Creato da: paperino61to il 15/11/2008
commenti a caldo ...anche a freddo..

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

Citazioni nei Blog Amici: 88
 

Ultime visite al Blog

paperino61tonomadi50rbx1dglDoNnA.Sg1b9OPIUMPASSIONEilcorrierediromaelyravcassetta2kipliQuartoProvvisoriosquitti3Vince198antonino554
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 
« I Miti della letteratura...I Miti della letteratura... »

La vendetta

Post n°1989 pubblicato il 06 Ottobre 2015 da paperino61to

Un'altra croce cancella il giorno passato. Lentamente si sta avvicinando il momento in cui la porta del carcere si aprirà, ed io sarò lì ad aspettarlo.

Quattro anni addietro:

“ Visti gli articoli… visto le accuse provate dalla difesa, condanniamo a quattro anni e tre mesi il signor Franco V….per omicidio ……. Cade l’accusa di violenza sessuale nei confronti della vittima Livia A…poiché non è stata suffragata da prove certe. Così ha deciso il Tribunale…la seduta è finita! “.

Ho ancora in mente le parole dei giornalisti che ponevano la domanda più idiota del mondo in quel momento: “ Ha avuto giustizia secondo lei? E’ soddisfatto della condanna?”.

Non avevo forze per rispondere, né lacrime per piangere, risposi solo con un semplice : “ No! “.

Guardai lo sguardo dello stupratore e assassino, sul suo volto  comparve una risata che presto sparì. I miei occhi avevano emesso un verdetto diverso da quello dei giudici e lui lo sapeva bene. Chiamò gli agenti a gran voce perché lo riportassero in carcere, era la sua unica salvezza.

“ Faremo ricorso contro questa assurda sentenza” era il mio avvocato che parlava, ma la mia mente stava segnando il giorno in cui lui sarebbe uscito dal carcere. Arrivato a casa, non ebbi il coraggio di dire a mia moglie che la pena inflitta era ridicola. L’abbracciai solamente mentre insieme piangevamo, mi sembrò, per uno strano scherzo, che la fotografia della figlia piangesse con noi.

I giorni lasciarono il passo ai mesi e i mesi agli anni. L’appello fu rigettato, il motivo era sempre lo stesso: “ La vittima non aveva opposto abbastanza resistenza, in qualche modo era condiscendente al suo violentatore. La morte era stata accidentale, punto e basta”.

Una donna se è violentata deve urlare come fosse Tarzan, e se è colpita ripetutamente o non è accanimento oppure è un incidente di “ percorso “ da parte del violentatore.

“ Ciao Livia, ti ho portato i fiori che amavi, sono freschi, gli ha comprati la mamma… So quello che mi stai chiedendo: come mai la mamma non viene mai?...Da quando…da quando sei morta vive in un mondo tutto suo. Non esce mai di casa, parla poco e piange tanto….piange come me…”.

Il giorno nasceva sotto una pioggia incensante, d’altronde eravamo a marzo e se non piove in questo mese quando dovrebbe farlo? La moglie mi posa la sua mano sul braccio, il suo sguardo vale più di mille parole.

“ Non posso lasciarlo vivere, lo capisci vero? Deve pagare per quello che ha fatto a Livia…e se Dio esistesse per davvero, la sua mano sarebbe già calata su quel dannato assassino”. Chiusi la porta di casa dietro di me e mi avviai verso il carcere.

“ Sei fuori V…ma lasciatelo dire, fosse stato per me ti avrei dato l’ergastolo. Prendi la tua roba e sparisci”. L’agente penitenziario accompagnò l’ex detenuto alla soglia del carcere, lasciandolo solo sul marciapiede.

La pioggia veniva torrenziale, di questo passo i ponti sarebbero stati bloccati e messi in sicurezza.

“ Salve, serve un passaggio?”.

Lui mi guarda, non mi riconosce. Come potrebbe? In quattro anni si può cambiare non solo nell’anima ma anche nell’aspetto, ed io lo ero in entrambe le cose.

“ Grazie, speravo venisse un mio amico, ma si vede che aveva da fare”.

Sentii il suo sguardo su di me, ma io continuavo a guidare e a parlare, parlare e guidare. Imboccai una stradina a fianco del fiume che era ingrossato di brutto, a breve avrebbe straripato inondando tutti i campi adiacenti comprese le case.

Un piccolo capanno era davanti a me. “ Io abito qui, se vuole può asciugarsi e cambiarsi il vestito, il bagno è là ( glielo indico ) e se vuole può anche telefonare al suo amico. Io prendo le poche cose che mi servono e via di corsa, il fiume non ci metterà molto ad arrivare fin qui”. Rispose che andava bene, era la prima persona gentile che conosceva da quando era stato in carcere.

Preparo il caffè, ovviamente la sua tazza sarebbe stata drogata.

“ Adesso sto meglio, asciutto è un’altra cosa, grazie”. Prese la tazza e bevve, solo qualche minuto dopo si accorse che qualcosa non andava in lui. Barcollava, non stava in piedi: “ Cosa….cosa mi hai fatto?”.

“ Per ora nulla, ma quando ti sveglierai…allora questa domanda diventerà pertinente”.

“ Chi sei, maledetto?”.

“ Non lo indovini? Eppure quattro anni fa a un processo hai visto i miei occhi ed hai pure chiamato le guardie perché ti portassero via di corsa…capisci ora chi sono?”.

Un paio di giorni dopo:

 “ Ciao Livia, so che non hai approvato quello che ho fatto, e per la verità manco la mamma…ma dovevo farlo…dici che esiste una giustizia divina? Sarà, ma intanto quel delinquente avrebbe continuato a vivere, violentare, uccidere…no Livia…quel tipo di giustizia non esiste credimi…e dove la legge non arriva, bisogna prendere esempio dalla Bibbia: Occhio per occhio, dente per dente. Ciao, ora vado, la mamma ti saluta e ti manda un bacio…a domani …ti vogliamo bene”.

Il corpo di Franco V….fu ritrovato un paio di anni dopo in una discarica a centinaia di chilometri da dove fu ucciso e grazie alla dentatura riuscirono a risalire a chi fosse. Nonostante le indagini, la polizia non trovò mai il suo assassino.

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963