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« Mister Boogie WoogieTelevisione comica »

L'Arca di Paperino e Valentino

Post n°2315 pubblicato il 22 Gennaio 2018 da paperino61to

Noi tutti conosciamo la storia del diluvio universale e di come ci sia stata tramandata, ma siamo sicuri che sia quella giusta? Il professore Pico de Paperis ci ha appena mandato un papiro antico, dove le cose sembrano siano andate diversamente ed  anche i personaggi erano diversi. Ma andiamo con calma e procediamo nel pubblicare questo manoscritto, poi starà a voi lettori decidere se sia degno di verità oppure no.

 

“ La quiete prima della tempesta” queste parole sono proferite da un papero con un berretto da marinaio ad un’animale piccolo con due lunghe orecchie e dal pelo nero chiamato Valentino.

           

“ Sei sicuro che la tempesta arriverà? Io vedo solo il sole intorno a noi e fa caldo, molto caldo…quasi quasi vado a bagnare la mia catologna”.

“ Puff…miscredente, sempre pensare a mangiare! Se lo avessi sentito anche tu, ( e con il dito indicò il cielo) sapresti che non devi mettere in dubbio la sua parola!”.

“ Io non metto in dubbio la parola, metto in dubbio la sua qualifica di meteorologo! Papero, ci sono 40 gradi all’ombra, cielo limpido, nessuna nuvola in avvicinamento. Leggi i giornali, per le prossime settimane prevedono sole a iosa, i negozi fanno affari d’oro con le vendite dei  costumi e i proprietari di stabilimenti balneari si fregano le mani”.

“ Vedrai.... Come procede il lavoro per l’arca di Paperino?’”.

“ Perché, l’arca porta il tuo nome? Non starebbe affatto male si chiamasse arca Valentino… l’arca per ogni portafoglio”.

“ Sgrunt, vorresti far pagare per imbarcarsi? Guarda che saliranno solo animali, ricordalo bene”.

              

 

Il suono del martello rimbombava nella valle, era Francesco detto anche il piccolo, che montava le assi. Nel suo linguaggio si intravedeva una nota di protesta, suo nonno piumato prese il foglio e leggendo la provenienza della scatola di montaggio disse: “ Non ti preoccupare nipote mio diletto, con l’Ikea questi sono gli inconvenienti”.

Toc…toc…toc…questi rintocchi sul legno dell’arca si ripeterono per ben tre volte, alla fine un urlo squarciò il silenzio della notte: “ Ayò, dalla Sardegna arrivati siamo…volete aprirci?”.

Valentino ancora con le palpebre calanti dal sonno, vide una cosa con delle corna e al seguito di pecore. Chiamò il papero e indicò quello che doveva essere il capo branco.

“ Chi sei tu o viandante che bussi all’arca di Paperino?”.

                  

“ Ayò, il mio nome è Muflone di Alghero e queste sono le mie mogli”

“ E poi dite a noi conigli che siamo dei promiscui ...” disse sottovoce Valentino

“ Siate i benvenuti a bordo…ma scusa quella bandiera con quelle teste di mori …”.

“ Perché noi portiamo in colori della nostra terra, ecco perché andiamo sempre in giro con questa bandiera o concerti o diluvi per noi non cambia, viva la Sardegna ayò!!”.

Passarono un paio di ore e si risentì di nuovo il toc toc toc.

“ Chi è che bussa al convento…scusate arca volevo dire?”.

“Ci son due coccodrilli ed un orangotango, due piccoli serpenti, un'aquila reale, il gatto, il topo, l'elefante, non manca più nessuno “ rispose una voce.

                    

“ Mi sembla di avella sentita…” stlillò, ops, scusate strillò una canarina di nome Titti.

“ Siate i benvenuti e salite a bordo”.

“ Poldo? Chi è sto Poldo?” domandò il vecchio elefante che nonostante le orecchie grandi era piuttosto sordo.

“ A Bordoooo…ho detto!! Non Poldo…B..O…R…D…O…!” .

“ Vieni vecchio, attaccati a me” disse Valentino.

Ora non domandate come fa un elefante ad attaccarsi a un coniglio nano, il manoscritto non lo spiega( NdR).

“ Buongiorno signore, sono il Commodoro Paperino”.

“ Pomodoro Paperino? Che razza di marca è? Mai sentita nominare” rispose il vecchio pachiderma.

“ Pomodoro sarà tua sorella…ho detto Commodoro!”.

