISMESSE E LUNGIMIRANZA LEGHISTA !

 

La Lega saronnese lo aveva comunicato due anni fa terminando la via Escrivà de Balaguer:  voleva e ancora vuole fare arrivare più pendolari possibile a prendere il treno alla stazione di Saronno Centro.
Un obbiettivo in controtendenza con le politiche viabilistiche delle giunte di centrodestra e centrosinistra, che hanno sempre considerato il parcheggio selvaggio dei pendolari un problema ed un intralcio alla riorganizzazione dei parcheggi a servizio del centro cittadino.

 

Oggi, a distanza di due anni da quelle dichiarazioni, con la provvisoria chiusura per lavori del parcheggio dell’area  mercato, stiamo vivendo un anticipazione di quello che potrà essere il futuro scenario viabilistico per tutta la zona dietro la stazione di piazzale Cadorna, le lunghe code in uscita dal retro stazione ed in ingresso al centro provenendo da via Varese, sono il risultato visibile dello spostamento di duecentocinquanta e più  automobili da quell’area.

 

Inoltre poco lungimirante risulta, la scelta leghista di approvare la presenza di centri commerciali nei due interventi urbanistici (ex-Cemsa e area dismessa tra viale Amendola e via Varese), che porteranno ad un incremento generale del traffico.  
Risulta evidente che i due interventi urbanistici condizioneranno pesantemente, non solo l’asse viario di via Varese, ma l’intero sistema viabilistico della città, con l’inevitabile aumento di sostanze inquinanti nell’aria e di pericolo per chi si sposta a piedi e in bicicletta.

 

Da rilevare inoltre, per completare lo scempio che i leghisti saronnesi stanno facendo alla nostra città, che il progetto d’edificazione sulle aree dismesse presentato qualche giorno fa, prosegue nella politica urbanistica dello “spezzatino”, cioè, senza un progetto complessivo sull’area dismessa compresa tra via Milano e Via Varese, si continua (come in passato) ad edificare a – pezzi – in modo di non aver l’obbligo di eseguire i necessari  studi d’impatto ambientale, arrivando anche ad – inventarsi – un parcheggio al posto delle aree verdi previste dalle norme del piano di Governo del Territorio, un parcheggio  “provvisorio”(per quanto sarà provvisorio, oggi nessuno può oggi dirlo), che servirà a richiamare ulteriori pendolari a servirsi della stazione di Saronno Centro, con le conseguenze viabilistiche che possiamo immaginare.

 

Ai saronnesi non resta , per il benessere dei loro polmoni, sperare nella pioggia.

 

TRAFFICO, AREE DISMESSE E LUNGIMIRANZA LEGHISTA !

 

La Lega saronnese lo aveva comunicato due anni fa terminando la via Escrivà de Balaguer:  voleva e ancora vuole fare arrivare più pendolari possibile a prendere il treno alla stazione di Saronno Centro.
Un obbiettivo in controtendenza con le politiche viabilistiche delle giunte di centrodestra e centrosinistra, che hanno sempre considerato il parcheggio selvaggio dei pendolari un problema ed un intralcio alla riorganizzazione dei parcheggi a servizio del centro cittadino.

 

Oggi, a distanza di due anni da quelle dichiarazioni, con la provvisoria chiusura per lavori del parcheggio dell’area  mercato, stiamo vivendo un anticipazione di quello che potrà essere il futuro scenario viabilistico per tutta la zona dietro la stazione di piazzale Cadorna, le lunghe code in uscita dal retro stazione ed in ingresso al centro provenendo da via Varese, sono il risultato visibile dello spostamento di duecentocinquanta e più  automobili da quell’area.

 

Inoltre poco lungimirante risulta, la scelta leghista di approvare la presenza di centri commerciali nei due interventi urbanistici (ex-Cemsa e area dismessa tra viale Amendola e via Varese), che porteranno ad un incremento generale del traffico.  
Risulta evidente che i due interventi urbanistici condizioneranno pesantemente, non solo l’asse viario di via Varese, ma l’intero sistema viabilistico della città, con l’inevitabile aumento di sostanze inquinanti nell’aria e di pericolo per chi si sposta a piedi e in bicicletta.

 

Da rilevare inoltre, per completare lo scempio che i leghisti saronnesi stanno facendo alla nostra città, che il progetto d’edificazione sulle aree dismesse presentato qualche giorno fa, prosegue nella politica urbanistica dello “spezzatino”, cioè, senza un progetto complessivo sull’area dismessa compresa tra via Milano e Via Varese, si continua (come in passato) ad edificare a – pezzi – in modo di non aver l’obbligo di eseguire i necessari  studi d’impatto ambientale, arrivando anche ad – inventarsi – un parcheggio al posto delle aree verdi previste dalle norme del piano di Governo del Territorio, un parcheggio  “provvisorio”(per quanto sarà provvisorio, oggi nessuno può oggi dirlo), che servirà a richiamare ulteriori pendolari a servirsi della stazione di Saronno Centro, con le conseguenze viabilistiche che possiamo immaginare.

