Schegge e frammenti

Diario di guerra, confessione piena, sfogo viscerale, auto-terapia

 

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Frammento #21 "Il momento di lucidità"

Post n°24 pubblicato il 20 Febbraio 2013 da ilbicchiererotto

 

 

Una volta le scrissi “un giorno capirai chi sono...”.

         Adesso è chiaro che con tutta probabilità lo sapesse già, da sempre; la faccenda è che non gliene fregava un cazzo.

 


A change of scenes, a change of style.
A change of hopes, with no regrets,
A chance to watch, admire the distance,
Still occupied, though you forget.
Different colours, different shapes,
Over each mistakes were made.
I took the blame.
Directionless so plain to see,
A loaded gun won't set you free.
So you say.

We'll share a drink and step outside,

An angry voice and one who cried.
I gave you everything and more,
This pain's too much, can't take much more.
I've walked on water, run through fire,
Cant seem to feel it anymore.
Because we're... Yay...
Hoping for something more, Hoping for something else.
We're... Yay...
You seeing me this way, You're hoping for something more.
When our love goes WRONG!

 
 
 

Frammento #20 "Daniela"

Post n°23 pubblicato il 16 Febbraio 2013 da ilbicchiererotto


        

Ieri ho incontrato Daniela... niente di più cronologicamente appropriato.

C’era lei quando questa storia muoveva i primi passi, perciò aveva perfettamente senso che riapparisse per caso nella mia vita dopo tre anni, per sapere come è andata a finire.

         Daniela è una splendida donna napoletana che in quei giorni, che ora sembrano così lontani ed irreali, mi faceva da allenatrice in palestra.

         Una donna che la sa lunga, dal cuore d’oro e con una certa propensione al gossip: non ci volle molto perché si accorgesse del mio cambiamento, del fatto che mi fossi innamorato.

         Volle sapere tutto, e io tutto le dissi, visto che lei sembrava sinceramente emozionarsi, come se le stessi leggendo un romanzo Harmony.

         E poi faceva bene anche a me raccontare, mi riempiva di pace raccontarle il mio amore.

         Mi ha riconosciuto lei per strada, e dopo i baci e gli abbracci di rito è andata dritta al punto: “...E allora? come è andata a finire con la milanese..?”

         Le ho raccontato molto, non tutto.

         La cosa tragicomica di questo quadretto è stata che alla fine ero io a rincuorarla, mentre lei piangeva e piangeva...

         Il suo trucco pesante impietosamente si andava sfaldando, trasformandola in una via di mezzo tra “il Corvo” di James O'Barr e il “Joker” di Heath Ledger.

         Qualcuno, passando, mi guardava con occhi di rimprovero, pensando che l’avessi colpevolmente fatta piangere io.

         Vagli a spiegare che non riesco più a piangere, che i miei occhi sono troppo stanchi per continuare a farlo, che se guardi bene ci sono solchi che mi rigano le guance.

         In effetti mi accorgo di avere gli occhi di un vecchio.

 

 
 
 

Frammento #19 "14/02"

Post n°22 pubblicato il 14 Febbraio 2013 da ilbicchiererotto

 

Ah, dimenticavo, buon fottutissimo S. Valentino...

 
 
 

Frammento # 18 "8"

Post n°21 pubblicato il 09 Febbraio 2013 da ilbicchiererotto

 

Buon compleanno cucciolo..

Mi manchi da morire

Spero che un giorno capirai e perdonerai

Ti amerò sempre

M.

 
 
 

Frammento #17 "La Maschera"

Post n°20 pubblicato il 29 Gennaio 2013 da ilbicchiererotto

 

 

Mi sta proprio bene questa maschera.

Una parvenza di normalità da indossare sul viso appena sveglio, per stare in mezzo al mondo.

Perché non devi turbare o disturbare, non puoi far dispiacere, perché il tuo canto in Do minore stonerebbe con l'armonia generale.

Per questo c'è la maschera.

Con un'espressione che fa finta di nulla e che, se mi sforzo, riesce anche a ridere e sorridere.

Che bravo che sono.

...Bussano alla porta, perdonate, devo andare.

Il tempo di rimettere la maschera.