“ Odoro? Chi io? Ma se il bagno l’ho fatto un mese fa sulle rive fangose del Nilo”.


“ Non farci caso vecchio,  il pomod…scusa, il commodoro è nervoso per via del diluvio”.

“ In questo caso si compra un ombrello, lo dice anche una canzone: basta avere l’ombrela, l’ombrela ti ripara la testa, sembra un giorno di festa”.

I giorni passarono lentamente, e solo alla scadenza fissata dal Signore, l’arca fu completata e assemblata in ogni suo scompartimento. Ogni singola cabina era stata riempita.

È giunta mezzanotte Si spengono i rumori, Si spegne anche l'insegna Di quell'ultimo caffè; le strade son deserte, deserte e silenziose, quando sentirono delle voci femminili chiamare.

“ Buona sera, cosa volete? Siamo al completo, non avete letto il cartello?”.

“ Perdonateci marinaio di lungo corso, ma solo ora siamo giunte a voi, vorremmo salire a bordo”.

“Io non sono il marinaio, soy capitan,soy capitan, bambaaa, bamba…” cantava il piumato agitandosi con una chitarra in mano.

“ Possiamo salire per favore?”.

             

Una luce illuminò le due persone fuori dall’arca, erano una paperina e una coniglietta.

Il cuor del papero a vedere una piumata di cotanta grazia gli si illuminò il sorriso.

“ Salga a bordo madamigella, lei è bellissima “ esclamava il piumato, mentre Valentino era già sceso per donare alla signora un mazzo di rose rosse.

“ Qual è il tuo nome bel sogno di mezza estate?”.

                  

“ Jessica…Jessica Rabbit, signor coniglietto”.

“ Rose rosse per te ho comprato stasera e il mio cuore lo sa…”

“ Nanetto degenero, smettila di fare il latin lover!”.

“ Oh papero, io la voglio sposare e se non lo fai te chiamo io un prete”.

Paperino lo guarda incredulo, il suo amico vuole sposarsi con una sconosciuta!!!.

                        

“ Puff… chi ti sposa?  Il nostro Frate Tuck?...Arghhhh gli ho pure suggerito la risposta, me tapino”.

 

Fu così che Valentino diventò il marito di Jessica Rabbit, la quale cambiò il cognome in  Jessica Pautasso.

Intanto cominciò a piovere, piovere, piovere…e il livello dell’acqua salì fino a far muovere l’arca.

                      

“ Tigrotti dell’Arca a me…andiamo a liberale la bella Perla di Labuan…avanti Savoia!! “ urlava sulla tolda il piccolo Francesco con suo nonno papero che cercava di portarlo sotto coperta.

“ Testone di un nipote, ti prenderai un accidente…vieni dentro…non vedi come piove”.

Il manoscritto finisce così, non è dato sapere quanti giorni viaggiarono prima di trovare la terra, e soprattutto se è cosa vera, voi che ne dite?

                      

 

 
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Commenti al Post:
esmeralda.carini
esmeralda.carini il 22/01/18 alle 11:18 via WEB
bellissima la tua favola ....e complimenti della tua fantasia! ciao esmeralda
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 23/01/18 alle 09:29 via WEB
Grazie Esmeralda molto gentile :-) ciaooo buon lavoro
(Rispondi)
 
g1b9
g1b9 il 22/01/18 alle 16:24 via WEB
Molto divertente, Marco, senza dubbio sei scrittore di ogni genere...Complimenti. Un abraccione!
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 23/01/18 alle 09:30 via WEB
ciao Giovanna farsi una risata fa sempre bene, e con questa " coppia " non si sbaglia mai :-) buona giornata e gze smack
(Rispondi)
 
neopensionata
neopensionata il 23/01/18 alle 04:50 via WEB
Quando la mente è privata dei pensieri, quando non ci sono disturbi, né alcuna forma di agitazione, ha luogo un risveglio e si manifestano i talenti assopiti, le infinite capacità della mente.
Quando penetri nei reami sconosciuti della pura conoscenza divina, allora avviene la rivelazione.
Questa è la grandezza del rilassamento interiore.
Con affetto,Jolanda
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 23/01/18 alle 09:30 via WEB
ciaooo buona giornata e gzeee:-)
(Rispondi)
 
elyrav
elyrav il 23/01/18 alle 10:14 via WEB
Sei un mito Marco :) ehehehe bellissima storia :)
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 24/01/18 alle 09:13 via WEB
Grazie Ely troppo gentile...buona giornata smack
(Rispondi)
 
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