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introduzione caso sandro marcucci

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5 marzo 1992 2024 ho scritto una poesia per Silvio Lorenzini

Post n°2725 pubblicato il 05 Marzo 2024 da laura561

Senza te
Trentadue anni senza te, senza verità, senza giustizia.
Un'onda di sangue e la mia mente là su quel monte cosi alto esangue
Un'onda di morte e io sul baratro di una drammatica sorte.
Figli, nipoti, genitori tutti sotto tiro, senza pace, senza piu' nemmeno una lacrima.
Le ho piante tutte le lacrime, senza di te.
Vorrei camminare sull'arcobaleno, raggiungerti la' tra le stelle in un baleno ma mi sveglio col cuore che batte all'impazzata, comincia senza te una nuova triste giornata.
Era il 5 marzo, cominciai a portarmi il mondo sulle spalle, come una pesante croce la' in quel giardino pieno di calle.
Tu la bellezza di una vita salvata per un soffio, tu un ricordo troppo doloroso, a cui mi aggrappo per percorrere ancora la mia strada, tu un cuore troppo grande del quale resta la' in quel campo cosi arido e brullo una rosa senza petali, gettata a terra sotto un forte temporale alla fine di questa orribile guerra. Tu un cuore tanto grande, che continua a riscaldare il mio
tra terra e cielo senza confini.
Per Amore, con  Amore, sempre rimarrà inciso il tuo nome in questo povero Paese:
Grazie, Silvio!
Laura Picchi

 

 
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allo stato minuscolo servo Usa

Post n°2724 pubblicato il 02 Marzo 2024 da laura561

2mo
Biografia molto interessante. La storia di Mario Ciancarella: unico episodio accertato di una falsa radiazione con l’aggravante della violazione delle prerogative della più alta carica dello Stato.
L’obiettivo era impedire la ricerca della verità sulle stragi di Ustica e del Monte Serra.
Il capitano Mario Ciancarella, il colonnello Alessandro Marcucci e il controllore di difesa aerea Mario Alberto Dettori sono i tre militari che hanno avuto l’enorme coraggio di dire la verità. "Marcucci e Dettori sono stati assassinati".
Le vite di questi tre uomini sollevano dubbi inquietanti, pongono domande serie, drammatiche, alle quali il pilota militare Mario Ciancarella, grazie alla enorme preparazione, dà risposte convincenti che dissolvono la spessa nebbia creata da esperti depistatori.
La grave violazione perpetrata con una radiazione falsa e i due 'omicidi" mettono il sigillo della verità sulla loro storia

 

 
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caso scieri: Lele l'ultimo sfigato ucciso che non puo' avere giustizia perche' se ne è occupato Ciancarella

Post n°2723 pubblicato il 28 Febbraio 2024 da laura561

Ramondia e Celentano prescritti, Antico assolto per un falso documento che non c'era con gli altri due condannati a uccidere Scieri.

Scieri l'ultimo sfigato che non puo' avere giustizia perchè se n'è occupato Ciancarella.

Ciancarella puo' fare mille presentazioni del suo libro, ma resta il fatto che i casi di cui si è occupato lo stato minuscolo servo Usa li falsifica come la firma di Pertini come suicidi, incidenti, mistero, prescrizione , è troppo tardi per darvi giustizia.

Lo stato minuscolo spiace per Ciancarella ma è affetto da coniglite e quindi nega

1 la testimonianza di Ciriaco sul Monte serra Murri inviato da Tascio a volare senza abilitazione al pilotaggio perde i punti a terra,  si schianta sul Monte serra uccidendo 38 cadetti Marina, lui e altri 5 membri equipaggio (44 omicidi ricostruiti da Ciancarella, Tascio falsifica il documento di Murri sostenendo che era abilitato al pilotaggio)

2 la testimonianza di Laura Meli al processo contro Tascio Melillo Ferri e Bartolucci che dice io al Purgatori la vicenda di Firenze, il lo butto giu' di Naldini e Nutarelli riferito al dc9 la sera della strage di Ustica non l'ho detto, non mi ero ancora preparata ad andare da Priore (81 morti uccisi da Naldini e Nutarelli con missile a guida radar e inerte come ricostruito da Ciancarella nella strage di Ustica) Ustica è mistero come Ramstein strage per uccidere Naldini e Nutarelli come sostenuto da Ciancarella. Esperti contatti da edizioni eir in USA dicono c'era una carica esplosiva vicino al serbatoio alare dell'aereo acrobatico di Nutarelli.