 

 
 
 
 
 

Frammento # 15 "Sbaglio io"

Post n°17 pubblicato il 14 Novembre 2012 da ilbicchiererotto

 

Where do I take this pain of mine
I run but it stays right by my side

So tear me open and pour me out

There's things inside that scream and shout
And the pain still hates me
So hold me until it sleeps

Just like the curse, just like the stray

You feed it once and now it stays
Now it stays

So tear me open but beware

There's things inside without a care
And the dirt still stains me
So wash me until I'm clean

It grips you so hold me

It stains you so hold me
It hates you so hold me
It holds you so hold me
Until it sleeps

So tell me why you've chosen me

Don't want your grip, don't want your greed
Don't want it

I'll tear me open make you gone

No more can you hurt anyone
And the fear still shakes me
So hold me, until it sleeps

It grips you so hold me

It stains you so hold me
It hates you so hold me
It holds you, holds you, holds you
until it sleeps

I don't want it, I don't want it, want it, want it, want it, want it, noo..


So tear me open but beware

There's things inside without a care
And the dirt still stains me
So wash me 'till I'm clean

I'll tear me open make you gone

No longer will you hurt anyone
And the hate still shames me
So hold me
until it sleeps

 
 
 

Frammento # 14 "La scatola"

Post n°16 pubblicato il 11 Novembre 2012 da ilbicchiererotto

 

 

Un giorno, tra una trentina d’anni, io sarò finalmente un vecchio e tu invece sarai un uomo fatto e finito.

         Allora forse io sarò così debole da venirti a cercare e tu, forse, avrai la bontà e la forza di volermi incontrare.

         Quel giorno sarò ancor più basso di come sono ora, le rughe che già ora incorniciano gli occhi si saranno moltiplicate e fatte più profonde, e i capelli – quei pochi irriducibili superstiti – si saranno fatti sottili fili bianchi.

         Eppure forse mi riconoscerai comunque.

         Lo capirai dallo sguardo, perché quel giorno ti guarderò esattamente come ho sempre fatto, come ciò che volevo essere.

         Ti squadrerò bene e osserverò il tuo sguardo, con quelle sopracciglia come da incazzato, i tuoi occhi chiari, e poi le spalle e le gambe forti, e quelle orecchie da mordere dalla forma curiosa, e mi ricorderò di quel buffo piccolo neo proprio lì, al centro del petto.

         E allora, come io ricorderò il bambino nell’uomo, tu vedrai l’uomo nel vecchio e forse, forse, ricorderai.

         Non saprei cosa dirti, non saprei se toccarti, e se tu facessi anche solo un gesto o mi rivolgessi la parola io non saprei come reagire.

         Allora ti porgerei una  vecchia scatola.

         Dentro ci troveresti i tuoi disegni, e poi un mucchio di lettere, e io ti guarderei con trepidazione mentre le scorri una ad una.

Ne troveresti una per ogni tuo compleanno, e poi una per il tuo diploma, una per la tua laurea, una per il tuo matrimonio ed una per il tuo primo figlio.

...Magari ricorderesti di quella prima volta con le conchiglie, o delle mie dita sulla tua schiena, delle mie mani che ti sollevano dal pelo dell’acqua.

Magari ricorderesti tutto.

         Allora capiresti che ovunque io e te fossimo in tutto questo tempo, tu eri sempre dentro di me, che mi sei mancato ogni giorno, che sei stato tra le pagine più belle della mia vita, che non ho mai strappato via.

E se tu mi sorridessi, anche solo un attimo, io sarei un vecchio felice e varrebbe la pena viverli e aspettarli tutti quegli anni, solo per quel momento.

 

 
 
 

Frammento # 13 "Segreti"

Post n°15 pubblicato il 09 Novembre 2012 da ilbicchiererotto

 

 

I’m your secrets

 

Take my hand

Look into my eyes

Tell me what you see

Because the eyes never lie

 

And all that you’ve ever done

And everything you ever knew

And in every dream you’ll ever have

I’m there with you

 

Tell me everything you can

’Cause I am the one who will understand

I am all of your fantasy, yeah yeah

And after all, it’s just you and me

I’m Your Secrets

 

And when you're hurt (from the weight of the world)

There’s nothing I wouldn’t do

And on the day you leave the world

I go with you

 

Tell me again about endless love, yeah yeah

The talk with the sun and the moon and stars

What do you think about God and man, yeah yeah

Tell me the thing no one would understand

 

’Cause I’m Your Secrets

 

You ask “is love a lie?”

