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« La conclusioneNuovi generi letterari »

Lucy e l’arciere di Machiavelli

Post n°500 pubblicato il 21 Febbraio 2016 da meninasallospecchio

Parliamoci chiaro. La questione della step child adoption era stata messa lì dall’inizio per fare una trattativa con Alfano. Continuiamo a parlare chiaro. Non esiste nessuna questione di principio su questa norma del tutto marginale. Stiamo parlando di bambini che già esistono e che già vivono con due genitori dello stesso sesso: si tratta semplicemente di riconoscere i loro diritti a vivere come bambini normali. E cioè che entrambi quegli adulti che per loro sono genitori possano prenderli a scuola, assisterli in ospedale e anche pagare gli alimenti se la coppia si divide. Di che cosa stiamo parlando?

Chi contesta questa norma in realtà la usa strumentalmente per disconoscere i diritti degli omosessuali tout-court e di fatto per imporci una visione delle norme di legge nel migliore dei casi confessionale, nel peggiore decisamente fascista. L’utero in affitto non c’entra una beata. E comunque esistono paesi civili che hanno norme civili anche per la maternità surrogata, che in sé non ha niente di abominevole. Ma in ogni caso non è di questo che stiamo parlando.

Vabbè, rassegniamoci. Questa norma non entrerà nella legge. Grasso che cola, se ci sarà una legge, dopo tanti anni di testa china di fronte al Vaticano. Che cosa è successo? La step child adoption, come dicevo, è stata messa lì per dare il contentino ad Alfano. Insomma, Renzi fa come suggerito da Machiavelli, ovvero come l’arciere che volendo colpire il bersaglio, mira un po’ più in alto, perché conosce la traiettoria ad arco della sua freccia. Trama della commedia: Alfano si oppone alla legge; Renzi stralcia la step child; Alfano può sostenere di aver avuto una vittoria; Renzi può dire di aver fatto la legge.

Tutti contenti? No. I 5 stelle non hanno avuto una parte nella commedia. Allora che fanno? Ovviamente ai 5 stelle non frega un benemerito cazzo di leggi, diritti civili, omosessuali e quant’altro. L’obiettivo unico e irrinunciabile è sputtanare il PD. Impresa invero tutt’altro che titanica, visto che a sputtanarsi sono già bravi da soli. Insomma, per settimane i grillini sostengono che voteranno la legge, ma attenzione! Ribadiscono più e più volte che la voteranno soltanto ed esclusivamente se non verrà cambiata nemmeno una virgola (sottinteso step child adption). L’idea è quella di mettere in crisi la maggioranza di governo.

Ma la strategia non funziona. Renzi coglie al balzo l’idea di una maggioranza laica di sostegno alla legge, che gli consentirebbe anche di farsi bello a sinistra e Alfano non si schioderebbe dalla poltrona in nessun caso. A questo punto Grillo si accorge di aver sbagliato qualcosa e fa quella magnifica uscita della libertà di coscienza per i suoi. Coscienza? Ah sì? Ma non eravate quelli del non si cambia nemmeno una virgola?

Dietro-front. Ammazzati tutti i canguri, si torna a trattare con Alfano. Sono abbastanza convinta che finirà come doveva andare fin dall’inizio: niente step child. Non è grave. Ci penseranno i giudici, come sempre succede in Italia, a garantire i diritti che i legislatori non sono capaci di tutelare. E’ già successo con quella merda di legge 40, quella sulla procreazione assistita, il cui referendum abrogativo era stato pesantemente boicottato dalla propaganda cattolica. Anche in quel caso una cattiva legge, vessatoria nei confronti delle donne e priva di qualsiasi logica dal punto di vista medico, è stata smantellata punto per punto dalle sentenze della Corte Costituzionale.

Nel frattempo i grillini non sono riusciti a pensarne una nuova. Tornano a dire che sono disposti a votare la legge ma soltanto se non si cambia nemmeno una virgola. Ma va? Dove l’ho già sentita? Renzi menziona Lucy che toglie il pallone a Charlie Brown, citazione non felicissima perché temo che Lucy appaia simpatica e vincente nella sua crudeltà, e che in qualche modo non faccia altro che realizzare il destino sfigato di Charlie Brown. Piuttosto il tutto mi ricorda quelle vecchie pubblicità della cintura Gibaud, con gli incubi in cui una situazione spiacevole si ripeteva all’infinito. A questo punto basta che ne usciamo in qualche modo. Una legge non pienamente soddisfacente è meglio di nessuna legge. Del resto ormai in tutto il mondo civile per i gay c’è il matrimonio, mentre noi stiamo ancora al palo. 

 
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Commenti al Post:
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 23/02/16 alle 15:20 via WEB
Infatti il governo, a scanso di equivoci, si è già premunito di abolire - per tutti - la pensione di reversibilità con privilegi annessi e connessi.
Così appena passerà la legge sulle unioni civili, la collettività non sborserà un centesimo per quei diritti a cui taluni tenevano tanto.
Alla fine chi avrà interesse ad unirsi civilemente potrà farlo solo per amore.
Se c'è.
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 23/02/16 alle 18:33 via WEB
Sembri mia madre, Alfredo, che ogni tre per due ha paura che le tolgano la pensione. Ma lei ha 90 anni ed è rincoglionita. Quando mai il governo avrebbe abolito la reversibilità? Se ne sta parlando, ovviamente sui redditi più alti. D'altronde, se posso essere sincera, non mi sembra tanto giusto che mia madre, sola e novantenne, prenda una volta e mezza il mio stipendio di insegnante. I soldi sono quelli che sono, se si vuole dare a qualcuno bisogna togliere ad altri: e togliere ai giovani per dare ai vecchi, come per decenni si è fatto in Italia, non mi pare molto produttivo.
(Rispondi)
 
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 23/02/16 alle 19:39 via WEB
Mi piace il principio che se si svuole dare a qualcuno bisogna toigliere ad altri.
Quello che non mi piace è che a fare le parti, come sempre, è il leone*.