3 Linguanti sios am italia gli f104 hanno abbattuto la sera della strage di Ustica il mig disarmato uccidendo il pilota. Il politecnico di Torino dice nel 1991 che a 50 km a sud di roma decolla un caccia militare, il perito tedesco dice il mig è decollato da pratica di mare o grazzanise o sigonella o gioia del colle. Il caccia decollato a 50 km a sud di Roma è il Mig decollato da Pratica di Mare come sostenuto da Ciancarella, pilota Mig disarmato ucciso da am italia come sostenuto da Ciancarella. Morte pilota mig resta mistero

4 Il perito di grosseto il corpo riesumato del dettori manca del processo xifoideo, la parte finale dello sterno. E' omicidio del Dettori come sostenuto da Ciancarella e chi ha collaborato con lui Caso archiviato come suicidio di dettori

5 Gli  esami del Lorenzini primo marzo 1992 dicono che è in iperfosfatemia senza danno renale, è bruciato di fosforo,  toluene trovato dai periti di Massa Ciallella e Romolo, polistirolo, supernapalm. Il Lorenzini ha sangue molto emolizzato e bilurubina alta, è morto ucciso da transfusione di sangue incompatibile. E' vittima con Marcucci di attentato come sostiene Ciancarella e chi ha collaborato con lui.. Caso archiviato non so i motivi.

6 Il povero Scieri.. La ragazza di un certo Filippo commilitone di Scieri in missione all'estero chiama il defunto oggi Falco Accame e gli dice: Dal car alla Gamerra in autobus i caporali fanno nonnismo alle reclute, Scieri li minaccia appena arrivati a Pisa di denunciarli ai Carabinieri. Il nonnismo è il metodo di addestramento di Celentano e Ramondia. Scieri viene pestato , fatto salire dai tre antico e gli altri due condannati in primo grado sulla torre di prosciugamento, uno lo pesta sulla mano e Scieri muore ucciso dopo ore di agonia. Celentano ordina di lasciarlo morire come Ramondia perchè Scieri metteva  a rischio il metodo di addestramento con il nonnismo dei futuri paracadutisti. L'avvocatino Scieri voleva la tutela dei diritti delle reclute, degli inferiori come Ciancarella e Marcucci nelle loro vicende, nel rispetto della legge e della Costituzione. Celentano il fascismo come Tascio e i suoi uomini alla sua corte. La ragazza conferma quanto viene detto al telefono  a Ciancarella da un commilitone di Scieri. Ai mandanti dell'omicidio Scieri hanno dato senza vergogna la prescrizione e nessuno li manda a processo per aver voluto la morte di Scieri.

Ciancarella è nella lista di proscrizione (come me e chi ha collaborato con lui) del potere italo americano dove moriremo loro sperano presto noi tardi. Scieri è l'ultimo sfigato di cui ci siamo occupati per vederlo preso in giro da chi è affetto da coniglite. L'unico esempio di rettitudine l'abbiamo visto nel Procuratore di Pisa e i suoi sostituti attuali e nella commissione Scieri diretta dalla splendida Sofia Ammodio, fa male anche per loro che sono come disse Marcucci per Ciancarella "gli unici innocenti" Laura Picchi

vedi https://www.lanazione.it/pisa/cronaca/emanuele-scieri-s7z6bres?live

 

 
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rigopiano

 