 

Ai saronnesi non resta , per il benessere dei loro polmoni, sperare nella pioggia.

 
 
 

REGALI DI NATALE

Post n°219 pubblicato il 25 Novembre 2018 da strada.robi

La Giunta Fagioli è al lavoro a pieno ritmo, insieme ai suoi alleati forzisti (cementificatori per eccellenza) quest'anno si è impegnata tanto per regalarci:
il piano di recupero di piazza Unità d'Italia, quello di via Pusterla, il super piano di via Varese e l'ultimo arrivato, il piano-scambio di aree con conseguente edificazione in via Miola, tuti insieme regalano nuovi affari (agli amici-sostenitori della giunta) e nuovo cemento (alla città).

L'aria dell'avvento ci porta anche il fallimento del calcio saronnese, con il triste risultato di vedere il tanto sostenuto (dalla Giunta Fagioli) Saronno Fbc piangere all'ultimo posto della classifica, senza più squadra, ma con la gestione di due campi di calcio (Matteotti e Prealpi) che non si capisce bene quanti debiti lasceranno alle casse comunali.

Sotto l'albero troviamo anche numerosi "pacchi" : l'uso improprio del Saronno Sette, diventato giornale di propaganda della giunta, il caos dei lavori per un marciapiede non essenziale in via Stoppani, il patetico balletto sull'inquinamento ai rubinetti della scuola Rodari e non ultimo il rendiconto della lotta allo spaccio, che racconta la vittoria totale e senza sconti della Giunta che sequestrando oramai le poche quantità di droga in circolazione debella lo spaccio a Saronno.  

Naturalmente la storia dello spaccio debellato non è proprio vera, ma sentiti i rendiconti della giunta Fagiolara che ha fatto della sicurezza il suo cavallo di battaglia e che ha speso ingenti risorse dei cittadini in telecamere e vigilantes, leggere che il sequestro di sostanze stupefacenti in città è drasticamente crollato fa venir più che da ridere ...  ,

I pacchi della Giunta Fagiolara sono proprio tanti ...  segno di una Giunta e di un Sindaco completamente fuori dalla realtà cittadina (e la questione dei sequestri di droga ne è l'evidente esempio più significativo), dopo tre anni la città, già provata da vent'anni di gestioni fallimentari, è sprofondata in una crisi (dalla padella alla brace .. dal Porro ai Fagioli) che evidenzia la decadenza della città, decadenza evidente nel traffico caotico con l'aumento degli investimenti di pedoni e ciclisti,  nell'aumento della cementificazione e nel servilismo verso la logica del profitto, nell'annullamento degli spazi partecipativi.

Saronno sprofonda nei disservizi e nella totale mancanza di fantasia di chi dovrebbe rinnovarla e farla crescere (in vivibilità), la ricetta dei "padroni a casa nostra" si spegne nell'incapacità di governare, nel restringere i tempi di apertura nella casa comunale, nel balletto sulle panchine in centro, nella caccia ai carciofi e mendicanti mentre la città pullula di spacciatori impuniti, .......

Stiamo vivendo un periodo di grande vuoto amministrativo che si intestardisce su due ponticelli, ma non pensa ai veri problemi della città, che spende trentamila euro per la partenza di una corsa ciclistica, ma non chiude le finestre di un palazzo storico da salvaguardare, che compra un area feste ma non organizza nemmeno le serate estive in città ...  uno schifo ...  una vergogna ....  

speriamo che i saronnesi tra poco più di un anno stacchino la spina a questi incompetenti. 

 

 
 
 

I 5 stelle che a Saronno tradiscono il loro programma

Post n°218 pubblicato il 28 Giugno 2018 da strada.robi

 

 

Nel programma elettorale con il quale il MOVIMENTO 5 STELLE di SARONNO si è presentato alle elezioni amministrative del 2015, a proposito del Giardino di Via Biffi  è scritto:

 


 “ Prevediamo di far tornare a disposizione dei saronnesi il verde pubblico di via Biffi, improvvidamente ceduto alla Saronno Servizi per dodici mesi all’anno”,

 

 

 

Nel Consiglio Comunale del 19 aprile 2018  con delibera n. 23 il consiglio comunale vota l’approvazione della nuova convenzione con Saronno Servizi SpA dove si prevede di cedere anche l’area pubblica rimanente alla Saronno Servizi, inizialmente per due anni, ma con la certezza che l’area rimanga in dotazione a Saronno Servizi per molto più tempo.

