Oltre il Hudùdscolpito sotto la fronte e sotto la pelle... |
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"...Il cerchio, pur essendo una forma più modesta, si afferma categoricamente, perchè è una forma precisa, ma inesauribilmente variabile; stabile e instabile allo stesso tempo, sommesso e forte; perchè è una tensione che porta con sè infinite tensioni; perchè è una sintesi dei maggiori contrasti; e unisce il concentrico e l'eccentrico in una forma e in un equilibrio..."
(Vasilij Vasil'evič Kandinskij)
DICONO DI ME...
Lui sorride. Per qualunque occasione, in ogni posto,
qualunque cosa faccia, lui sorride.
Ha questa malattia, poco elegante,
mi pare, e neppure educata.
(Catullo)
Il tuo Cristo è Ebreo. La tua Religione importata. La tua auto è Giapponese. Il tuo caffè è Brasiliano. La tua democrazia è Greca. La tua pizza Italiana. I tuoi numeri sono Arabi. I tuoi caratteri sono Latini. E il tuo vicino? Credi davvero sia uno Straniero???
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Nickname: likeapoet
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Sesso: M Età: 39 Prov: EE |
E un giorno la Giustizia verrà...e il Priorato avrà potere di vita e di morte su chiunque...sotto la guida del Venerabile, con la sapienza del Pontefice Sciamanico e la saggezza del Maestro...
"Alla fine dei tempi il Priorato si ergerà. Le serpi saranno schiacciate! I giudici saranno divorati! La nuova età dell'oro avanza!"
(parola del Pontefice)
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Post n°441 pubblicato il 28 Gennaio 2016 da likeapoet
Lei si avvicinò quel tanto che basta perchè lui potesse sentire il profumo dei suoi capelli. Con un gesto impacciato gli cinse la vita e disse "ti voglio bene". Lui si chinò verso di lei, in un naturale impulso di baciarla, e si accorse che stava piangendo. "Perchè piangi? cosa è successo?" "Io. Tu. Noi. Cioè...non siamo fatti per stare insieme. Sono venuta a dirti addio". I pensieri di lui si congelarono, mentre istintivamente le braccia tentarono di stringere un pò più forte lei in quel abbraccio come se potesse scivolar via da un momento all'altro, prima di accorgersi che l'abbraccio era dissolto e le braccia non rispondevano più a nessun comando, ma avevano allentato la presa e penzolavano inermi. "Che significa?" "Significa che non possiamo. Non posso. Io e te siamo diversi, abbiamo obiettivi diversi, veniamo da mondi diversi. Non può funzionare". Lui restò li, inebetito. Mille parole scorrevano rapide davanti ai suoi occhi e non una che riuscisse ad afferrare per interrompere quel silenzio. "Io credo di capire come ti senti, ma credimi, è meglio cosi. Proseguire con questa storia significa solo farsi del male. E se non ora, sarà poi. E sarà peggio. Lo so." Gli occhi di lui si erano persi nelle sue pupille, che vedeva senza riuscire a guardare. Si rese conto che non sapeva cosa dire, non sapeva nemmeno se avesse dovuto dire qualcosa. Lei si distaccò da lui definitivamente, perchè non ci fosse più alcun contatto, e lui lanciò istintivamente le mani in tasca per cercare le sigarette, prima di ricordarsi che non fumava più già da un pò. "Sei sicura di quello che mi dici?" "Si. Ci ho pensato, e non c'è una soluzione migliore. Non roviniamo quello che di bello abbiamo costruito" Gli occhi di lui continuavano a fissarla, senza però realmente osservare cosa stava succedendo. Una serie di immagini scorreva veloce davanti ai suoi occhi, come in un film. Immagini di lui, di lei, dei sorrisi, i silenzi abbozzati, gli sguardi complici. Mano nella mano in giro per il mondo, brindisi improbabili a base di Rhum. E poi ora, spazio, una distanza cosi grande che non vedeva da quando si erano conosciuti. Vedeva l'eco dei silenzi, le domande da non porre, una barriera per tentare