strage rapido 904

Post n°2721 pubblicato il 14 Febbraio 2024 da laura561

23 DICEMBRE 1984, BOMBA SUL RAPIDO 904: “QUANDO LA MAFIA INIZIÒ A RICATTARE LO STATO” [di Stefano Baudino per L'Indipendente, 12 febbraio 2024]
Sono passati quasi quasi 40 anni da quell’eccidio, ma la magistratura antimafia ritiene che sulla strage del Rapido 904, anche nota come “strage di Natale”, ci sia ancora molto da scoprire. La DDA di Firenze ha infatti deciso di riaprire le indagini sull’attentato consumatosi il 23 dicembre 1984 sul treno Napoli-Milano, quando una tremenda detonazione squarciò il vagone 9 di seconda classe, mentre il convoglio – gremito di persone che si spostavano per le Feste – percorreva la galleria ferroviaria di San Benedetto Val di Sambro, nella città metropolitana di Bologna. Quel giorno furono spezzate 16 vite, tra cui quelle di tre bambini, mentre i feriti furono ben 267. E se a livello processuale è stata definitivamente accertata la matrice mafiosa del delitto, inquadrato come anello di collegamento tra le bombe della “strategia della tensione” (da quella di Piazza Fontana a quella della stazione Bologna) e le stragi mafiose degli anni Novanta, ora i magistrati cercano ulteriori risposte. Per questo, stanno vagliando la sempre più concreta ipotesi che la strategia mafiosa di attacco allo Stato, al fine di intimidirlo e indurlo a trattare, possa essere stata “battezzata” proprio dalla strage del Rapido 904, nonché la pista che conduce alla “zona grigia” dei rapporti tra criminalità organizzata e apparati deviati delle istituzioni.
L’attentato e le indagini
L’ordigno che provocò l’esplosione venne posto all’interno del convoglio in occasione della sosta del mezzo presso la stazione di Firenze. Una viaggiatrice sopravvissuta, Rosaria Gallinaro, fece successivamente riferimento davanti agli inquirenti a un uomo, salito sul treno alla stazione Santa Maria Novella, concentrato a sistemare due borsoni sulla griglia portapacchi del corridoio, nonostante ci fosse spazio negli scompartimenti dei vagoni. La detonazione fu prodotta da una carica di esplosivo radiocomandata, situata sopra una griglia portabagagli nel corridoio della carrozza di seconda classe numero 9, proprio al centro del treno. Per innescarlo gli attentatori attesero che il convoglio penetrasse all’interno della Grande Galleria dell’Appennino, in modo tale da amplificare gli effetti del disastro.
Le indagini sfociarono nell’arresto di alcuni uomini del clan napoletano Misso, di cui gli inquirenti rinvennero un arsenale, e in quello del boss Pippo Calò – una delle figure più controverse di Cosa Nostra, anello di congiunzione tra mafia, P2, banda della Magliana e Vaticano – e del suo collaboratore Guido Cercola, dei quali venne perquisito il covo romano. Qui fu trovato materiale esplosivo ed elettronico compatibile con quello utilizzato per l’attentato. Nell’inchiesta venne implicato anche il deputato del MSI Massimo Abbatangelo, accusato di aver fornito l’esplosivo usato per la consumazione della strage. Nel gennaio 1986, il magistrato Pier Luigi Vigna chiese il rinvio a giudizio di Calò, Cercola, Fedrico Schaudinn (tecnico tedesco ritenuto l’artificiere dell’attentato) e altri esponenti dei gruppi romano e napoletano, nonché di Abbatangelo, ipotizzando che la strage fosse il risultato di un intreccio di tra mafia, Camorra, Banda della Magliana e destra eversiva, portandosi dietro l’obiettivo di “distogliere l’impegno della società civile dalla lotta contro la mafia” e produrre un “blocco del Paese sulla via della democrazia”. Nel novembre 1987, con la sentenza-ordinanza di rinvio a giudizio emessa dal G.I. di Firenze, furono accolte le richieste del pm. La posizione di Abbatangelo, essendo stato quest’ultimo eletto deputato, venne stralciata dal procedimento principale.
Le verità processuali
Il 25 febbraio 1989, la Corte di Assise di Firenze inflisse l’ergastolo a Calò, Cercola e figure a loro legate, ovvero Alfonso Galeota, Giulio Pirozzi e Giuseppe Misso, comminando ventotto anni al mafioso Franco Di Agostino e venticinque a Schaudinn. In secondo grado fu confermato l’ergastolo per Calò e Cercola, mentre la pena massima fu decretata anche nei confronti di Di Agostino; 22 anni vennero inflitti a Schaudinn, mentre le altre figure alla sbarra furono assolte per strage e condannate per detenzione illegale di esplosivo. Poi, il 5 marzo 1991, la prima sezione della Corte di Cassazione, presieduta dal giudice Corrado Carnevale – storicamente noto come “L’Ammazzasentenze”, nelle cui mani Cosa