Il titolo dice tutto. Il comune di Merano ha deciso di rendere la vita difficile a tutti coloro che occupano, ingiustamente, i posti auto per disabili previsti in città. Ha deciso di occuparsi di un problema che, se non ben monitorato, può solo incancrenirsi di più; però Merano è la dimostrazione che, fatta la legge, è necessario che il comune si adoperi, con tutte le forze, a farla rispettare. E a questo punto, voi che state leggendo dovreste chiedervi, come ho fatto io: “Perchè gli altri comuni incontrano così tante difficoltà?”
A volte penso che non è un luogo comune dire che il Trentino Alto Adige, con le sue città, sembra una regione che non fa, assolutamente, parte dell’Italia. Ho deciso di visitare questa città nel periodo natalizio, perchè attratta dai mercatini con le loro luci, i loro colori, i suoni e i profumi che sollecitano i miei sensi. All’ingresso della città potrebbe tranquillamente esserci scritto:”Benvenuti, città accessibile a tutti, anche ai disabili”.
Incuriosita da tutte queste attenzioni rivolte alle problematiche dei disabili, ho deciso che era il caso di informarmi, dovevo capire come e quando le istituzioni locali, della città di Merano, hanno iniziato ad approcciarsi alle leggi esistenti nel nostro paese contro l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Ho preso personalmente contatto con il tenente Karl Stricker del comune di Merano, il quale ha incaricato l’assessore Valentino Longhino, di rispondere a tutte le mie domande in merito alla realizzazione e al funzionamento della città accessibile.
La mia curiosità era legata alla segnaletica stradale, utilizzata nei posti auto riservati ai disabili in città. L’assessore mi ha precisato subito che Merano non fa altro che rispettare e far rispettare le leggi del codice della strada. Ovviamente, dopo avere chiesto, forse stupidamente conferma, trattasi di codice della strada previsto su tutto il territorio nazionale. Così, ho ritenuto opportuno capire se si tratta di una regolamentazione di difficile comprensione. Mi sembra ovvio che, l’unico motivo che i comuni italiani possono addurre per non applicare la legge è l’incomprensibilità della stessa. L’assessore mi ha confermato quanto sia chiaro che, già dal lontano 1993 (con la riforma del codice della strada), il cartello stradale che indica il posteggio riservato ai disabili, con conseguente divieto di occuparlo per chi non lo è, comporta in caso di non rispetto dello stesso, una contravvenzione, la sottrazione di due punti dalla patente e la rimozione forzata del veicolo.
Questo ultimo elemento è quello fondamentale, perchè è il più insidioso. E’ ormai evidente che della sanzione pecuniaria importa a pochi, tanto meno della decurtazione dei punti patente, ma la rimozione fa infervorare. Per capire dovreste immaginarvi la scena: titolare dell’auto posteggiata in uno stallo a lui non riservato, che convinto vi lascia il veicolo e quando torna non lo trova più; immaginate, magari piove, l’ombrello in una mano, le borse della spesa nell’altra e davanti a lui il vuoto, perchè gli sono rimaste solo le chiavi e la preoccupazione che la macchina possa essersi danneggiata durante il prelievo con il carroattrezzi (ancora di più se trattasi di suv nuovo nuovo). Così facendo, finalmente, le persone vengono messe a dura prova. A questo punto li sfido a commettere di nuovo lo stesso errore e quindi a peccare, eventualmente, di eccessiva distrazione. Voglio pensare che chi commette questo tipo di infrazione, lo faccia per distrazione o non conoscenza di quel sentimento, che si chiama rispetto dei problemi dei disabili, e non di una intenzionalità voluta.
L’assessore, durante la nostra conversazione, ha più volte sottolineato che l’unico deterrente contro “i furbetti del posteggio” è la tolleranza zero, nei confronti di chi viola la legge e quindi l’applicazione della giusta sanzione. Ovviamente, mi ha precisato che in città è presente un monitoraggio costante da parte delle forze dell’ordine. Occorre impiegare il personale sul territorio. L’addetto, che deve intervenire su questa violazione del codice, deve svolgere un intervento che occupa un certo periodo di tempo; si tratta di redigere un verbale che motivi la rimozione (sanzione accessoria) e inoltre chiamare il carroattrezzi, per poi attenderne l’arrivo. Questa contravvenzione deve essere correttamente motivata e dettagliata all’atto della verbalizzazione per non incorrere in eventuali ricorsi, da parte dell’automobilista, in presenza di lacune procedurali.
L’assessore Longhino è certo dei buoni risultati ottenuti nell’aver intrapreso la strada del rigore; la tolleranza zero ha portato all’80% del rispetto della legge e il loro obiettivo è arrivare al 100%. Posso dire che hanno iniziato con l’atteggiamento giusto che, secondo il mio modesto parere, potrebbe portarli al risultato massimo; volontà e costanza a questo comune non mancano.
La segnaletica utillizzata dal comune di Merano è rappresentata dalla foto inserita in questo mio articolo, proprio per fare capire di cosa si tratta. E’ nato come un cartello uguale a quello presente in diverse città del territorio nazionale, poi dopo le segnalazioni e i suggerimenti da parte delle associazioni invalidi, relative alla difficile reperibilità di un numero telefonico a cui fare riferimento, l’amministrazione comunale ha deciso di aggiungere anche il cartello che indica il numero di telefono del comando dei vigili, da contattare dai disabili della città, dai disabili turisti o semplicemente anche da chi è stato multato, per tutelare le esigenze di tutti gli utenti. Inoltre l’assessore mi ha specificato che hanno deciso di aggiungere anche il simbolo di rimozione forzata, in modo tale che tutti siano consapevoli, anche non conoscendo il codice della strada, che è prevista chiaramente dalla legge.
Come potete constatare dalla mia descrizione, il comune ha fatto tutto ciò che era nelle sue possibilità, per mettere in guardia gli automobilisti, anche i più sbadati. Addirittura mi è stato specificato che, per quanto riguarda la legge abbattimento barriere, che prevede n. 1 posto per disabili ogni 50 posti, il comune ha voluto andare oltre e ne ha previsti di più.
Ringrazio, a nome di tutti i disabili, la disponibilità dell’assessore nell’affrontare l’argomento e soprattutto i mie complimenti a lui e alla amministrazione per, a mio parere, la corretta gestione di una problematica tanto diffusa in Italia e a quanto sembra di difficile soluzione. Mi auguro che molti comuni vogliano prendere come esempio la città di Merano, che dalla viva voce delle sue istituzioni, vi posso garantire non fa trapelare, che gli debba essere riconosciuta una bravura eccezionale ma solo il fatto che, come comune, rispettano la legge e di conseguenza ne chiedono il rispetto da parte di tutti.
Inviato da: dionisiosparacio
il 22/12/2012 alle 20:50
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il 16/12/2012 alle 11:54
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il 10/12/2012 alle 20:44
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il 10/12/2012 alle 13:25
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il 15/11/2012 alle 20:14