“And is the world insane?”

“Why do we cry?”

“And is this life really just a dream?”

 

Tell me everything you can, yeah yeah

I am the one who will understand you

I am all that you wish to be, yeah yeah

It’s always been just you and me

 

’Cause I’m Your Secrets

 

(Secrets)


* * *

 

Sono I tuoi segreti

 

Prendi la mia mano

Guardami negli occhi

Dimmi cosa vedi

Perché gli occhi non mentono mai

 

E tutto ciò che hai mai fatto

E tutto ciò che hai mai saputo

Ed in qualsiasi sogno tu dovessi mai fare

Sarò lì con te

 

Dimmi tutto ciò che puoi

Perché io sono colui che capirà

Sono tutte le tue fantasie

E dopotutto, ci siamo solo io e te

Sono i tuoi segreti

 

E se dovessi stare male (sotto il peso del mondo)

Non c’è niente che non farei

E il giorno che lascerai il mondo

Io verrò con te

 

Parlami ancora dell’amore senza fine

Quel discorso sul sole, sulla luna e le stelle

Cosa pensi di Dio e dell’uomo

Dimmi le cose che nessuno capirebbe

 

Perché io sono i tuoi segreti

 

Tu mi chiedi “L’amore è una bugia?”

“Ed è forse pazzo questo mondo?”

“Perché piangiamo?”

“E davvero questa vita è soltanto un sogno?”

 

Dimmi tutto ciò che puoi

Io sono colui che capirà

Sono tutto ciò che vorresti essere

Siamo sempre stati solo io e te

 

Perché io sono i tuoi segreti

 

(Segreti)

 

 
 
 

Frammento # 12 “Te ne devo una, grossa.”

Post n°14 pubblicato il 07 Novembre 2012 da ilbicchiererotto

 

 

Poiché nessuno dei "personaggi" di questa storia (o quantomeno a conoscenza di essa) sa dell'esistenza di questo blog, oggi ne voglio approfittare per scrivere ad uno in particolare, per fare qui quello che non sarei capace di fare con lui a parole.

Voglio ringraziarti Fabrizio.

Hai fatto una differenza enorme per me, la più grande che si possa fare, quella che non si può dire.

Quando ero perso, avrei potuto chiamare dei parenti e invece ho chiamato te.

...Dopo un'intera giornata di lavoro, dopo la consueta levataccia alle 6 di mattina, dopo i km in autostrada... e sopratutto dopo tutte le mie mancanze nei tuoi confronti, non hai fatto la minima piega "...stai tranquillo, stanotte dormi a casa mia, mi hai capito? puoi restare tutto il tempo necessario, dammi solo il tempo di arrivare, non ti devi preoccupare di nulla..."

Capito?

Nel punto più basso della tua vita, quando stai cadendo in picchiata e non riesci ad aggrapparti a nulla per quanto agiti le braccia, io ho avuto uno come lui che mi dicesse "...non ti devi preoccupare di nulla..."

Non è stato facile moralmente approfittare di quella disponibilità, di quel calore, del tuo tempo, ma tu non hai rivendicato mai nulla, sarebbe parso un atto dovuto se tu non l'avessi fatto sembrare addirittura un piacere per te.

...Sei incredibile Fabrizio, e tanto tu sei eccezionale, tanto io mi sento inadeguato rispetto all'amicizia e all'affetto dimostratomi.

Ho inseguito persone e situazioni che non valevano un decimo di ciò che sei tu, mentre per te non c'è mai stata una chiamata, o una visita, almeno quando avrei potuto.

Mi dispiace Fabrizio, di aver agito così ingiustamente proprio nei tuoi confronti, e il fatto che tu non abbia mai presentato il conto rende questa vergogna ancora più insopportabile.

Ogni singola volta che ti ho detto "...grazie" mi hai risposto "ma vaffanculo va...".

