Creato da: meninasallospecchio il 28/04/2012
un concept blog (non so che voglia dire, ma mi sembra figo)

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

monellaccio19patrizia112orchideapois0ossimoraprefazione09Chico.arghcanduttinik.ga1Ste716cassetta2andrea1_20misteropaganoMilleGaranziePerTeamorino11Tonyspera0
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 43
 

 

 
« Continuate pure, ehEscamotage »

Il boiler

Post n°343 pubblicato il 15 Giugno 2014 da meninasallospecchio

Come forse ho accennato, sto cercando casa in affitto.

Visitando appartamenti, mi capita abbastanza spesso di trovare lo scaldabagno elettrico; non so come lo chiamate voi, da noi si chiama il boiler, pronunciato proprio così, con le sue belle vocali larghe piemontesi. Ora, io non ho a che fare con un boiler elettrico da quando ero bambina. A casa dei miei ricordo che a un certo punto era stato sostituito con un boiler a gas e, successivamente, ho sempre vissuto in case con riscaldamento autonomo e caldaia. Quindi non ho nessuna esperienza di utilizzo di questo dispositivo.

Riflettendo fra me questa sera, mi chiedevo: ma come si fa? Si tiene sempre acceso? Si accende solo di notte per usufruire della mitica tariffa bi-oraria, quella che, dopo che ti sei sbattuta tutto l'anno a fare lavatrici nel cuore della notte, ti fa risparmiare 4 euro e 50? E in quel caso, come si fa a ricordarsene? Però questa riflessione mi ha suscitato un clamoroso amarcord sui tempi del boiler quand'ero bambina.

Boiler

A casa mia il boiler si accendeva il sabato, quando tutta la famiglia faceva il bagno. Non la doccia, un'invenzione americana che a quei tempi era del tutto assente dalle nostre case. Gli americani erano così strani e spreconi che si facevano la doccia tutti i giorni, pensa. Noi no. Noi avevamo la vasca, in cui ci facevamo il bagno. Il sabato.

La vasca veniva riempita (oddìo, riempita è una parola grossa) di acqua calda del boiler e bagno schiuma (poco, non per ecologia ma per risparmiare). Ci si immergeva mentre gli altri membri della famiglia facevano i cazzi loro avanti e indietro perché c'era un bagno solo e non vuoi mica pretendere che aspettiamo tutti i tuoi comodi. Quindi venivi invitato più volte a non protrarre il cazzeggio nella vasca troppo a lungo, perché si dovevano lavare anche gli altri. Al termine dell'abluzione ti risciacquavi con il telefono, con tua madre che gridava "Basta, che così fai andare tutta l'acqua del boiler!"

Ricordo che qualche volta l'acqua del bagno veniva riutilizzata da me e mio fratello. Ma succedeva anche a casa vostra? No, perché a pensarci ora sembra una cosa un po' pazzesca, che non so se attribuire all'avarizia dei miei o al costume dell'epoca. Non eravamo ricchi, ma neanche proprio con le pezze al culo. Nel nostro piccolo avevamo la casa al mare e in montagna, ovviamente non nei posti dei ricchi, ma in quelli tipici del vorrei ma non posso. Al mare, siccome l'alloggio era piccolo, avevamo una di quelle mezze vasche insulse, quelle con la seduta, ve le ricordate? Lì il bagno non si poteva fare e si faceva una specie di doccia, non necessariamente di sabato.

Comunque questa cosa del riciclo dell'acqua del bagno doveva essere relativamente diffusa, perché ricordo che circolava una leggenda metropolitana secondo la quale una tizia era rimasta incinta facendo il bagno nell'acqua del fratello. Cosa ci si doveva inventare! Ai tempi dello spirito santo era più semplice.

Insomma, ci si lavava una volta a settimana. E gli altri giorni? Be', ci si lavava "a pezzi", abitudine che confesso di aver conservato, perché in inverno faccio la doccia un giorno sì e un giorno no. Ma, dato che il boiler veniva acceso soltanto il sabato, evidentemente ci lavavamo con l'acqua fredda, senza battere ciglio.

Per i piatti mia madre scaldava un po' d'acqua sul fornello e poi la versava in una bacinella con il detersivo. Qui, nella stessa acqua, veniva lavato tutto quanto seguendo un ordine rigoroso: prima i bicchieri, poi tazzine e tazzoni, piatti e posate, e infine le pentole, dalle meno sporche alle più sporche. Le stoviglie insaponate venivano depositate nell'altra vasca del lavello (che quindi doveva avere due vasche) e infine sciacquate sotto l'acqua fredda corrente, con la madre che gridava: "Ma quanta acqua fai andare?" A volte mia madre, anziché far scaldare l'acqua appositamente, riciclava quella di cottura della pasta, adducendo la motivazione che l'amido disciolto sgrassava meglio i piatti.