di smorzare quello slancio che una volta partito raramente si ferma cosi semplicemente. Ancora loro, ma distanti, anche se vicini. Seduti allo stesso tavolo ma senza realmente parlarsi, la testa persa altrove e un'attenzione precisa a non lasciare in nessun modo che ci si possa riavvicinare. Per non ricadere in errore. "Perchè non parli? mi inizi a far paura...dici qualcosa" Già, cosa si dice in questi casi? Le mani ben piantate nelle tasche del cappotto, pugni serrati da bloccare il sangue, la testa vacua che cerca un appiglio a cui appoggiarsi, non riusciva a rendersi conto dell'immagine che aveva o dello sguardo che stava avendo, ma di sicuro non doveva avere un bell'aspetto. Poi si arrese. La decisione nei suoi occhi non ammetteva repliche, ed il solo fatto che lei fosse giunta a quella conclusione lasciava poco spazio a compromessi. Sarebbe stato solo allungare un'agonia inutile. Le mani iniziarono a schiudersi, si accorse che in qualche punto le unghie erano entrate nella carne ed ora qualche goccia di sangue iniziava a scorrere tra i pugni aperti. Le spalle si abbassarono, fece un respiro profondo e riguardagnò il controllo del suo corpo e delle sue emozioni. "Diciamo che non ero esattamente pronto a questo tipo di discussioni. Anzi, non me lo aspettavo. Anzi, non potevo neanche sospettarlo. Ma eviterò di chiederti perchè l'ultima volta che ci siamo visti, appena pochi giorni fa, avevamo il mondo tra le mani, ed oggi siamo qui cosi. Va bene cosi. Hai deciso, c'è poco da fare. Non so cosa ti aspetti da me, o come prevedi che possa continuare." Lei estrasse il pacchetto di sigarette dalla borsa mentre lo ascoltava, sguardo attento che non lasciava trasparire emozioni. Lui allungò la mano e lei gli passò una sigaretta senza porre domande. Prese l'accendino dalla tasca, accese la sigaretta, aspirò a pieni polmoni due boccate. Poi vide il fumo uscire dalla sua bocca, e in quella nuvola che si andava espandendo nell'aria capì che quell'immagine rappresentava la loro storia, nata da una brace ardente ed evaporata poco dopo senza lasciare alcuna traccia, tranne quel sapore amaro in bocca che lo accompagnava. |
Post n°440 pubblicato il 28 Novembre 2013 da likeapoet
Da grande avrò un cane. Io, che non ho mai sopportato i cani. Ne avrò uno tipo rotweiler, o dobermann, dal pelo lucido e lo sguardo furbo. Lo avrò da piccolo, perchè si affezioni. Perchè possa addestrarlo a comportarsi come si deve per vivere con me. E poi crescerà, si farà grande, cattivo. Da grande avrò uno di quei cani che prima di abbaiare ti guardano, ti scrutano, ti leggono dentro, ti avvertono con lo sguardo: un passo e sei morto. Da grande avrò uno di quei cani che quando sei in giornata no e ti siedi al divano, troppo stanco mentalmente per decidere che in fondo iniziare a togliere la giacca aiuterebbe a rilassarsi, quando crolli fisicamente e premi i tasti del telecomando per forza di inerzia, sperando che le immagini ti svegliano, ti venga vicino e infili la sua testa sotto la tua mano. Cosi, per piacere. Perchè a lui fa piacere, perchè sa che sei fuori controllo, e lui in qualche modo te lo vuole dimostrare. Prima di saltarti addosso costringendoti ad uscire da quello stadio amorfo che ti stava rapendo. Da grande avrò un cane che passeggi al mio fianco, fiero e incazzato. Che abbaii alle donne e si faccia accarezzare, perchè anche se incazzato le carezze fatte da mani gentili hanno sempre un altro sapore. Che guardi i bambini e non ne abbia paura, ne ne metta. Che intimorisca chi ti viene vicino già sapendo che ti sta rompendo i coglioni. Da grande avrò un cane, e sarà un amico di scorribande. |
Post n°439 pubblicato il 28 Novembre 2013 da likeapoet
"Sai che c'è? non me ne frega niente, degli aeroplani e di tutta quella gente..."