Questo è Fabrizio.

Dovrei bearmi di poter vantare un amico così, se non sapessi di non meritare nulla del genere.

Allora grazie per il tetto, grazie per i pranzi e per le cene, grazie per il calore e grazie per la compagnia, così preziosa.

Grazie per avermi ascoltato così a lungo e grazie per avermi detto quelle parole, anche se non le volevo sentire: su di me, su dove sbaglio, sui miei errori.

Grazie per quella stanza allestita per me, e per aver capito quando entrarvi e quando rimanervi fuori, per aver a volte fatto finta di non vedere e di non sentire.

Grazie per le pacche e gli schiaffi, per quell'ultimo abbraccio prima di andare in stazione.

E grazie anche a te Giulia, che non sei stata da meno ed anzi, hai assecondato tutti gli sforzi di quella persona incredibile che ti sta accanto. Sono contento che presto vi sposiate: siete una bellissima coppia, vi invidio da morire, ma di quell'invidia bonaria di chi ti vuole bene.

Ho un debito enorme con te Fabrizio, di quelli che non si estinguono, per quanto tu faccia: un debito morale.

Voglio che tu sappia che saprò vivere all'altezza di quell'onere, che farò in modo di farmi tacitamente perdonare.

E ti prometto che quel giorno, il vostro giorno, mi vedrai di nuovo in piedi.

 

 

 
 
 

Frammento # 11 “Senza ombrello, come sempre”

Post n°13 pubblicato il 05 Novembre 2012 da ilbicchiererotto

 

 

C’è pioggia e pioggia.

         Quella invocata dal contadino e maledetta dalla signora appena uscita dal parrucchiere; quella di scirocco, carica di sabbia, che viene giù del tutto inaspettatamente proprio quando ti eri deciso a lavare la macchina.

         C’è quella che ti rimanda ad un’altra città, molto, molto lontano da qui, ma quella era un’altra pioggia, che a volte cadeva anche se fuori c'era il sole.

         C’è la pioggia che arriva al momento giusto, che svuota le strade dalla gente e camuffa le lacrime che puoi finalmente lasciar cadere.

         C’è quella che arriva nel momento sbagliato, eppure non ti dispiace; è fredda e ti bagna i capelli, le spalle e poi i pantaloni, ma almeno per un po’ lava via tutto quello che doveva lavare, di quella giornata o di quella vita, a seconda se cade leggera o a vento, come secchiate sul viso.

C’è la pioggia che fa esondare, non solo i fiumi.

 

 
 
 

Frammento # 10 "Ovunque sarai"

Post n°12 pubblicato il 03 Novembre 2012 da ilbicchiererotto

 

 

Frammento # 10 "Ovunque sarai"

 

         …Chissà se poi quel libro lo hai finito, o se hai preferito accantonarlo a data da destinarsi.

         Chissà se ti stai lavando sempre i denti, e se hai imparato a pulirti da solo.

         Chissà se sei più bravo a calciare e a correre, chissà se l'anno prossimo impari sul serio a nuotare.

         Chissà se qualcuno ti dà noie, e chissà se sei ancora innamorato di quella bambina, se le scrivi ancora biglietti, se le fai disegni.

         Chissà se hai freddo.

         Chissà se quel pigiama ti sta ancora.

         Chissà se ti ricordi tutto.

         Chissà se vorrai vedermi quando sarai un uomo.

         Io vorrei che tu scordassi tutto, anche se non voglio.

         Io mi auguro che tu lo faccia, anche se fa così male dirlo.

         Io ti chiedo scusa.

         Io ti penso sempre.

         Io ti voglio bene.

         Ovunque tu sia ora, ovunque sarai, non mi importa, io ti voglio bene.      

 

 

 

 
 
 

Frammento #9 "Suicide by star (A life-soundtrack)"

Post n°11 pubblicato il 02 Novembre 2012 da ilbicchiererotto

 
 
 

Frammento # 8 "Questione di muscoli"

Post n°10 pubblicato il 01 Novembre 2012 da ilbicchiererotto

…Forse alla fine gli uomini si dividono in due categorie: ci sono quelli che in una storia da una donna cercano uno sforzo di cuore.