Nostra avrebbe voluto far veicolare la sentenza definitiva sul Maxiprocesso di Falcone e Borsellino, non riuscendo però nell’intento – annullò la sentenza di Appello. Il 14 marzo del 1992, la Corte d’Assise di Firenze confermò tuttavia gli ergastoli per Calò e Cercola, comminando una condanna a 24 anni di carcere a Di Agostino e a 22 anni a Schaudinn e punizioni meno severe nei confronti di Misso, Galeota e Pirozzi (per cui fu confermata l’assoluzione dal reato di strage). La quinta sezione penale della Cassazione, il 24 novembre 1992, confermò questa pronuncia, riconoscendo la “matrice terroristico-mafiosa” della strage. Il 18 febbraio 1994, la Corte di Assise di Appello di Firenze condannò il parlamentare Massimo Abbatangelo a sei anni, unicamente per possesso di esplosivo.
Il 27 aprile 2011, dopo una rilettura di indagini e risultanze processuali, la DDA di Napoli emise una ordinanza di custodia cautelare a carico del capo di Cosa Nostra Salvatore Riina, accusato di essere il mandante dell’attentato del Rapido 904. Nel maggio 2013, la procura di Firenze chiese e ottenne per lui il rinvio a giudizio. Assolto in primo grado nel 2015, il boss morì il 17 novembre 2017, mentre era in corso il processo di appello. Della vicenda del Rapido 904 si è occupata anche la Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo in Italia. Nel dicembre 1995, la relazione Pellegrino ha infatti ufficialmente messo in discussione la lettura che vede come matrice della strage esclusivamente quella mafiosa, parlando di “una zona grigia caratterizzata da rapporti incrociati tra mafia, servizi segreti, criminalità politica e comune, il cui ruolo appare ormai innegabile”.
Un nuovo impulso
Ora, a pochi mesi di distanza dalle commemorazioni per il quarantennale della strage, la partita vive il suo terzo tempo. La procura distrettuale antimafia di Firenze, rappresentata dai pm Luca Tescaroli e Luca Turco, ha infatti aperto un nuovo fascicolo in cui si mira a fare luce sulle complicità esterne a Cosa Nostra in una stagione stragista che vedrebbe il suo inizio proprio con l’attentato al Rapido 904 e, successivamente, una prosecuzione nelle stragi del 1992-1993, fino al fallito attentato allo Stadio Olimpico del 23 gennaio 1994. Secondo gli inquirenti, infatti, è necessario approfondire la “posizione di soggetti all’epoca non coinvolti nel processo celebratosi a Firenze”. La tesi è infatti che già alla fine del 1984, Cosa Nostra – al cui vertice, dopo la vittoria della Seconda guerra di mafia, si era appena insediato Riina – si sarebbe sentita minacciata dalle rivelazioni del pentito Tommaso Buscetta e dai mandati di cattura emessi dal pool antimafia in vista del Maxiprocesso, decidendo dunque di attaccare lo Stato “nel continente” per costringerlo a scendere a compromessi. La bomba utilizzata per la “strage di Natale” avrebbe avuto infatti una serie di componenti, tra cui il Semptex, provenienti dagli arsenali di mafia di contrada Giambascio e di San Giuseppe Jato e utilizzati anche nelle stragi mafiose degli anni Novanta. Ci sarebbero poi importanti analogie tra i telecomandi “Telcoma System” usati sia per la strage del Rapido 904 che per quella di Via D’Amelio del 19 luglio 1992. Sulla base di altri spunti investigativi dati dall’esame dell’esplosivo, la DDA di Firenze si sta anche concentrando su una serie di altri fatti avvenuti nel capoluogo toscano nel medesimo periodo, tra cui un attentato effettuato contro un ufficio postale in via Carlo D’Angiò il 13 agosto 1985 e l’esplosione che distrusse una palazzina in via Toscanini il 5 novembre del 1987, non provocando vittime.
Davanti agli inquirenti, il pentito Giovanni Brusca – che fu peraltro il primo, alla fine degli anni Novanta, a parlare della “Trattativa Stato-mafia” – ha sostenuto che la finalità della “strage di Natale” fu quella di «distogliere l’attenzione dal Maxiprocesso e dalle indagini che stavano facendo Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, quindi creare una strategia d’azione verso l’Italia, al nord, per distogliere l’attenzione dal sud e poter fare “i nostri interessi”». Il collaboratore di giustizia, inoltre, ha dichiarato che dietro l’attentato potesse esserci «la mano di Antonino Madonia», boss palermitano alleato dei corleonesi di Riina e intensamente legato a membri della destra eversiva e a personaggi delle istituzioni deviate. Quegli stessi ambienti su cui la Procura di Firenze sta indagando per individuare i presunti – ma sempre più probabili – mandanti esterni delle stragi del 1993.

