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La parrucchiera di Dresda (Patricio Pron)
Post n°375 pubblicato il 06 Gennaio 2012 da simurgh2
Ci sono storie cosi, senza storia. Fatte di scarti minimi, un pensiero, una sensazione, un sentimento fugace. Storie che sollecitano l'osservazione di sè, una sensibilità al dettaglio. Un'esercizio di stile minimalista che, personalmente mi invischia. Come fare un disegno che ne colga un'essenza, una rappresentazione situazionale, un'emozione. La solitudine, in questo caso. Questo racconto è una sorta di riduzione di uno di Patricio Pron. "Il taglio di capelli". (1) (Illustrazione di Manuele Fior)(2) La parrucchiera di Dresda Le ciocche di capelli neri cadevano sulla mantellina soffici come amputazioni di nuvole nel cielo del sud. In quella germania gelida a cui non si abituava, taglairsi i capelli le pareva forma d'integrazione. Che potesse sentirsi meno sola e lontana da casa. Casa a cui non sarebbe piu tornata. Sua madre, tra l'altro, non le avrebbe mai permesso di tagliarsi la sua bella chioma fluente e nera. (continua) |
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Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)
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