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(E. Cioran)
Non so se quello che faccio possa chiamarsi "scrivere". Piu che altro confeziono dei brani che possano servirmi a riempire dei buchi (H. Murakami)
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Veramente l'uomo è Agni (Fuoco): Sono parole che appartengono a due delle Upanishad più antiche. Le Upanishad sono preghiere Indù. Upanishad è il nick di una tipa a cui scrivevo. Upanishad non sapevo neanche cos'era. Upanishad ovviamente sono andato a vedere in wilkipedia. Wilkipedia mi ha detto, io ho capito ma non è che interessa, anche si ma non mi pare di avere tempo, non per sapere ma per starci dietro. Questo è il Veda. Allora queste preghiere vogliono spiegare come il mondo è fatto. Se mi facessero questa domanda: Com'è fatto il mondo?" io non saprei neanche da dove cominciare, balbetto e vado in confusione e se proprio dovessi comincerei con un dunque vediamo.. Ed è meglio che finisca cosi. A me una frase cosi non verrebbe mai da dirla neanche per scherzo. Però mi è venuto in mente questo concetto sulla poesia di Chlebnikov che considera la stessa come l'atto di nominare il senza nome, di misurare il senza misura, di vedere il senza volto. Uno che ha scritto una poesia che (vado a memoria) dice: Sole |
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SAINKTO NAMTCHYLAK
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-Jennifer Egan- Il tempo è un bastardo
-Tabucchi- Racconti con figure
-David F. Wallace- Tutto e di piu
-Ingo Shulze-Zeus e altre storie semplici
Chi viaggia odia l'estate. L'estate appartiene al turista. Il viaggiatore viaggia da solo e non lo fa per tornare contento. Lui viaggia perchè è di mestiere. Ha scelto il mestiere di vento. (Mercanti di Liquore)
dai che ne sai di più di quel che dici:) __ e anche noi che finalmente abbiamo scoperto l'origine della tua sconfinata cultura, uno sconfinato interesse mistico e sessuale che ti incatena alla libraria! a dire il vero tirava anche me (Calasso non la signorina) perchè mi piace come parla e anche come scrive, ma l'argomento :(
perchè questi orientali non sono tutti uguali, anzi! e allora prima di trovare il pertugio giusto in cui infilarsi e far la fatica di aderire o provare a entrare in un sistema coinvolgente qual è quello del pensiero orientale credo si debba essere molto certi che sia quello adatto, che assomiglia e si sposa con i saperi già consolidati e le curiosità che non sai di avere.
ho sfarvallato dalle indie al giappone e la cina di tre mila anni fa è quella che mi risuona più prossimamente delle altre, quindi l'ardore mi sa che non lo compro, nel caso ti piaccia magari lo ricopi tutto qui :)) oppure me lo presti, o meglio___ me lo leggi? non vedo l'ora di essere vecchia così tanto che venga a trovarmi qualcuno e farmi leggere i libri :) ma anche adesso mi piacerebbe.
ora che scusa inventerai per rivedere la libraria? 500 pagine sono tante poi qui sul comodino ne hai un tot____ beh, facci sapere come risolvi l'arcano:) buona serata!
sole mare vento vino tralallà è un'escamotege mentale, un Upanishad surreale, poco seria, irriverente. Un'invocazione e un predisporre ad una visione terrena giocosa che raggira la meditativa ascesi. Un'aspirar terreno, fin che ce n'è che fa salti e capriole. Una scorciatoia, un saltare il fosso, un mantra immediato, una mediazione oriental padana. Non so cosa sia di preciso, forse solo un modo per richiamare alla semplicità il contorto che pur mi appartiene. Un esercizio quasi, un addestrarsi che puo pur sembrar preghiera
"e anche noi che finalmente abbiamo scoperto l'origine della tua sconfinata cultura"
he he, tutto si riduce a poco, lo sconfinato si condensa in un niente e in ciò che infine resta, poco niente.
La signorina della libreria è un'espediente narrativo diciamo, un conferir un timbro mio, una variazione al tema per via che il veda puo star pesante no e riportar al terreno su cui poggio e forse solo portar un paragone tra il mistico e la pulsione.
Il mistico, io vorrei esserlo un mistico ma poi mi trovo a star la a mettere d'accordo le varie componenti che mi stan dentro e non son mica bravo sai. Però mi attrae la dimensione mistica, come quella spirituale. Ogni tanto cerco dio o un dio qualunque, un deo, qualcosa in cui aver fede e poter contare, rivolgermi e far quel che serve se ce l'hai. Insomma poi non ci riesco mai. E poi c'è questa cosa che per suscitare un certo riguardo e far figurare il tuo impegno spirituale nel curriculum, da prestigio e allora hai questa sollecitazione. Lo so che è il modo piu sbagliato e so pure che non mi impegno abbastanza oppure son solo in attesa di una convocazione, della ispirazione, del richiamo prepotente. Ho una grande ammirazione per queste faccende ma poi vedi, pare che non prenda sul serio niente.
Siccome poi a risponderti ci metto troppo, intanto finisco cosi che casomai torno in seconda istanza eh? Ciao teti
Se c'è del delizioso lo attribuirei al fatto che tu sia passata di qua piuttosto che al mio taglio ironico.:)
non sò neanche bene cosa voglia dire di preciso. Galimberti secondo me è un furbaccione. Ho letto anche quello suo sul nichilismo dei giovani. Lui è bravo a mettere assieme quella roba che raccoglie e ricompatta, che poi so che gran parte del lavoro lo fa fare ai suoi allievi. Penso che a forza di girarci attorno come faccio io, in un movimento rotante come la danza dervisci, prima o poi trovo il punto in cui l'esserci va ad incastrarsi con l'essere e poi vediamo come si stà, che magari non è neanche vero che si sta cosi bene. Sole mare vento vino tralallà.