*Politici & Co.
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 23/02/16 alle 22:31 via WEB
Le parti le fa chi comanda. In alternativa i giovani dovrebbero fare la rivoluzione e riprendersi ciò che la gerontocrazia gli ha tolto. Ma in Italia i giovani sono troppo pochi per fare la rivoluzione e oltretutto i migliori stanno già all'estero.
(Rispondi) (Vedi gli altri 8 commenti )
 
 
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 24/02/16 alle 07:44 via WEB
Se tu dici che quelli che sono "scappati" all'estero sono i migliori, allora sono i migliori pure tutti quei giovani che dall'estero sono emigrati qui in Italia.
E molto prima di quanto pensiamo saranno proprio quest'ultimi a fare la rivoluzione per riprendersi il maltolto...
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 24/02/16 alle 07:52 via WEB
E' abbastanza vero, e nella scuola superiore lo si vede. Ragazzi spesso più motivati e meno viziati dei nostri. Il "maltolto" in quel caso non è uno specifico italiano. Io mi riferivo al grande scippo generazionale che invece è questione prettamente nostrana, di cui certamente gli immigrati non sono consapevoli. E mi pare non siano consapevoli manco gli italiani.
(Rispondi)
 
 
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 24/02/16 alle 13:46 via WEB
E che mo è colpa nostra se al giorno d'oggi campiamo cent'anni in ottima salute?
C'è stato un tempo, nell'antica Roma dei Cesari, in cui l'aspettativa vita era di trent'anni ed in quell'epoca i giovani hanno avuto di tutto e di più.
Ora tocca a noi anziani, embè?
(Rispondi)
 
 
 
 
GnothiTauton
GnothiTauton il 24/02/16 alle 18:10 via WEB
in ottima salute ci si accontenterebbe di campare anche meno
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meninasallospecchio
meninasallospecchio il 24/02/16 alle 18:32 via WEB
Se sei in ottima salute come minimo ti tocca lavorare.
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meninasallospecchio
meninasallospecchio il 24/02/16 alle 18:32 via WEB
Però i Cesari non hanno creato debito pubblico. O sì?
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PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 25/02/16 alle 21:36 via WEB
Per quello che mi ricordo (nelle pochissime cose che ho studiato a scuola), l'impero romano fondava la sua economia sui bottini di guerra, da cui ricavava, fra l'altro, manodopera a costo zero.
Più o meno quello che fanno oggi le civiltà imperialiste...
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GnothiTauton
GnothiTauton il 28/02/16 alle 00:12 via WEB
Si. Anche privato
(Rispondi)
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 23/02/16 alle 18:28 via WEB
La pensione di reversibilità non si applica alle unioni civili, che contengono meno diritti rispetto al matrimonio. Per questo è bene che ci siano per chi sceglie una convivenza "light", ma il matrimonio full optional dovrebbe essere permesso per tutti coloro che lo desiderano, compresi gli omosessuali.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
UnUomo.InCammino il 24/02/16 alle 10:22 via WEB
> il matrimonio a chi è dello stesso sesso

Scusa, ma tu chiami telefono una telecamera? Mater e monus, madre e compito, dovere, antropologico sostanzialmente di famiglia e perpetuazione della specie.
Non c'entra una beata mazza con le unioni civili o omomonio o cosomonio. Del resto si fagiolano le lenticchie per legge storta, appunto. Il fatto che si chiamino sci le racchette di tennis, bulloni le bielle, etc. è un indice dell'orribile inquinamento anche ideologico di 'sto ciarpame.
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meninasallospecchio
meninasallospecchio il 24/02/16 alle 18:18 via WEB
Chiamo matrimonio l'istituto riconosciuto dalla legge identificato da questa parola, quale che ne sia l'etimologia. Così come chiamo pomodoro un pomodoro, anche se non è una mela, tanto meno d'oro.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
UnUomo.InCammino il 25/02/16 alle 11:16 via WEB
Torniamo sempre all'inquinamento profondo che è l'ugualismo e il fatto che esso permea anche il linguaggio. Concetti diversi hanno termini diversi. Ne abbiamo già parlato. Allora l'operazione di confondere, di chiamare matrimonio il robomonio non è solo rozzezza linguistica (la metafora del pomodoro non regge visto che essa era comunque precisa nel descrivere caratteristiche precise di quel frutto) ma è un tentativo puerile di ugualizzare ciò che non è affatto uguale. Il feticismo legalistico nei confronti della legge: la legge dovrebbe rappresentare e normare la la realtà. Invece, ancora con un approccio sostanzialmente "marxista" - ecco la hybris ugalista, omologatrice che si palesa - dall'alto verso il basso, si pensa che agendo sulla legge si possa modificare radicalmente la realtà. Si noti il fine sadismo che permea tutto questo. Non per niente, Renaud Camus ha proprio sottolineato questa industrializzazione, questa cosificazione (post)comunista delle società ovvero, come sottolineato, socioindustrializzazione-ingegnerizzazione al confronto della quale gli esperimenti stalinisti erano giochetti da ragazzi. Dal punto di vista ecologico un nefasto tentativo di annullare le diversità e le loro caratteristiche così caro al tecnoteismo progressista. Ecco un'inversione etica, una sovversione dello spirito della legge: da strumento a Deus ex machina.
No grazie senza se e senza ma!
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