Questa canzione mi è rimasta impressa fin dalla prima volta che l'ho sentita. Non so esattamente percè, ricordo il cantante in tv dedicare questa canzone a suo padre, in un classico programma tv delle domeniche pomeriggio. E non capivo, o forse capivo ma non potevo condividere. Come fa a non fregarti niente? Poi cresci, e capisci. Si, non mi frega niente. Assolutamente niente. Non mi interessa più, disincantato da un mondo e da troppi sorrisi. La verità è che mi ero voluto illudere che tutto dovesse andar bene, che non c'erano altre strade. Mi hai smentito, con fermezza. E qull'alone di viscido che scorreva è seccato. Guardo il sole con occhi nuovi, le nuvole al contrario, c'è quella gioia di vivere che pensavo non si adattasse più a me. Ma sto scoprendo che ci si adatta fin troppo bene. Siamo cresciuti si, ma non necessariamente nello spirito. Siamo maturati, ma non vuol dire che non possiamo esser spensierati. Ho più esperienza, ho visto più gente, ma non ho perso i miei sogni. Quelli sono li, conservati ben stretti. la dialatazione temporale che sembrava li avesse offuscati si è diradata come un velo di nebbia in collina d'autunno. Ho una strada da percorrere. Se sei con me cammini al mio passo. Se non ci sei, beh, buona strada. |
Post n°438 pubblicato il 26 Novembre 2013 da likeapoet
E cosi, dopo tanti colloqui fatti per ottenere un lavoro, mi ritrovo per la prima volta a fare il colloquio a qualcuno. Qualcuno che probabilmente ha riposto mille sogni e speranze nella mia telefonata, che non sta nella pelle, che magari arriverà presto per fare bella figura. o forse no. Capisco ora gli assistenti all'Università, con quell'aria di sfida a dire: "Vediamo se ne sai più di me, vediamo se sei all'altezza". E come all'Università il destino di questo ragazzo verso l'Azienda passerà dalle mie mani. Dentro o fuori, senza vie d'uscita. Basteranno due domande poste bene per buttarlo fuori, con gentilezza e garbo. Solo che qui non c'è un "torni la prossima volta" o "risegua il corso". In fondo domani potrebbe essere un collega, lavorare per me, con me. Se mai deciderò di trasmettere alla direzione un giudizio positivo. Onnipotenza e cattiveria. Si, fare il giudice è proprio figo. |
Post n°437 pubblicato il 25 Novembre 2013 da likeapoet
la parola d'ordine è progresso. Progresso intende movimento, evoluzione verso qualcosa che non era. Qualcosa che sarà, non necessariamente meglio, ma sarà. Progresso, come passo dopo passo, su un percorso di cui non si vede che fino alla prossima curva, mentre il vento ti muove i capelli e le fronde degli alberi coprono a tratti la luce del sole. |
Post n°436 pubblicato il 24 Novembre 2013 da likeapoet
Maledetti sogni bastardi. Ti fanno rivivere, attimi, sensazioni, profumi. Ti lasciano addosso profumi, umori, che difficilmente puoi lavar via. Eri li, con me. C'eri, sorridente, al mio fianco. Andavamo, chissà dove, chissà perchè. Andavamo perchè volevamo andare, e niente ci avrebbe fermato. Andavamo e ci piaceva andare. E guardavi, sorridevi, mi abbracciavi. Eri felice, trasmettevi gioia. Avevi fascino nel tuo sorriso, le fossette un pò incavate, la testa un pò reclinata di una bambina che ascolta per la prima volta una storia importante e interessante. Eri li, accanto a me, e volevi esserci. lo trasmettevi, corpo e anima. E ora non ci sei. e quel maledetto risveglio mi ha riportato distante anni luce da te. da noi. da quello che eravamo e che potevamo essere. Perchè poi dovrei sognarti? Perchè dovresti meritarlo? non voglio vederti, non cosi. Non voglio illudermi che tutto sia come prima, perchè cosi non è. è finzione, brucia dentro, in ogni attimo. Sei felice, lontana. e allora perchè mi torturi ancora nei miei sogni? perchè non mi fai riposare? perchè riappari, scompari, mi sorridi e poi scappi via? La verità è che mi manchi, che mi passerà ma non mi è passata. O forse non passerà, e tu resterai sempre quel che sarebbe potuto essere ma non fu.
