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Post n°436 pubblicato il 20 Aprile 2012 da simurgh2
(Autoritratto con barba dell'immagine del gigante) E i tamburi stanno zitti
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SAINKTO NAMTCHYLAK
I LIBRI SUL COMODINO
-Rilke - Tutte le poesie - Einaudi
-J. Franzen- Zona disagio-
-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici
Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)
Se ho scritto il post del gigante, se provo interesse per i solitari e timidi giganti, è perchè amo Capossela, le balene, la mitologia popolare, Cortazar, Miles Davis, Fellini, Bregovic, Tarkowski o kurosawa ecc. ecc.?. O per il circo, gli acrobati, le giostre, le fanfare e le bande di ottoni? Per dire. Non sò se rendo. Insomma, creiamo delle reti mentali. All'interno di queste delle gerarchie. Perchè un altro non scrive un post sui giganti, non ne rintraccia la metafora? O perche arriva a Kurosawa senza passare per i giganti? E per dove passa allora? Ha altri riferimenti, un'altra mappa mentale. Perchè dopo Capossela il grado sucessivo sarà un poeta della beat generation come Ferlinghetti e il suo "Coney Island della mente" E dopo ancora Calvino O Cortazar, perchè? C'è una coerenza e una descrizione di quel che siamo nei vari passaggi. In questi passaggi incrociamo altra gente e ne avvertiamo le assonanze. Oppure avvertiamo le assonanze, attraverso gradi di attrazione, anche se non compaiono diretti riferimenti allla mappa mentale. Li avvertiamo per una sorta di misteriosa intuizione empatica.Un'intuizione che, dopo ci porterà a cercarli. Attraverso queste assonanze, che sono i comuni interessi, si stabilirà un grado di relazione.
Succede di costruirsi un'immagine immortale che fa di noi l'insieme,l'll cammino
fa mappa
Succede agli angoli una musica ascoltata
senza saper che alle porte di Ofra Ghir Enta cantava,le stesse,
mentre l'll pane faceva la crosta, lei
tirava tre volte cento i colpi di gomma contro la sedia
Succede nelle mappe come a Berlino divisa
sotto lo stesso cielo è successo qualcosa che continua a succedere..
Come avere un pulcino nel cuore quel Gigante che impatta Attenzione prim'ancora che immagine
nell'improvvisazione sta l'll nuovo linguaggio,l'll sillabario,
cura e cautela è l'll solo respiro di due mondi incessanti,ruahtta'n...
come rovesciare meridiane che in un punto incrociano una sola volta una retta,chè ripetizione non ha.
E' l'empatia l'improbabile che si mostra spinto da qualcosa di cui neanche sa,eppur con naturalezza trova posto alle cose,ai luoghi...al risalire dei suoni.
Congiunzioni per gradi d'accesso e gradAzioni le cronologie,loro non sanno di ordire,altro mistero col_mare
sassi fiumi nidi stagni come ombre sospese, a far mappa da millemila volte_prima la strada col suo passo.
Allora le mappe son come un sasso,che nell'acqua genera onde concentriche su piani già duraturi,
qualcosa che irrompe,la conoscenza
l'onda di un passo che traccia un segno,un cerchio,una freccia
affidarsi,fidare,comprendere
l'll mistero stupendo che nel grado di separazione conduce
l'll sacchetto dell'oca a Carolyn Carson
Succede che, sulla strada, prima ancora
c'era Jack Kerouac, che portava sulle creste dell'Atlante
i vagabondi del Dharma, per Ourika, con le loro scarpe da ginnastica
Era stato William Burroughs a tirarli in torta
Dalla sua stanza segregato a Tangeri per un anno
stava per finire il suo La scimmia sulla schiena
l’istante raggelato in cui si vede quello
che c’è sulla punta della forchetta. "The nuked lunch" E cosi sono andati a prenderselo per portarlo a fare un giro.
Dalla Tangeri della violenza sorda, la vibrazione oscura, a Marrakech.
Succedeva cosi a loro, di costruirsi un'immagine immortale
Il cammino, la mappa, è per quando se ne esce, quando uno torna
Quando uno torna, Ulisse le sirene, il canto GhirEnta, GhirEnta
un mantra dentro al Sasso, i gemiti del sole
Starci seduti sopra al masso sul torrente
e battere centomille colpi con il tallone a scandir l'attesa
come un vento varcato da chi è lontano porta
dove chi è lontano adesso è in cima, vola
e sono mappe disegnate con le dita nell'aria
quelle dita bagnate di latte per inzuppar Savoiardi
Tracciare strade, sentieri, congiunzioni astrali
in quello che, in fondo è lo stesso cielo di Berlino
Lo stesso cielo che stà sopra il sasso, io dal masso vedo
qua dovrei continuare, ma mi tocca mollar qua