Ci sono altri, invece, che si accontentano di un minimo sforzo da parte degli adduttori.

Non è difficile immaginare chi se la passi meglio.

 
 
 

Frammento #7 "Time (A life-soundtrack)"

Post n°9 pubblicato il 01 Novembre 2012 da ilbicchiererotto

 
 
 

Frammento # 6 "Abbraccia il lato oscuro della forza, giovane Skywalker..."

Post n°6 pubblicato il 29 Ottobre 2012 da ilbicchiererotto

 

Tra i mille pensieri che si autoinvitano nella mia affollatissima mente, ce n'è uno di cui un po’ mi vergogno, ma siccome qui per chiunque passi sono solo "Il bicchiere rotto", allora questo è il posto giusto per parlare anche delle cose più meschine di sé, con il vantaggio di non doversi preoccupare troppo delle conseguenze.

         L'idea che tenta di sedurmi è quella di reagire agli eventi con la stessa moneta, insomma, cominciare a darle invece che continuare a prenderle.

         Questo implicherebbe che, per reagire alle coltellate che ancora oggi sanguinano, dovrei cominciare a menare fendenti alla cieca (ma neanche tanto), per dare indietro alla prima che passa un po’ del male ricevuto.

         Perché alla prima che passa e non a lei? Non è ovvio? Perché io l'amo, non posso farle del male, non riuscirei neanche volendo.

         Non sarebbe dunque una vera e propria vendetta, ma più una specie di cambiamento, una rinascita, un punto di non ritorno, come accade a quei cani che una volta maltrattati cominciano a mordere rabbiosamente chiunque gli capiti a tiro.

         Per quanto meschino ed ingiusto, sarebbe quantomeno una grossa novità.

         E poi, hai visto mai? Magari scopro che è quello che avrei sempre dovuto fare, la mia vera vocazione, scoperta tardi ma non troppo tardi.

         Magari invece del solito "Non è colpa tua, io non ti merito" ed altre menate affini, un giorno qualcuna mi dirà "Sei davvero uno stronzo, però lo devo ammettere, come mi hai fatto male tu, nessuno mai…".

         Sono soddisfazioni, credo.

 

 
 
 

Frammento # 5 "Un nodo troppo stretto"

Post n°5 pubblicato il 29 Ottobre 2012 da ilbicchiererotto

 

La cravatta mi soffocava stamane e anche il Tribunale sembrava restringersi convergendo su di me, come gli sguardi della gente d’altronde.

         O almeno così mi sembrava.

         Mi faceva schifo guardarli e ascoltarli mentre si scannavano per questioni di soldi che mi sembravano così stupide, che avrei voluto urlare loro in faccia “ma un amore, il tuo amore, ce l’hai o no?! E allora di che cazzo ti lamenti?!”.

         Scendo allora al III° piano, Corte d’Appello sezione Penale, una sensazione differente.

I detenuti vengono tradotti ancora ammanettati, poi la loro udienza finirà e saranno ritradotti in carcere.

         Ti viene da pensare che ci sono tanti tipi di celle e di gabbie, non per forza fatte di mura e sbarre.

         Quello che non riesci a tollerare è che in quell’isolamento invisibile in cui sei piombato, nessuno viene a trovarti in parlatorio, e se invece qualcuno lo fa, il vetro sembra sempre troppo spesso perché ci si riesca a sentire, a parlare, a capire. C’è solo il tuo riflesso su quel vetro, una faccia che ti accorgi di cominciare ad odiare, perché ti sta sempre troppo addosso.

         Un 41 bis emotivo.

         E allora via di qua, poi continua a camminare, e senza farlo apposta – come sempre, inevitabilmente – ti accorgi che sei arrivato al Mare.

         Per fortuna o purtroppo, qui c’è il mare.

L’unica certezza.

         Tu ne hai bisogno e lui è lì, non ti giudica, non ti consiglia, non si impietosisce, ti ascolta e basta, e respira.

         Ti accorgi che piano piano arrivi a modulare il tuo respiro col suo, con lo sciabordio della risacca su quegli orribili frangiflutti; fissi un punto, poi un altro, finché finalmente non lo guardi, occhi negli occhi.