 

Il “portavoce” del movimento 5 stelle in Consiglio Comunale, signor DAVIDE VANZULLI nonostante l’argomento nel programma sia chiaro e ben specificato, vota a  favore della nuova convenzione con Saronno Servizi,  contribuendo con il suo voto a far cedere improvvidamente alla Saronno Servizi anche l’altra parte di verde rimasta.  

 

Nonostante mi abbiano intimato che a nome del movimento 5 stelle può parlare solo il portavoce eletto in consiglio comunale, non me la sento di stare zitto, trasmettendo così l’idea che il movimento 5 stelle di Saronno (quello che chiese i voti ai cittadini, non quello che oggi si identifica con il consigliere Vanzulli) sia favorevole alla cancellazione dei Giardini di via Biffi.

 

Pertanto, chiedo scusa ai saronnesi se il consigliere che anche dovrebbe rappresentarmi NON HA FATTO IL SUO DOVERE e NON HA AGITO seguendo il programma elettorale depositato nel 2015 a sostegno della candidatura a Sindaco di Francesco Impari e della lista del movimento 5 stelle di Saronno.

Come attivista del movimento 5 stelle mi auguro, a seguito di questo episodio, che l’attuale consigliere, non riconoscendo più il programma elettorale del 2015 come guida della sua azione politica, spieghi le sue scelte e nel rispetto della trasparenza e dell'onestà (anche intellettuale) che dovrebbe contraddistinguere il movimento rassegni spontaneamente le proprie dimissioni.

Come persona che fa politica da molto tempo, credo che il signor DAVIDE VANZULLI starà attaccato alla sua sedia, perché il pavoneggiarsi nei banchi del consiglio comunale gratifica la sua vanità e impreziosisce la sua professione.  Da una persona assente nei consigli comunali più importanti: sul bilancio e sullo statuto, che in questi tre anni si è contraddistinto più per i suoi silenzi che per i suoi interventi, sarà difficile che avvenga un ripensamento o una azione coerente, di rispetto verso l’elettorato che l’ha (per terza scelta) involontariamente eletto.

 
 
 

Nuova statistica, risultati in peggioramento.

Post n°217 pubblicato il 14 Aprile 2018 da strada.robi

La strategia fagiolara di voler portare più automobili a transitare per le vie cittadine è demenziale di fronte ai dati statistici sugli infortuni stradali, nel 2017 secondo l'ufficio preposto gli incidenti rilevati sono stati SOLO 215, un inezia nei confronti dei 254 del 2016, dei 248 del 2015 o dei 273 del 214; ma a fronte di questi dati, che dovrebbero far tirare un sospiro di sollievo e rilevare che negli ultimi anni gli interventi sulla sicurezza stradale hanno avuto successo, c'è qualcosa che non torna: gli investimenti di pedoni e di ciclisti non diminuiscono. Sono 56 le persone coinvolte a piedi o in bici in incidenti, erano 59 nel 2016 e 54 nel 2015. Inoltre il numero di feriti in incidenti stradali è rimasto pressoché inalterato: 166 nel 2016, 167 nel 2017.

Ora di fronte ai numeri diramati dall'ufficio comunale risulta sorprendente che alla diminuzione degli incidenti rilevati non corrisponda una diminuzione di pedoni o ciclisti coinvolti in incidenti. Ciò significa che è in aumento l'insicurezza stradale per gli utenti deboli della strada.

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                     anno 2012        2013      2014       2015     2016      2017

incidenti              269               252        273        248        254       215

feriti                   198                166        176        155        166       167

deceduti                                      2          2                          1          1

pedoni coinvolti     32                  20         34          27           21        30

ciclisti coinvolti      37                  27         27          27           38        26

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Rimpasti di una pessima giunta !

Post n°216 pubblicato il 09 Aprile 2018 da strada.robi

La Giunta Fagioli è la peggiore di sempre.

Non solo perché negli ultimi due mesi il teatrino del rimpasto è sconcertante, ridicolo e velenoso, dal 2015 ad oggi le scelte della coalizione nero-verde hanno fatto sperperare denaro pubblico in : ridicole operazioni d’immagine (tre valli varesine), regali a proprietari di terreni (fantomatica area feste pagata 85.000 euro) e contribuito a continua cementificazione del territorio con operazioni urbanistiche discutibili (anche dal punto di vista delle regole), sia nel centro storico, che nei piani di recupero come quello di via Varese, dove l’interesse pubblico è risibile.

La Giunta Fagioli in tre anni ha dimostrato di non essere all’altezza di amministrare, per perseguire discutibili interventi per la sicurezza, che oltretutto non hanno portato risultati accettabili, ha “drenato” risorse alla città, riducendo le manutenzioni negli edifici pubblici, tagliando risorse ai servizi sociali, allo sport e alla cultura.

