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Un blog creato da simurgh2 il 29/04/2010

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« Un'ora sola ti vorreiChi è questa persona umana? »

Si stese muta

Post n°417 pubblicato il 17 Marzo 2012 da simurgh2
 

C'era una poesia inedita sul Corriere, ieri, di Mario Luzi
Ce n'è stata di neve quest'inverno. Magari adesso non se ne parlerà piu.
Tutti la a dire adesso, delle gemme, delle primule sui prati,
delle finestre spalancate, dei maglioni ripiegati e messi via,
delle lucertole (dove son state?), del sole e di qua e di la.
Io di quella neve ho nostalgia.
Una domenica ti svegli cosi, che gli occhi si fanno bianchi.
Guardi fuori e senti le gemme quiete dentro i rami.
Un respiro lasciato tra le lenzuola che ti vai a riprendre.
Ti avvicini al suo orecchio e gli sussurri "C'è la neve"
E allora?


Eppure lei, la neve, quei giorni, mica ci pensava di essere neve.
Come neppure i rami scossi dal vento o dalle bufere, che respirano silenzio,
mica ci pensano o cercano di trovare un codice dell'essere alberi.
Neppure le steppe inerti per sempre adagiate si danno pena per la propria desolazione.
Tutto questo esistere strabiliante ma non strabiliato. Senza pensieri e mugugni.
Solo tu, terra e umore, fino a che viene mattino, scrivi e cancelli, cerchi causa e rimedio.

Domenica di neve

Si stese
nel paese una muta
domenica di neve.
Disparve ogni visibile
segnale di creature
in quell'unico biancore
Si spense
la molteplicità, si sfece
il variopinto 
del mondo, della scena
L'essere si riprese
ogni apparenza
fu solo con sé,
con la sua essenza. 
Che cosa restò fuori 
dall'incontaminato albore?
I casi della storia o i segni
della sua vanagloria?
La vita però era
prima e dopo di sé, Era.

(Mario Luzi)

Questa poesia adesso, ritagliata dal giornale, l'ho messa dentro un libro. Uno di due che avevo comprato all'edicola della stazione di Mestre. Il libro è "Lo stesso mare" di Amos Oz.

 
 
 
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