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Post n°435 pubblicato il 20 Ottobre 2013 da likeapoet
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Post n°434 pubblicato il 18 Novembre 2010 da likeapoet
Sabato sera preparazione da manuale: Pizza con gli amici organizzata da E. , unica a conoscenza del fatto che stessi tornando per qualche giorno a casa. Schema perfetto: scusa per farli passare per casa (la nuova tessera sanitaria che mi è arrivata a casa, da portare a E. che sarebbe venuta poi qui a Bruxelles in questi giorni...). E poi arriva il bello. il Lord è già a Napoli. S. e R. andranno col treno. e ora???? vado alla stazione. becco S. a fare i biglietti...e li tripudio! ma il bello deve ancora venire. R. sale sul treno dopo qualche stazione. la reazione è stata quasi commovente, con R. sobbalzante sul vagone dopo avermi visto seduto... ma la scena più bella è stata a Napoli, Piazza Cavour. l'intrepido Lord in stile impeccabile si è avvicinato agli altri appena giunti, poi io sono spuntato da dietro l'edicola con fare indifferente...incommensurabile! :) e li la frase più bella: "ragazzi, ho una brutta notizia. domani devo alzarmi presto, quindi vorrei tornare presto a casa. quindi, vediamo di bere in fretta! stasera dobbiamo festeggiare!" :) chapeau.
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Post n°433 pubblicato il 05 Novembre 2010 da likeapoet
E buonanotte a tutti i suonatori... a quelli che la devono far fuori... a chi c'ha il mondo sempre più lontano... a chi ha vissuto il mondo contromano... a chi non butta via la terra coi pensieri... a quelli che una coppia è già una folla e dicono che il cielo sia una balla... a quelli che da soli ci stan stretti e pensano che il cielo sia di tutti... a lui e lei che stanno insieme solo con la colla... e poi a quelli che non ritornano... certo lassù forse lassù sono capaci di non dormire mai più...
Buonanotte! |
Post n°432 pubblicato il 04 Novembre 2010 da likeapoet
tutti a dormire...
incredibile, no? dopo appena sole 3 bottiglie di Absolut e un regalo da Utrecht...
pazza notte nella CD house...tutti dormono (o quasi)... Michi cerca di non dormire che ha un treno tra 3 ore...
e io???beh, io mi aggrego...in fondo non c'è nulla che possa fare! :)
dolce notte gente, a domani! ;)
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Post n°431 pubblicato il 04 Novembre 2010 da likeapoet
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Post n°430 pubblicato il 03 Novembre 2010 da likeapoet
Si è fatto tardi... Un'altra notte passata al lavoro. Grazia non sa a quale santo votarsi pur di poter tornare, almeno ogni tanto, a casa in orario decente. è qualcosa che semplicemente non succede più. Troppo lavoro, troppo da fare, troppi impegni. Grazia è felice. Sta svolgendo il suo lavoro, a detta del suo capo, meglio di chiunque altro prima di lei. E si sente bene, felice, appagata. Realizzata. Colma di sè. Grazia è triste. Da quando ha questo nuovo lavoro non ha più una vita sociale. Non riesce più a sedersi sul divano di casa aspettando che il fedele e ispido Sberla lasci le altre micine del quartiere e vada a fare le fusa alla sua padroncina. Non ci sono più birre con gli amici, Cinema con le ragazze, cene galanti con qualcuno che le faccia il filo... Grazia non sa cosa le succede. sta crescendo, sta diventando responsabile...lo fa solo per denaro? beh, solo no...ma di sicuro il denaro è un'ottima ragione. I genitori? si, la sostengono. Ma è giunta ora di farsi una vita. Carlo? storia passata. Mario? sveltina e nulla più. Che ne sarà della sua vita? Secondo l'oroscopo presto troverà qualcuno che le farà girare la testa...cosi, pur non credendo nell'oroscopo, Grazia indossa ogni giorno una guepière nuova e lingerie di pizzo. hai visto mai...