Sembrano storie da albero degli zoccoli, ma questo è niente. In campagna dai miei zii non c'era neanche il bagno, e allora sì che era un'avventura. Ma questa ve la racconterò un'altra volta.

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Commenti al Post:
sciarconazzi
sciarconazzi il 15/06/14 alle 23:03 via WEB
Il boiler (lett. "bollitore") è una cisternina in cui si accumula acqua (fredda) che viene scaldata (tipicamente) da una resistenza elettrica. Un termostato, appositamente impostato, blocca la resistenza elettrica (e quindi il consumo della corrente) non appena l'acqua raggiunge la data temperatura e questo a cicolo continuo, in modo che l'acqua venga mantenuta a temperatura costante, sempre pronta all'utilizzo. Il "problema" col boiler, rispetto alla caldaia o allo scaldabagno, è che, una volta terminata la scorta d'acqua nel cisternino, l'acqua arriva fredda. Il cisternino deve ri-riempirsi e la resistenza elettrica deve riportare l'acqua in temperatura.
Diceva bene tua madre: l'acqua della pasta lava molto bene e scrosta (se versata calda nelle padelle) e sgrassa.
Quando mi riesce, "sfrutto" anch'io l'acqua della pasta in quel modo.
(Rispondi)
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 15/06/14 alle 23:14 via WEB
Sì, be', lo so come funziona un boiler. Mi chiedevo come lo usano le persone normali negli ultimi quattro decenni.
(Rispondi)
 
 
sciarconazzi
sciarconazzi il 15/06/14 alle 23:19 via WEB
Dal post pareva che non lo sapessi.
Chidi come lo usano le persone normali negli ultimi quattro decenni?
La moka come si usa da diversi decenni? E gli interruttori della luce? Le matite? I pianoforti? I dildi?
(Rispondi)
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 15/06/14 alle 23:30 via WEB
Nello stesso modo, dici? Quindi lo accendo di sabato?
Insomma, credo che l'idea maturata negli ultimi quattro decenni sia che le persone desiderano avere l'acqua calda sempre, non una volta alla settimana. A questo scopo mi chiedo se sia meglio tenere il boiler costantemente acceso o magari accenderlo soltanto per qualche ora al giorno. Ma fondamentalmente non era questo il contenuto del post.
(Rispondi)
 
 
 
 
sciarconazzi
sciarconazzi il 15/06/14 alle 23:38 via WEB
E' come se tu chiedessi come usare un'autovettura. La maggior parte della letteratura e dell'esperienza umana suggerisce di utilizzarla come mezzo di trasporto.
Però puoi anche utilizzarla per strizzare il bucato passandoci sopra più e più volte.
Sull'accendere il boiler di sabato piuttosto che di giovedì o chiamare qualche parente in modo da fare il bagno insieme aggiungendo anche dell'acqua della pasta, questo è lasciato al libero arbitrio dei singoli.
Pensa che c'è gente che usa la tavola da surf come asse da stiro ma solo il terzo mercoledì del mese e solo negli anni bisestili.
E, parlando di ciò che le persone desiderano, vieppiù prende piede il desiderio di possedere cose inutili.
(Rispondi) (Vedi gli altri 2 commenti )
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 16/06/14 alle 10:15 via WEB
Ah, credevo il contrario, l'asse da stiro come tavola da surf. Il mercoledì ovviamente, è il famoso mercoledì da leoni.
(Rispondi)
 
 
 
 
sciarconazzi
sciarconazzi il 16/06/14 alle 13:33 via WEB
E' un'altra scuola di pensiero. E' californiana.
Mr. Troll
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
MY_WAY62 il 16/06/14 alle 10:01 via WEB
Pazzesco, sembra pari pari la storia di casa mia!! Era il costume dell'epoca,suppongo, nemmeno i miei stavano con le pezze, ma era buona norma risparmiare (acqua, denaro, consumi in genere). Famiglie tipiche del dopoguerra. Ciao, è fichissimo il tuo blog !
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 16/06/14 alle 10:20 via WEB
Adesso questi usi vengono predicati dagli ecologisti, come Fulco Pratesi per esempio, che, come spiegato in questo articolo, si lava una volta alla settimana. Forse non hanno tutti i torti, si eviterebbero anche tante dermatiti.
(Rispondi)
 