         …Come ti ammiro, cazzo. Mai una cazzata, mai una bugia, è sempre stato tutto chiaro sin dall’inizio con te “Ti darò tutto ma, bada, che potrò riprendermi tutto…”.

         Nessun compromesso, nessuna via di mezzo, l’unica certezza, come ho detto.

         Mi accorgo di aver sempre cercato di vivere così, perché in questa giungla fatta solo di compromessi e bugie a volte mi manca il respiro, e mi sento un corpo estraneo tra la gente.

         Ma io non ho la Tua forza, e vivere così fin’ora mi ha solo sfibrato e disilluso, talché ora che non ho più nulla, anche il poco è moltissimo per me, e allora mi godo le onde, le nuvole di salsedine sulla faccia e il ritmo ipnotico della tua voce.

         La voglia era quella di spogliarsi, mollare tutto e nuotare al largo finché i polmoni e le braccia avessero retto, e poi fare “il morto”, tenendo le orecchie sotto il pelo dell’acqua, in modo da non sentire finalmente più nulla.

         Non voglio sentire più nulla.

         Un vecchio pescatore, dal volto grinzoso e barbuto mi guarda e in dialetto mi fa “Sta per montare il maestrale, quello spazza via tutto

         “…Speriamo…”.

 

 
 
 

Frammento # 4 "Titoli di coda"

Post n°4 pubblicato il 29 Ottobre 2012 da ilbicchiererotto

 

Svegliati e cresci, che hai sognato abbastanza.

Smetti di rimpiangere un amore immaginato come quello nei film, di cui eri l’unico attore.

Devi uscire dal personaggio.

I film sono film, la realtà è un’altra cosa, ma tu continui a ricordare un amore fatto di spezzoni di pellicola mentale.

E allora smettila di pensare al bacio tra Carlito e Gail dopo che lui sfonda la porta della casa di lei, o alla coscia di Trinity che avvolge Neo per proteggerlo dai suoi pensieri.

Smettila di pensare a Tom (Joy?) ed Edie, su quelle scale a far l’amore come due disperati, o a Dom e Mal mentre sognano di invecchiare insieme, tenendosi per mano.

Smetti di ricordare le carezze sul viso e le unghie conficcate nella schiena, le mani che tremano e i baci ad occhi chiusi, la sua pelle sotto la doccia, o quelle tre parole recitate e ripetute come una preghiera tutto il tempo, e i sessi compenetrati oltre il possibile, come a voler protestare e ribellarsi alla naturale distanza dei corpi.

Sono solo scene di un film, che hai pensato di aver vissuto.

 

 
 
 

Frammento #3 "Non amare"

Post n°3 pubblicato il 28 Ottobre 2012 da ilbicchiererotto

 

"Non amare".

         Questa sarebbe la lezione che impartirei a mio figlio, al figlio che non ho più, che non ho mai avuto, che non avrò mai più, che in fondo non era mio, ma non per me.

         La lezione più dura eppure più vera e utile che si possa insegnare a qualcuno che non è ancora un uomo.

         Non dovresti mai amare, o più precisamente, non dovresti mai amare una donna.

         Perché nel migliore dei casi ti accorgerai che è inutile, ma non tutti sono così fortunati da imbattersi nel migliore dei casi, ed è allora che ti accorgerai che non solo è inutile, ma ti farà del male, ti segnerà e ti farà rimpiangere di esserti mai concesso un tale lusso.

         Puoi amare un luogo o un momento della giornata, puoi amare una canzone, un quadro o un film, perché anche rivedendoli o riascoltandoli mille volte non ti tradiranno mai.

         Puoi, anzi, devi amare il mare, puoi amare la tua moto o la tua chitarra, se ti fanno stare bene.

         Devi amare i tuoi figli, incondizionatamente, perché è giusto che sia così, ma vedrai, ti verrà naturale.

         Ma non dovresti mai amare una donna.

         Perché loro non sono capaci di amarti, non è nella loro natura.