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Post n°429 pubblicato il 01 Novembre 2010 da likeapoet
"Un'amicizia non si spreca per una donna"... dopo tanto tempo ieri ho fatto due chiacchiere con caro vecchio amico. il fatto di stare a distanza non ci consente di parlare poi cosi spesso, e il mezzo telematico non è lo stesso che avere un buon caffè e relativa sigaretta... è strano notare come le cose cambino e io nemmeno me ne accorga: un amico si è trasferito per lavoro, un'altro dall'anno scorso è fuori per studio...il nostro pokerissimo d'assi si sta in pratica smantellando sotto gli attenti colpi del tempo... eppure, ogni volta che ci vediamo non sembra poi cosi grave! magari stiamo solo crescendo...però che figo ritrovarsi dopo un pò e discutere di politica e poi donne, e poi motori, e poi stupidaggini, e gossip, e Università e Lavoro, e vacanze... Chissà se anche noi riusciremo a esser cosi tra qualche anno! ;) |
Post n°428 pubblicato il 31 Ottobre 2010 da likeapoet
c'era una volta... giù, si inizia sempre cosi, altrimenti il "vissero tutti felici e contenti" non fa effetto... bah, comunque sia, Giò aveva un gran cuore, una passione sfrenata per il violino e un grosso ciuffo di capelli a coprirgli gli occhi. alto, slanciato, un pò tenebroso, non apparteneva al gruppo degli "in", ma preferiva il suo angolo di non-celebrità. Giò suonava per passione, e per una promessa...che non avrebbe mai infranto finchè le sue dita potevano mantenere un arco. Ma quel giorno rimase profondamente stupito da sè stesso. Mentre passeggiava con il suo amato violino nella custodia, una bambina gli andò incontro gridando: "Signooooooreeeeeee!!Signooooooooreeeeee!!!!!". Poco più di 8 anni, qualche dentino mancante, capelli biondi raccolti in due trecce, vestitino a quadri in pendant con le calzette e scarpette bianche...e l'aria di chi vuol sapere tutto... - "Signooreeee...posso vedere la tua chitarra?" - "No tesoro, non è una chitarra" - "Ma come? il guscio ha la forma di una chitarra!" - "questo non è un guscio, ma un fodero. E dentro non c'è una chitarra, ma un violino" - "Signore non ho capito. perchè chiami la chitarra con un altro nome?" - "Perchè non è una chitarra. La chitarra è più grande, questo è un violino." E cosi dicendo si inginocchiò e aprì lo scrigno del suo tesoro per mostrare il violino alla bambina. - "Signore com'è strana la tua chitarra! - "Vero? questa è una chitarra speciale, che non si suona come le chitarre normali, ma si appoggia sulla spallae si suona con questo bastoncino che si chiama -arco-" - "WOWW!!!e perchè hai una chitarra speciale invece di una chitarra normale?" - "perchè la chitarra speciale fa un suono speciale, più armonioso e dolce di una chitarra normale...e a me piace di più" - "per esempio? Signore, me la suoni una canzone?" - "Va bene, ma poi vado via, ok?" Giò si alzò, si sistemò la giacca, imbracciò il violino e iniziò a strofinare l'arco sulle corde, mentre la bambina si sedette a terra, gambe incrociate, e lo sgardo perso nell'archetto del violino. Dalle corde iniziò a diffondersi la melodia di "Sul Bel Danubio Blu", e mentre la bambina sorrideva, alcuni passanti iniziarono a fermarsi attorno a Giò estasiati da quella melodia... All'improvviso qualcosa di strano scosse quella perfetta armonia nella piazza: qualcuno correva in direzione di Giò, scostando il quasi folto gruppo di ascoltatori di quel concerto in plein air. arrivati al centro, Giò vide una coppia, non più di 35 anni ciascuno, il volto livido e scosso, con lo sguardo elettrico alla ricerca di qualcosa...qualcuno..."Imma!!!!Sei qui!" e corsero verso la bambina, chinandosi ad abbracciarla e coprirla di baci... Il padre di Imma prese la bambina per mano e fece per andare, mentre la madre si voltò verso Giò e disse "Grazie, pensavamo fosse stata rapita, sa, si sentono cosi tante cose brutte in giro"... la piazza era ancora immobile, compreso Giò, che non aveva perfettamente realizzato cosa stesse succedendo...poi Imma si divincolò dalla mano del padre e corse ad abbracciare Giò, lo tirò per una manica e gli disse all'orecchio: "Grazie Signore! Mamma e papà litigano sempre e si dimenticano di me, ma tu no, mi hai acnhe suonato la chitarra magica...ti voglio bene signore!" poi gli stampò un bacio sulla guancia, si girò e scappò verso i genitori che si erano un pò distanziati dalla folla. E la folla applaudì.