il.caso_roby4
il.caso_roby4 il 16/06/14 alle 14:29 via WEB
ho da ieri i miei problemi di idraulica; visto il mio danno col pappagallo, ritorno a un prossimo tuo problema di estetica
(Rispondi)
 
killtherich
killtherich il 16/06/14 alle 14:44 via WEB
Essendo piu' vecchio,nella casa dove sono nato,manco la vasca c'era,ma si usava il mitico mastellone,bacinella di moplen grande da contenere un corpo e assolutamente solo il sabato..........meno dermatiti......ma che landra!!!
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 16/06/14 alle 16:13 via WEB
Il mastellone di moplen lo usavo in campagna dalla zia Pina. Nel tardo pomeriggio, dopo che l'acqua si era scaldata al sole dalla mattina.
(Rispondi)
 
chiaracomeilsole1
chiaracomeilsole1 il 16/06/14 alle 14:50 via WEB
Allora da piccola dovevano proprio stare bene i miei perchè non ricordo nulla del genere :)
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 16/06/14 alle 16:14 via WEB
E vabbé, ma tu, oltre che benestante, sei pure milanese. Come dire l'America.
(Rispondi)
 
 
 
chiaracomeilsole1
chiaracomeilsole1 il 16/06/14 alle 23:45 via WEB
Ma smettila :)))
(Rispondi)
 
arw3n63
arw3n63 il 16/06/14 alle 15:33 via WEB
Ecco l'abitudine di recuperare l'acqua per la pasta per lavare i piatti o scaldarla sulla cucina a gas ce l'ha sempre avuta anche mia madre e anche adesso perchè l'impianto è vecchio e ora che l'acqua calda fa tutto il giro è uno spreco enorme di acqua. Però a parte i primi anni di vita l'acqua calda in casa nostra c'è sempre stata anche se il bagno lo si faceva come dici tu un giorno a settimana, il sabato, il resto ci si lavava a pezzi, ora in casa nostra una doccia al giorno, d'estate di più ovviamente e si fa prima che lavarsi a pezzi. Ricordo anch'io la vasca da bagno ma sono stata fortunata ero figlia unica, non dovevo dividere la vasca, non so forse qualche volta mia madre riutilizzava la mia acqua, credo ma da bambina. Adesso abbiamo impianto autonomo a gas quindi acqua calda in ogni momento. Al mare invece abbiamo un boiler elettrico come dici tu. Per economizzare accendiamo solo a mezzogiorno fino a sera per avere l'acqua dei piatti e le docce. Di notte resta spento, d'estate non serve e se sai usarla come si deve al mattino hai ancora l'acqua calda residua, se ci sono anche i figli no, tocca accendere anche al mattino, insomma dipende dal numero delle persone.
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 16/06/14 alle 16:17 via WEB
Mi sa che se prendo un appartamento con il boiler elettrico metterò una di quelle prese con il timer, altrimenti mi dimentico tutto questo accendi e spegni e va a finire che spendo troppo o mi devo fare docce gelate. Oppure resto zozza, fingendomi ecologista accanita.
(Rispondi)
 
 
 
arw3n63
arw3n63 il 16/06/14 alle 18:17 via WEB
Secondo me sì è meglio avere un timer, anzi credo sia indispensabile.
(Rispondi)
 
 
 
sciarconazzi
sciarconazzi il 17/06/14 alle 08:36 via WEB
Uhm...considerato che si va verso l'estate e l'arrivo delle zanzare, il fatto di restare zozza potrebbe fare anche da "Vape Ecosostenibile"..!
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 17/06/14 alle 09:15 via WEB
Non funziona. Quand'ero giovane ho fatto anche dei viaggi in cui mi sono lavata poco, ma le zanzare non si facevano impressionare. Un giorno o l'altro scriverò anche "Elogio dell'Autan".
(Rispondi)
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 16/06/14 alle 20:34 via WEB
Io gli scaldabagni elettrici li installo, li riparo e li pulisco dal calcare.
Ve tenuto sempre acceso (previa impostazione manuale della temperatura), purché il termostato funzioni a dovere e sempre che la resistenza non sia intasata di calcare.
(Rispondi)
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 16/06/14 alle 21:11 via WEB
Come prevedevo si configurano due scuole di pensiero: quella del timer e quella del sempre acceso. Nel frattempo la padrona dell'alloggio con il boiler mi doveva chiamare ma non l'ha fatto. Mi sa che vado a vederne un altro con il riscaldamento autonomo.
(Rispondi)
 
