Senza fallo

Ieri sono andata a Bardonecchia, con lo sci club. Incastrata dall'ex, è lui che si è iscritto, insieme al figlio, a queste gite; ma siccome questo era il weekend mio con il figlio, "Vuoi andare tu?" mi ha detto, in stile proposta che non si può rifiutare. Così sveglia con buio pesto, tempo da lupi e non conoscevo nessuno. 

Il figlio l'ho sbolognato al corso di sci, dopo di che sono rimasta sola, as usual. Molte cose sono abituata a fare da sola, ad altre mi sto abituando. Fra queste sciare. Non è neanche così male. Tutta la vita ho sciato con uomini più bravi di me, non particolarmente teneri nei confronti delle mie difficoltà. Insomma, partivo dicendo "le nere no", ritrovandomi dopo 10 minuti su una pista nera a smadonnare. Sono una sciatrice modesta, anche se tutto sommato in un modo o nell'altro vengo giù dappertutto. Più nell'altro, a dire il vero. Ma non mi sono mai messa a piangere in mezzo a una pista come ho visto fare ad altre donne con mariti sciisticamente poco empatici.

Insomma, mi sono fatta un paio di belle piste rosse, godendomi i miei sci nuovi, appena comprati in barba al PIL sottozero e alle mie attuali entrate, non del tutto rassicuranti. Dopo di che è successa una cosa curiosa. In seggiovia con uno sconosciuto, come spesso succede, ho attaccato bottone con l'originalissimo argomento del tempo, un evergreen. A volte mi sembra di vivere dentro la chat, perché il signore in questione ha subito cominciato a farmi un sacco di domande, scoprendo così che stavo sciando da sola. Mi ha quindi proposto di sciare insieme. Santiddìo, è un anno che cerco in chat qualcuno con cui andare a sciare, da non crederci.

Lo so cosa state pensando. Non ho cuccato. Primo: nella mia versione sciatrice sono tutto meno che seducente; tra berretto, cappuccio e occhiali manco mi si vede, ammesso che questo sia da considerarsi uno svantaggio. Secondo: il signore è fuori target perché un po' troppo agé. Terzo: quando ci siamo salutati sono stata io a chiedergli il numero di telefono nel caso mi ricapiti di andare a Bardonecchia, lui manco lo considerava.

Comunque mi ha pure detto che scio bene, nessun uomo mi ha mai detto così (e sospetto ci sia un motivo). Ma la cosa bizzarra è che in un paio d'ore di condivisione sciistica, in cui fondamentalmente abbiamo sciato, siamo pure riusciti a raccontarci le rispettive vite, in un crescendo di simpatia reciproca e scoperta di affinità. Un trionfo dell'effimero, con questo tizio che molto probabilmente non vedrò mai più nella mia vita. Bello. Mi piace l'effimero, la sua totale assenza di responsabilità e la sensazione delle infinite possibilità di porte che si aprono e chiudono quando si cammina per il mondo con gli occhi e la mente aperti.