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Post n°427 pubblicato il 30 Ottobre 2010 da likeapoet
Ultimo giorno di scuola, la campana tarda a suonare...la giornata al solito è afosa, e i pochi superstiti nell'istituto sono li per recuperare l'ultima sufficienza utile prima degli scrutinii. in 2B c'è un bel casino. i ragazzi hanno deciso di festeggiare l'ultimo giorno insieme, in classe, mentre il vice-preside è passato già tre volte per ricordare ai ragazzi la sottile quanto enorme differenza tra un club e una scuola, a parte che per la quasi omogenea clientela. Marta sta per chiudere un anno. il suo primo anno in quella scuola. appena trasferita, nuovi ambienti e nuovi "circuiti" in cui dover entrare. e non è sembrata nemmeno cosi dura. ma ora, prima degli scrutini, Marta aspetta un sms. doveva arrivare nel primo mattino, ma si sa, mai fare affidamento alla tecnologia...e agli uomini che la usano! il telefono trilla giusto durante il suono della campana, nessuno le fa notare che il telefono andrebbe spento...tanto chi lo spegne? si alza, prende il telefono dalla borsa, legge, si appoggia al muro, guarda il cielo e sorride. come per gli alunni, il primo anno è finito anche per lei. ma i suoi quadri sono stati già esposti.
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Post n°426 pubblicato il 30 Ottobre 2010 da likeapoet
di ritorno da Istanbul...5 di piena crisi mistica, forgiati dal time-pressure proprio di un'Agora, con le corse e i discorsi, e le presentazioni, e chiudere tutto a 2 minuti dalla fine...emozionante.
e poi c'è l'Istanbul di notte, dei giorni oltre l'Agora, della magia dei tulipani che non t aspetti. di Alperen, Ipek, Elif e Eda che ti spiegano cosa vedere, si mettono a disposizione, organizzano...sicuramente da rivedere... Istanbul è particolare. il traffico sembra peggio di quello di Tunisi, le costruzioni sono molto "occidentaleggianti", le persone ospitali, si contratta su tutto...è sicuramente il punto di fusione tra diverse civilità. lo vedi ovunque, per strada, nei bar, nel narghilé con birra o nei McDonald accanto ai "kebbabari", che spesso non hanno pane perchè il kebab nel pane non è quello originale... sicuramente da ritornarci! e ovviamente, dopo 10 giorni fuori e 300 mail da leggere, poteva essere che non mi venisse la febbre? e cosi mi trovo bloccato a letto da ieri...speriamo bene, va! stare a letto è trooppo noioso! soprattutto da soli ;-) !
un abbraccio con la colonna sonora ufficiale di Istanbul...;) |
Post n°425 pubblicato il 19 Ottobre 2010 da likeapoet
Domani si parte per Istanbul. 10 giorni, o giù di li. Non so se e come avrò accesso al Blog, quindi un abbraccio a tutti...ci si becca tra un pò!
Sì viaggiare
Sogni d'oro cari! |
Post n°424 pubblicato il 19 Ottobre 2010 da likeapoet
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Post n°423 pubblicato il 17 Ottobre 2010 da likeapoet
scrivendo stupidi articoli per stupidi giornali che nessuno leggerà... almeno ho una buona colonna sonora...;) o meglio...dai Coldplay ai Muse ai Judas Priest...cosa ci sarà dopo? suggerimenti ben accetti! :) Got no use for routine |
Post n°422 pubblicato il 17 Ottobre 2010 da likeapoet
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INFO
AREA PERSONALE
FIGHT CLUB
Beh, devo dirglielo, io starei molto molto attento a parlarne con qualcuno, perché la persona che ha scritto questo è pericolosa. E questo pazzo con la camicia Oxford potrebbe anche scoppiare e poi correre di ufficio in ufficio con un'ArmaLite AR-10 carabina a gas potente semi-automatica militare, sparacchiando colpi su colpi su colleghi e superiori. Magari è qualcuno che conosce da anni, qualcuno molto molto vicino a lei. O forse non dovrebbe portarmi ogni pezzo di spazzatura che le capita fra le mani.
(Fight Club)
Inviato da: likeapoet
il 28/11/2013 alle 19:46
Inviato da: GianFrusaglia
il 28/11/2013 alle 17:10
Inviato da: E.
il 25/01/2011 alle 10:05
Inviato da: seventh_stranger
il 20/11/2010 alle 02:03
Inviato da: pauline7
il 09/11/2010 alle 09:07