fran6319
fran6319 il 17/06/14 alle 01:00 via WEB
Bellissime immagini del passato , identiche (anche la vasca a metà ). Unico vantaggio : 3 bagni: ci era risparmiato l' assistere alle funzioni fisiologiche altrui . 3 Bagni ..Si fa per dire : uno per gli ospiti chiuso a chiave , come la sala, aperta solo la domenica per ascoltare musica classica .Ma il concetto del rigoroso risparmio su tutto era abitudine di chi é sopravvissuto alla guerra in qualunque condizione economica Si sia trovato dopo .
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 17/06/14 alle 09:19 via WEB
Naaa, 3 bagni! Da me i ricchi ne avevano due, di cui uno con i lavabo gemelli, un'invenzione degli anni '70 sulla cui utilità nutro moltissimi dubbi. La sala a casa mia si usava. Veniva tenuta costantemente oscurata, perché era dove si guardava la TV.
(Rispondi)
 
 
 
fran6319
fran6319 il 17/06/14 alle 15:37 via WEB
:) Ricchi di facciata, sostanzialmente oculati.i vestiti son passati da sorella a fratello(senza differenza di sesso se non nelle cerimonie.).e al desiderio di un vestito personale la risposta era:" quando sarà passato di moda ai saldissimi delle stagione successiva"..:))mi conveniva il vestito smesso di mia sorella l anno successivo:)
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 17/06/14 alle 22:17 via WEB
Sì, una volta anche i ricchi risparmiavano. Comunque la storia del bagno chiuso mi ha ricordato quello che raccontava Verdone di Alberto Sordi. Adesso sarebbe lunga, comunque Sordi a casa sua non riceveva mai nessuno; viveva con la sorella in una casa enorme con le persiane sempre chiuse. Una rarissima volta che Verdone, ancora bambino, capitò a casa sua (erano dirimpettai e amici di famiglia) e chiese di andare in bagno, fu accompagnato dalla sorella in un bagno chiuso a chiave e in stato di abbandono da anni. Ma bisogna sentirla raccontare da lui.
(Rispondi)
 
Christal_Cyan
Christal_Cyan il 17/06/14 alle 14:18 via WEB
Io il boiler ce l'ho ancora in bagno...di figura perchè alla fine abbiamo centralizzato con il riscaldamento e risolto il problema....ricordo solo i miei che smadonnavano sempre per quanto consumava di energia elettrica e l'acqua che non bastava mai...bisognava programmare il bagno...sabato mattina...sabato pomeriggio...sabato sero o al massimo domenica mattina...che tempi! Eppure mica si stava così male dopo tutto....
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 17/06/14 alle 22:12 via WEB
Massì, eravamo bambini, lavarsi o non lavarsi non ce ne fregava niente. Facevamo più o meno quello che ci dicevano, sabato, domenica, era uguale.
(Rispondi)
 
sagredo58
sagredo58 il 17/06/14 alle 23:50 via WEB
Avevo il boiler. Il bagno una volta a settimana, incluso lavaggio capelli. io e mia sorella litigavamo per chi se lo faceva prima, di solito lei, in base al principio mai verificato che io fossi più zozza. A volte dopo il suo e mio bagno se lo faceva anche mia madre, altrimenti lo faceva con mio padre. le dimensioni di tutti i membri della famiglia erano incompatibili con le vasche standard quindi non ci si attardava più di tanto che ci sporgeva tutto da fuori dell'acqua e ci veniva freddo.
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 17/06/14 alle 23:55 via WEB
Non era perché eri più zozzo, ma per evitare che tua sorella rimanesse incinta. Bisogna spiegarti tutto.
(Rispondi)
 
 
 
sagredo58
sagredo58 il 17/06/14 alle 23:59 via WEB
MA le seghe nella vasca non me le sono mai fatte, ho aspettato che arrivasse la doccia, anni dopo.
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 18/06/14 alle 00:12 via WEB
C'è una canzoncina goliardica in piemontese, sull'aria di Magic moment, che fa:
Sun ambele sì, 'ntla vasca da bagn,
con l'usel a gala
a m' giru da sì, a m' giru da là,
me sgnaco na bala
Tragic moment, tragico momento for meeee
Non traduco.
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963