 

 
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marlane

 

strage di bologna

 

27 gennaio 2024: lascio parlare Liliana Segre

Post n°2718 pubblicato il 27 Gennaio 2024 da laura561

E' il motivo questo scritto per cui quando mi si chiede di schierarmi con gli ebrei o gli arabi palestinesi io sto per la vita di entrambi i popoli e contro il governo israeliano, contro Hamas che portano morte continua per strage di massa. A tutte le donne uomini e bimbi di qualsiasi nazione che non tornano piu' a casa, le parole di Liliana Segre. Laura Picchi

“Ad Auschwitz superai la selezione per tre volte. Quando ci chiamavano sapevamo che era per decidere se eravamo ancora utili e potevamo andare avanti, o se eravamo vecchi pezzi irrecuperabili. Da buttare. Era un momento terribile. Bastava un cenno ed eri salvo, un altro ti condannava. Dovevamo metterci in fila, nude, passare davanti a due SS e a un medico nazista. Ci aprivano la bocca, ci esaminavano in ogni angolo del corpo per vedere se potevamo ancora lavorare. Chi era troppo stanca o troppo magra, o ferita, veniva eliminata. Bastavano pochi secondi agli aguzzini per capire se era meglio farci morire o farci vivere. Io vedevo le altre, orrendi scheletri impauriti, e sapevo di essere come loro. Gli ufficiali e i medici erano sempre eleganti, impeccabili e tirati a lucido, in pace con la loro coscienza. Era sufficiente un cenno del capo degli aguzzini, che voleva dire “avanti”, ed eri salva. Io pensavo solo a questo quando ero lì, a quel cenno. Ero felice quando arrivava, perché avevo tredici anni, poi quattordici. Volevo vivere. Ricordo la prima selezione. Dopo avermi analizzata il medico notò una cicatrice. «Forse mi manderà a morte per questa…» pensai e mi venne il panico. Lui mi chiese di dove fossi e io con un filo di voce ma, cercando di restare calma, risposi che ero italiana. Trattenevo il respiro. Dopo aver riso, insieme agli altri, del medico italiano che mi aveva fatto quella orrenda cicatrice, il dottore nazista mi fece cenno di andare avanti. Significava che avevo passato la selezione! Ero viva, viva, viva! Ero così felice di poter tornare nel campo che tutto mi sembrava più facile. Poi vidi Janine. Era una ragazza francese, erano mesi che lavoravamo una accanto all’altra nella fabbrica di munizioni. Janine era addetta alla macchina che tagliava l’acciaio. Qualche giorno prima quella maledetta macchina le aveva tranciato le prime falangi di due dita. Lei andò davanti agli aguzzini, nuda, cercando di nascondere la sua mutilazione. Ma quelli le videro subito le dita ferite e presero il suo numero tatuato sul corpo nudo. Voleva dire che la mandavano a morire. Janine non sarebbe tornata nel campo. Janine non era un’estranea per me, la vedevo tutti i giorni, avevamo scambiato qualche frase, ci sorridevamo per salutarci. Eppure non le dissi niente. Non mi voltai quando la portarono via. Non le dissi addio. Avevo paura di uscire dall’invisibilità nella quale mi nascondevo, feci finta di niente e ricominciai a mettere una gamba dietro l’altra e camminare, pur di vivere. Racconto sempre la storia di Janine. È un rimorso che mi porto dentro. Il rimorso di non aver avuto il coraggio di dirle addio. Di farle sentire, in quel momento che Janine stava andando a morire, che la sua vita era importante per me. Che noi non eravamo come gli aguzzini ma ci sentivamo, ancora e nonostante tutto, capaci di amare. Invece non lo feci. Il rimorso non mi diede pace per tanto, tanto tempo. Sapevo che nel momento in cui non avevo avuto il coraggio di dire addio a Janine, avevano vinto loro, i nostri aguzzini, perché ci avevano privati della nostra umanità e della pietà verso un altro essere umano. Era questa la loro vittoria, era questo il loro obiettivo: annientare la nostra umanità.”
Liliana Segre