         Ho imparato che una donna non ti considera come una persona, ma come un mezzo per un sacco di cose: per trovare certezze e conferme su se stessa, per non sentirsi sola (qualsiasi cosa questo possa significare), per riempire un vuoto (qualsiasi cosa questo possa significare), per ovviare alla noia, all'insicurezza, alla curiosità.

         Tu non c'entri.

         Tu sei occasionalmente spettatore/partecipe/comparsa/stuntman masochista in questa loro ricerca spasmodica.

         Il tuo amore è irrilevante.

         Anzi no, ti accorgerai che è perfino controproducente, un'aggravante specifica.

         Ti accorgerai che, come nel caso della proverbiale "forza inarrestabile che si scontra con l'oggetto inamovibile", tanto più ti impegnerai e sforzerai di amarla e di farla sentire amata, tanto più fallirai nell'essere amato.

         Allora devi far pace con l'idea che non devi amare.

         Perché se ami una donna, se la ami veramente, questo implica che ti donerai, che ti darai totalmente.

         Significherà abbassare ogni difesa, fidarsi e affidarsi completamente, consegnare il tuo cuore e la tua anima ad una persona, come fosse un assegno in bianco.

         Significherà non avere più segreti ma solo punti deboli, ormai evidenti e vulnerabili, significherà essere nudo e completamente disarmato.

         E allora non ti aspettare né pietà né riconoscenza per il tuo amore, non ti aspettare che ti venga risparmiato alcunché, neanche il male più gratuito ed evitabile.

         Non puoi dimenticare che noi siamo semplici nella nostra stupidità e loro sono complesse nella loro intelligenza, e che sarà proprio quella complessità ad intrigarti.

         Devi capire che il tuo modo di pensare e di interpretare i pensieri altrui sta a quello di una donna come una calcolatrice sta ad un Mac, con tutto ciò che questo implica in positivo e in negativo.

         Non puoi dimenticare che loro sono più forti di noi, anche se il mondo maschilista concede loro di apparire deboli, e che tu invece sei il debole dal quale il mondo si aspetta solo forza e invulnerabilità.

         Alle volte ti capiterà che ti dirà che ti ama. Tu fa finta di crederle e non odiarla, perché a volte non sa neanche lei di mentire.

         Non dovresti mai amare una donna, ma non per questo devi odiarla o disprezzarla, è un errore comune che fanno gli uomini più stupidi, più violenti e vigliacchi.

         Non devi odiarla o disprezzarla come non odieresti o disprezzeresti uno scorpione per via di ciò che è, ma questo non vuol dire che tu non debba fare di tutto per non farti pungere da quello scorpione; ebbene l'unico modo efficace per riuscirci è proprio quello: non dovresti mai amare una donna.

         Al che starai per chiedermi "…e cosa devo fare allora? Darmi al monachesimo più intransigente? Cambiare identità sessuale?".

         No, quello che ho detto non implica niente di tutto questo, devi solo non amarla.

         Prendi da lei tutto quello che puoi, concedendole il meno che puoi di te, raccontale bugie, fai quello che è necessario per ottenere tutto quello che vuoi da lei.

         Sii una persona peggiore, perché le persone peggiori vivono meglio a questo mondo.

         Non dirle mai quanto la trovi incredibilmente bella, anche se ne senti l'impulso, ma al contrario, riempila di incertezze, concentrati sui suoi difetti, falle notare le sue inadeguatezze e carenze, che ne abbia davvero o meno è irrilevante.

         La avrai in pugno.

         Viceversa, amandola non farai che rimettere a lei il tuo destino, la tua felicità, la tua lucidità, la tua vita.

         E poi c'è il sesso.

         Il sesso, bada, è una droga.

         A prescindere dalle sue qualità di amante (o in concorso con esse), il solo fatto che tu sia innamorato, il fatto che tu commetta la leggerezza di amarla, di farle l'amore mentre lei fa sesso con te, non fa che amplificare l'effetto psicotropo di quella droga, così come la tua dipendenza.

         Non posso prenderti in giro, solo facendo l'amore con lei toccherai con mano cosa significa la passione, la pura e completa congiunzione carnale e spirituale, ed è un'esperienza indescrivibile, ma il prezzo da pagare è troppo alto, e allora devi scegliere di rinunciarvi.

