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introduzione caso sandro marcucciTutto quanto qui pubblicato è scritto da Laura Picchi che ne ha l'esclusiva responsabilità.
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Post n°1809 pubblicato il 20 Giugno 2016 da laura561
Da una decina di minuti il consigliere relatore giudice Murgia ha ripreso la lettura della relazione processuale - Corte di Assise di Appello Palermo Relazione terminata Il procuratore generale anticipa la richiesta di rinnovare l'istruttoria e dichiara il deposito di una consulenza che dimostra - perizia Dna - che l'A18, ossia l'impronta genetica ritrovata sulla canna di fucile trovata sul luogo del delitto, assimilabile al 96 per cento a un parente dell'imputato condannato Vito Mazzara, non è di un familiare dell'imputato o almeno non è di quei familiari, uno zio e un nipote, del Mazzara dei quali si è fatto riferimento nel corso del processo di primo grado. La consulenza per quel poco che si è saputo ha riguardato questi soggetti e anche i loro consanguinei. La circostanza, aggiungo io, non è nuova perchè in sentenza i giudici della Corte di Assise di Trapani avevano già scritto che l'impronta semmai poteva appartenere a un familiare , un familiare mai identificato per essere un incensurato, quindi fuori da ogni sospetto,e che su incarico del Vito Mazzara avrebbe avuto solo il compito di custode quell'arma. RINO GIACALONE
Audio dell'udienza di ieri, 20.06.2016
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