 

 
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stralcio udienza 16 05 01 processo contro tascio melillo ferri bartolucci: parla laura meli compagna ivo nutarelli

Post n°2717 pubblicato il 20 Gennaio 2024 da laura561

Laura Meli, compagna di Nutarelli, ha sempre sostenuto che il Nutarelli in una cena di Pratica di Mare rivolto a Naldini con durezza disse riferito al dc9: Non è stata una bomba, non mi piacciono i tuoi scherzi, tutti sanno l'hanna abbattuto il dc9. A processo parla di nuovo la Meli e riferisce di un  episodio diverso. Lei comincia la relazione con Nutarelli nel 1977, si trova a Firenze quindi a casa di Naldini o amici comuni, Nutarelli in riferimento al dc9 disse insieme al Naldini: "lo butto giu'". laura picchi

laura meli tanto è vero che questa faccenda
Firenze, di... del: “Lo butto giù” di Naldini e
Nutarelli, a Purgatori non gliel’ho detto, perché
in quel momento non mi ero ancora preparata ad
andare dal Dottor Priore, capito?

(...) no,
non è stato molto chiaro Purgatori, ha detto che comunque
la responsabilità era dell’Aeronautica e che
c’era... che c’era un casino, per usare un
termine suo, che c’era un combattimento aereo, che c’erano gli elementi, le prove, era uscita
già questa storia della Saratoga, del radar, però
se ne sentiva già parlare, forse ne parlava anche
la televisione già.

 

 
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A Silvio Lorenzini

Post n°2713 pubblicato il 04 Gennaio 2024 da laura561

Oggi è il tuo compleanno, è sempre un giorno particolarmente difficile ma bisogna che io sopravviva a tutto quello che so. Buon compleanno Silvio, VIVI. laura picchi

 
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le siciliane ultimi due numeri 79 e 80

 

caso scieri la difesa Antico chiede assoluzione

 

caso scieri le parti civili chiedono condanna Antico

 

caso scieri accusa anche Antico va condannato

 

caso scieri ricorso caporali condannati

 

in ricordo di giuseppe pinelli che nel 1969 come oggi fu suicidato

Post n°2702 pubblicato il 15 Dicembre 2023 da laura561

Questa è la cartella del mio lavoro di ricerca sulla Strage di Piazza Fontana, è vecchio di 15 anni, l'anno prima che decidessi di fare l'accesso agli atti a Roma x Ustica:

https://app.mediafire.com/us10zszafp4x6

In memoria delle vittime di Piazza Fontana, di Pinelli e Valpreda, per denunciare che il governo Meloni con il dl sicurezza nazionale vuole legalizzare le stragi e omicidi sotto falsa bandiera del nemico:

repubblica.it

Potranno infiltrare i gruppi terroristici, quelli jihadisti. Ma anche le bande eversive interne. Lo potranno fare direttamente ma anche tramite loro fonti. Sarà consentito loro di scalare le gerarchie, fino ad arrivare alle posizioni di vertice, dove si organizzano “azioni violente” o si vedono i flussi di finanziamento. Potranno commettere reati, anche gravi. Ma non ne risponderanno mai davanti al giudice: saranno coperte da garanzie funzionali, una sorta di maxi immunità oggi garantita soltanto ad alcuni specifici agenti dell’intelligence. Nel ddl sicurezza approvato giovedì dal governo ci sono poche righe che rappresentano una piccola, grande, rivoluzione nel mondo dei Servizi segreti.

Sempre ORGOGLIOSAMENTE CONTRO. LAURA PICCHI

 

 
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25 novembre di Laura Picchi

Post n°2699 pubblicato il 25 Novembre 2023 da laura561

State vicino alle Persone Uomini e Donne quando sono vive,

ditegli parole di affetto, sedetevi a un tavolo e risolvete azzerandole le vostre divisioni,

mettete da parte le vostre manie di controllo, evitate di credere che avete un'etica

e morale superiore a chi è straniero o di sesso diverso o di religione diversa, persino di partito diverso se nell'arco costituzionale.