         Fa solo del sesso con lei, non sarà nulla di lontanamente paragonabile ma sarà più che sufficiente e alla lunga ti salverà.

         "Cerca di essere un tenero amante, ma fuori dal letto nessuna pietà", recitava la celebre canzone, ricordi? Bé tu prendi questo assunto come fosse il Vangelo.

         E ora viene la parte peggiore.

         Un giorno incontrerai l'amore della tua vita.

         C'è n'è uno al mondo e un giorno lo incontrerai. Non so spiegarti esattamente come, ma lo riconoscerai subito, come fosse qualcuno che già conoscevi e che aspettavi solo di ritrovare.

         Ebbene, sappi che questo non cambia nulla, non vuol dire che lei ti amerà.

         Vuol dire che tu sentirai l'impulso irrefrenabile di farlo, e sarà allora che questo percorso di disciplina emotiva ti servirà, perché dovrai superare la prova definitiva: non amare l'amore della tua vita.

         Perché tra tutte le donne che incontrerai e che attraverseranno la tua vita, sarà lei quella col potere di distruggerti, di metterti in ginocchio, di svuotarti completamente lasciandoti senza nulla.

         Devi deglutire queste parole avvelenate, perché sono solo la verità; non è facile e ti odierai per questo, ma ti salverà la vita.

         Non dovresti mai amare una donna.

 

 
 
 

Frammento # 2 "Dubbi e consapevolezze"

Post n°2 pubblicato il 27 Ottobre 2012 da ilbicchiererotto

...quello che mi uccide sono le mie consapevolezze certe ed incrollabili, granitiche, non hanno alcuna pietà di me.
io so, che quel giorno in stazione ti cercherò tra la folla, con il dolore di non vederti e la paura di scorgerti.
so che una volta su quel treno mi odierò, e mi odierò il giorno dopo, e quello dopo ancora.
perchè io so che per come io ti amo, c'è sempre qualcos'altro che avrei potuto provare e che non ho fatto.
perchè so che dentro di me non mi perdonerò e non mi rassegnerò, mai.
e la bestia che urla, si contorce e mi divora dentro non si addormenta mai.
e allora vorrei addormentarmi io, ora, e risvegliarmi scoprendomi settantenne, per sapere che tutti questi anni del cazzo sono finalmente passati senza che io abbia dovuto sopportarne il peso e i rimorsi; avrei l'età giusta per non dover più rispondere delle mie azioni, delle mie stupidaggini, della mia pazzia, e allora ti verrei a cercare, non importa dove tu sia, perchè tanto, chi se ne frega di come la prendi? sarei solo un vecchio pazzo.
e il pensiero che un giorno qualcuno entrerà tra quelle mura arancioni, a prendersi i miei baci, le mie carezze, i miei abbracci, da te e da lui... è un calcio nelle palle.
e allora mi uccidono anche i miei dubbi, quelli che ti ho scritto, quelli di cui tu dici che io conosco già le risposte e che invece mi tormentano sempre, e quelli che non ti ho scritto, per opportunità, per paura, per debolezza.
"...hai davvero fatto solo e soltanto l'amore con me?" "...perdonerai le mie inadeguatezze?" "...davvero avrei dovuto chiedertelo? e cosa avresti risposto?" "...davvero pensi di avere l'anima piccola? tu?!" ...e tante altre.
pensieri come questi bisbigliano nelle mie orecchie di giorno ed urlano la notte, quando non c'è nessun luogo, amenità o distrazione dove io possa tentare di nascondermi dalla bestia.
...la gente attorno a me... vorrei dire loro di starmi vicino, aiutarmi a fingere, a portare questa maschera di normalità, ma non venite a dirmi che capite! non venite a dirmi che sapete! cosa sapete? non lo so neanche io come funziona il mio amore, lo faccio e basta.
la gente mi parla, ma loro non sanno, nessuno sa.
io li guardo, annuisco dando loro ragione e invidio la loro condizione.
io devo cambiare, o almeno dovrei farlo.
nessuno deve più entrare qui dentro.

 
 
 
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Un blog di: ilbicchiererotto
Data di creazione: 26/10/2012
 

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