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La piccola falange. (Un bambino delicato)
Post n°358 pubblicato il 05 Dicembre 2011 da simurgh2
Il balcone della mia camera su via Bachelet. Un osservatorio minimale-contemplativo:una strada. Succedono cose. Minimalie, piccoli scarti all'aperto, frammenti e schegge di vite estrapolate, smascheramenti, deduzioni e cosi via. Quando sono a casa, spesso aspetto passino i bambini, dal balcone, vederli mentre vanno a scuola, poco prima delle otto. Saranno un paio d'anni che hanno messo su questa iniziativa:"Il Pedibus". Funziona che un paio di genitori del quartiere passano per le case, i bambibni escono, si prendono per mano una corda con i loro zainetti, tutti in ordine avanzano come una minuscola falange spensierata, sotto il comando di due autorità indiscutiili. Sul marciapiede hanno dipinto il logo lungo tutto il percorso. L'impronta di un piede dentro un cerchio giallo. Fino alla scuola, passaggi penolali pedibus compresi. C'era un padre nuovo stamattina che comandava la falange. Uno con i capelli lunghi, vasco, scalto che i bambini seguivano innamorati. Mi sà che intriga anche piu di qualche mamma. C'è sempre un certo grado di pericolosità e sospetto sociale che mina la tranquillità delle giovani famiglie, quando ci sono tipi cosi in giro, a casa di mettina. Li incuriosiva e divertiva con battute e osservazioni: "Sapete come si chiama quell'uccello la? Vedete quel nido di rondine su quella casa? Dove sono finite le rondini adesso? Ne vedete piu? E quella che macchina è? Le sapete riconoscere? Tu per che squadra porti? e cosi via. I bambini parevano molto interessati. Poi si fermano davanti ad aspettare Marta. Tutti assieme la chiamano dalla strada fin su al suo balcone. Lei arriva di corsa dal cortile del condominio, si attacca alla corda e ripartono. E' figlia di marocchini (lui almeno). Quelli che avevano la bandiera italiana nel terrazzo, tempo fa, quando tutti si son scoperti italiani. L'avevo messa anch'io, (solo quel sabato e domenica che si commemorava) però avevo anche quella giapponese appena dopo il disastro nucleare.
Il bambino, anche se non ci pensava in quel momento, percepiva come una chiara presenza, la lunga lista delle cose che gli facevano paura; i ragni, gli ami da pesca, svegliarsi di notte, il gogoglio che faceva il frigo quando poi rabbrividiva emettendo una piccola scossa, la capanna degli attrezzi in giardino, il trapano, le api, gli orinatoi, l'altezza e cosi via. "E' un bambino delicato", diceva sempre di lui la madre. Non potevo star la un'ora ad immaginare la storia del bambino, cosi la storia finisce qua. Anche perchè pensavo ad uno sviluppo per un finale. Le cose non necessariamente devono finire, concludersi in qualche modo. Quel bambino diventerà grande, qualcuna se ne innamorerà, avrà anche lui dei bambini, il nonno morirà, un giorno forse asserà di qua accompagnando la sua bambina a scuola. Vediamo, non si sà. La musica da mettere, siccome è tanto non metto piu niente della serie Nowhere, perchè anche questa è cosa che ha a che fare con l'amore, l'abbandono, la solitudine ecc. Insomma, ho voglia di mettere questa |
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