Evitate di propalare la menzogna che una donna è una rubamariti o un uomo è un traditore seriale per rovinargli la vita perchè non vi è simpatico, non vi è familiare, non è della vostra cerchia.

Evitate i pollai e l'elitarismo, evitate di essere responsabili di isolamento, solitudine, depressione e dolore.

Evitate di crocifiggere la gente se si impegna in lotte per estranei che voi non fareste mai.

Evitate di suddividere la gente in buoni e cattivi, ognuno è buono e cattivo nella propria vita, fa torti o riceve torti, non generalizzate che tutti i maschi sono assassini, che tutte le donne sono prostitute oppure sante e vittime.

Dialogate con  le donne e uomini che fanno parte dei dominati, lottate contro il dominio su ciascun essere umano da altro essere umano.

Non bruciate tutto per dare giustizia a una morta ammazzata, perchè altri piangono morti ammazzati dove qualcuno si arrogato il diritto di bruciare tutto compreso il loro corpo.

Evitate di ritenere le vostre classifiche come le uniche che si possono accettare, non bisogna nessuno fare classifiche.

Alle donne e uomini ricordiamo che vogliamo la storia arcobaleno, a colori, ne' grigia ne' in bianco e nero, vogliamo in memoria di chi è morto per mano di altri uomini PACE.

Laura Picchi

 

 
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meloni la prima donna alla presidenza del consiglio tenta di legalizzare lo stragismo sotto falsa bandiera

Post n°2698 pubblicato il 25 Novembre 2023 da laura561

fonte repubblica.it

Potranno infiltrare i gruppi terroristici, quelli jihadisti. Ma anche le bande eversive interne. Lo potranno fare direttamente ma anche tramite loro fonti. Sarà consentito loro di scalare le gerarchie, fino ad arrivare alle posizioni di vertice, dove si organizzano “azioni violente” o si vedono i flussi di finanziamento. Potranno commettere reati, anche gravi. Ma non ne risponderanno mai davanti al giudice: saranno coperte da garanzie funzionali, una sorta di maxi immunità oggi garantita soltanto ad alcuni specifici agenti dell’intelligence. Nel ddl sicurezza approvato giovedì dal governo ci sono poche righe che rappresentano una piccola, grande, rivoluzione nel mondo dei Servizi segreti.

Insomma Piazza Fontana con tutte le stragi neofasciste, gli omicidi politici sotto falsa bandiera comunista o Ustica oggi se passa questa "robaccia" detto dl sicurezza sono "legali"-

Sono "legali" anche le stragi dove si finge di essere terrorismo islamico dal 2001 ad oggi,

Tutto quello contro cui ho sempre combattuto diventa "legale", la gente dei servizi italiani di cui ho ricostruito responsabilità nelle stragi pesantissime avranno l'immunità . Perdonatemi se io donna non saro' mai solidale con tutte le donne e nemmeno diro' mai che siccome maschio ogni uomo è possessivo, controllante, capitalista fascista e assassino. Meloni è una donna , è fascista ultracattolica integralista, legalizza le stragi sotto falsa bandiera. A me avra' sempre dall'altra parte del fronte a combattere per quel principio tanto semplice che ogni essere umano ha diritti inalienabili da tutelare e ogni essere umano che uccide o delinque non puo' avere nessuna immunità nemmeno per presunta ragione di stato o inesistente superiorità etico morale dell'occidente del mondo sulle altre parti della terra, sugli altri popoli.

Quanto sopra è incostituzionale, quanto sopra non puo' essere legale in uno stato di diritto,

in una democrazia basata su una costituzione antifascista.

Io non ho bisogno di nastri rossi al petto o di farmi foto sulle panchine rosse per dire

che quel dl sicurezza è una violenza a tutte quelle donne come me che sono donne di stato

Stato disegnato dalle donne e uomini padri e madri costituenti.

Si sedettero a scrivere superando gli steccati ideologici 139 articoli e quelli che disciplinavano situazioni temporanee uomini e donne di tutti i colori politici, esclusi i fasci ovviamente.