Gli interventi viabilistici nella zona a traffico limitato e gli obbiettivi più volte dichiarati di voler incrementare il numero di automobili in arrivo in città, hanno dimostrato una miope cultura della mobilità volta ad aumentare inquinamento e traffico, il piano parcheggi (quello che ha visto collocare i cartelli luminosi) è costato alla collettività 250.000 euro e ai saronnesi quasi 100.000 euro di opere collaterali (allacciamenti elettrici e recinzione in piazza Saragat) e l’utilità dell’intervento è nulla.

Non dimentichiamo poi il “balletto” sulla massicciata dell’ex linea ferroviaria  Saronno-Seregno, con l’inspiegabile desiderio di sbancare migliaia di metri cubi di terra e lo stato di abbandono di Villa Gianetti, dell’ex scuola elementare Regina Margherita e di Palazzo Visconti, dove la maggioranza pare priva di idee per il loro utilizzo e priva di spirito per il loro mantenimento in uno stato decente.

La Giunta Fagioli è tutta qui: inesistente; se non fosse per gli stipendi che Sindaco ed assessori ritirano a fine mese e per quei 40000 euro donati a bisognosi esponenti della maggioranza nell’oscura vicenda della società Sessa.

Aspettiamo nuovi sviluppi, mentre la maggioranza “bulgara” leghista imbarca il nuovo che avanza sotto forma di vecchi esponenti di centrodestra del passato, al peggio, si sa,  non c’è mai limite !

 
 
 

TROPPI INVESTIMENTI SULLE STRISCE PEDONALI

Post n°215 pubblicato il 10 Dicembre 2017 da strada.robi

 

2010                      2011                      2012                      2013                      2014                      2015                      2016

 

Nr.sinistri         292                        306                        269                        252                        273                        248                        254

 

Nr.pedoni          25                           31                           32                           20                           34                           27                           21

 

Nr: ciclisti         34                           42                           37                           27                           27                           27                           38

 

Nella tabella sopra potete raffrontare i dati degli ultimi anni sugli incidenti e su quanti hanno avuto come protagonista un pedone o un ciclista. Si evidenzia , per esempio, che a fronte di una diminuzione di incidenti (ben 38 in meno) i numeri di pedoni e ciclisti coinvolti, nel 2010e nel 2016 non cambiano (sempre 59)

 

 

 

PERCHE’ DOVREBBE ESSERE “TUTTO NELLA NORMA”, INVECE CHE FARCI PREOCCUPARE ?

 

Tutto nella norma” così l’amministrazione comunale, tramite dichiarazioni della Polizia Municipale, risponde sul quotidiano LA PREALPINA al mio “campanello d’allarme” che invita ad attivarsi per migliorare la sicurezza nelle vie cittadine ed in particolare per rendere gli attraversamenti pedonali meno pericolosi.

 

Ma cosa vorranno dire con la frase: “tutto nella norma” ?
Forse che non c’è da preoccuparsi, se i numeri sono in linea con quelli degli altri anni, ?
Oppure che se i numeri non aumentano ogni anno, possiamo dirci soddisfatti ?
La frase sibillina da attribuirsi al Comando della Polizia Municipale (così sembra dall’articolo della Prealpina) è frase che vuol far credere al lettore che è tutto normale, che è solo una sensazione emozionale, (perché 6 investiti in 10 giorni creano allarme e ingigantiscono il fenomeno), la dice lunga sulla sensibilità di questa Giunta verso il problema e sulle disposizioni che impartisce agli uffici.

 

Se i pedoni investiti ad oggi (anno 2017) sono 20 o 30, non cambia la sostanza del problema, quello che si rileva è la gravità nelle dinamiche degli investimenti, sei nel giro di 10 giorni, tutti avvenuti sulle strisce pedonali, sono numeri che dovrebbero allarmare, perché non è normale che le persone vengano investite sulle strisce pedonali, perché non è normale e non è da accettare come nella norma che questo avvenga.

 

Se poi chi afferma che non c’è nulla di strano, è l’ufficio preposto alla sicurezza stradale, c’è da allarmarsi, perché significa che  nell’agenda dell’amministrazione e di chi dovrebbe preoccuparsi della prevenzione degli incidenti stradali, non è seriamente preso in considerazione il problema della sicurezza stradale. Se poi l’assessore ai lavori pubblici ci informa che è in programma l’installazione di luci “a chiamata” in alcuni attraversamenti pedonali, significa che l’attenzione degli amministratori si ferma al problema “scarsa visibilità” come causa degli investimenti. Risulta quindi ancor più evidente che  nemmeno si considera (si conosce) che il 50% degli ultimi investimenti sono avvenuti in pieno giorno e che il fattori: velocità e disattenzione incidono più di quello che si pensi.

 

Roberto Strada

 
 
 

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