Oggi dovremmo superare gli steccati ideologici non solo per buttare nei rifiuti il dl sicurezza ma anche per cambiare facce in Parlamento e al governo con individui onesti generosi integri democratici, antifascisti, anticapitalisti e seppure io mi sento francescana che vogliano difendere la laicità dello stato, il pluralismo delle confessioni religiose , l'ateismo collegato al marxismo comunismo.

Noi abbiamo una priorità: sradicare la malapianta fascista dovunque in italia e in europa, nel mondo al potere e nelle menti, nei cuori di quei tanti che sono caduti nel tranello che il potere gli ha teso di far credere che non è lui il potere ma volta in volta c'è un nemico diverso che gli vuole rubare quel che è di loro proprietà nemmeno collettiva, privata.

La malapianta fascista s'annida anche al centro o a sinistra , ha attecchito il seme fascista, distruggendo piano piano la resistenza alla sua invasione del campo democratico e antifascista.

Si è affievolito ogni metodo che comporta opposizione, resistenza, rivoluzione al fascismo.

Ecco va recuperato ogni metodo che si e' affievolito perchè la democrazia violentata e offesa non muoia insieme a chi s'è battuto prima perchè nascesse e poi perchè vivesse.

La democrazia vive! vorremmo facessero scrivere sulle nostre lapidi, ma oggi non so se quella scritta non è altro che la nostra folle utopia di emuli di don chichotte e sancho panza che combattono i mulini a vento e non puo' che finire male.

Laura Picchi

 

 

 
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caso antonello montante: sentenza appello

Post n°2697 pubblicato il 23 Novembre 2023 da laura561

Ho la testa altrove rispetto a questo signore Antonello Montante.

Qui trovate in sintesi le motivazioni di appello:

https://www.grandangoloagrigento.it/giudiziaria/montante-depositata-sentenza-di-appello-dossier-e-ricatti-condizionava-la-politica

https://www.palermotoday.it/cronaca/antonello-montante-condanna-motivazioni-sentenza.html

Nell'agenda segreta di questo signore c'era il pranzo con Don Ciotti. Qui trovate una sintesi dei rapporti di Montante con Don Ciotti:

https://www.insiciliareport.it/2022/02/24/il-nome-di-ciotti-nei-diari-segreti-di-montante-lombra-di-favori-richiesti-sui-lunghi-silenzi-del-presidente-di-libera/

Per il mio poco sapere, non risulta che uno che ci va a pranzo con Montante fosse cosi nemico di tale sistema..... Don Ciotti si dice acerrimo combattente di Montante... non ho sinceramente capito se il pranzo con Montante è andato di traverso od ora che le sentenze parlano chiaro si finge di aver sempre combattuto un sistema in cui nella migliore delle ipotesi si mangiava tutti allo stesso tavolo senza preoccuparsi di chi era veramente Montante e chi era , cosa faceva la sua corte.

Meglio che dormo con la sonnolenza da cipralex nevvero? Altrimenti si potrebbe temere che qui è peggio del sistema Saguto, è mica la P2 con altro nome in chiave contemporanea? Pure Gelli a Trapani mise sue logge al centro scontrino frequentato da nomi altisonanti come Culicchia e Mattarella , poi s'è visto com'è finita.....

Laura Picchi

 

 
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in memoria di Franco Pastore

Post n°2696 pubblicato il 21 Novembre 2023 da laura561

Non ho fatto in tempo ad essere contenta che Cesare Silvestri è tornato a casa dall'ospedale,

che altre brutte notizie sono arrivate. L'amico di anni fa Giulio sensi e' a Cisanello, spero si riprenda e torni a casa presto. Sono in pensiero perchè non ci sono notizie da una settimana ne' sulla stampa locale, ne' sui social. Auguro A Giulio e ai suoi tutto il meglio della vita: lunga vita Giulio!

Il cugino di Cesare Franco Pastore invece non c'è piu'.  Lui era un uomo e un intellettuale, un poeta e un appassionato di cultura classica immenso. Lascia un vuoto Franco in un Paese sempre piu' ignorante, Franco era una luce del neoclassicismo contemporaneo.

Mi mancherà soprattutto pero' a livello umano come affetto mio al quale va il grazie per tutto come a Cesare del resto. Ciao Franco. Laura Picchi

 

 
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