Creato da stambeccoferito il 08/06/2007
E' da anni che giro x i blog, e spesso trovo storie di malasanita', di ingiustizie, di mancanza di tutela di chi ha bisogno d'aiuto...tra cui me stessa..vorrei dare voce a tutti coloro che hanno qualcosa da denunciare.....un qualcosa che non si è avuto il coraggio di dire.....apro i giornali e leggo notizie assurde e mi chiedo..il mondo è impazzito?
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« Pace contro la violenza | Messaggio #11 » |
R. Emilia, sparatoria in tribunaleFollia per una separazione: due morti
Sparatoria da Far West all'interno del tribunale di Reggio Emilia. Un albanese 40enne ha aperto il fuoco all'impazzata durante un'udienza di separazione. Klirim Fejzo ha puntato l'arma alla testa della moglie, Vyosa Demcolli, ferendola gravemente. Poi dopo aver ucciso anche il cognato ha fatto fuoco contro chi gli era intorno, compresi i suoi avvocati. Infine è stato freddato da un poliziotto, intervenuto dopo aver sentito gli spari.
La sparatoria è avvenuta nell'aula delle separazioni civili del tribunale. Due avvocati (tra cui il legale che assisteva la donna) e un poliziotto sono rimasti feriti non gravemente.
Klirimi Fajzo, 40 anni, di Durazzo ha atteso l'arrivo in tribunale della moglie e delle due figlie. Appena entrate ha fatto fuoco almeno una trentina di volte, ha detto un testimone. Fejzo ha puntato l'arma alla testa della moglie, Vyosa Demcolli, ora in prognosi riservata al Santa Maria Nuova, dove è stata operata. La donna era stata data in stato di morte cerebrale perché quando è stata soccorsa versava in coma profondo, colpita da più proiettili al torace e al collo. L'intervento chirurgico è servito a fermare diverse emorragie.
Fejzo poi ha freddato il cognato, Arjan Demcolli, che aveva tentato di disarmarlo. E' questa la ricostruzione fatta dagli investigatori della sparatoria in tribunale di Reggio Emilia: l'uomo a quel punto ha fatto fuoco attorno a chi gli era intorno, compresi i suoi avvocati, ferendo due poliziotti, l'avvocatessa della coniuge e un'altra persona. Poi è stato ucciso appena varcata la soglia dell'aula dell'udienza per le separazioni civili.
L'uomo, da una decina d'anni in Italia, da sette a Reggio Emilia, era considerato a rischio per storie di violenze e percosse in famiglia. Per questi motivi la moglie da un anno era ospite della Casa delle Donne, gestita dall'associazione ''Non da sola'', di cui la sua legale, Giovanna Fava, è una dirigente.
Decine le persone che hanno assistito alla scena e hanno riportato choc. Sembra che il rapporto fosse ulteriormente deteriorato per la questione dell'affidamento delle figlie e che il motivo scatenante sia stata una visita a sorpresa martedì a una di loro: l'uomo sarebbe andata a prenderla a scuola senza avvertire e ci sarebbe stato l'ennesimo alterco con la moglie.
Per ricostruire la dinamica, è al lavoro il Pm Maria Rita Pantani, che ha sentito anche il presidente dell'udienza civile, il giudice Roberto Piscopo. Un altro giudice, Luca Guerzoni, mentre stanno montando le polemiche sul fatto che un uomo armato sia potuto entrare in un tribunale e uccidere, ha detto che a fine 2001 era pronto un piano per dotare il palazzo di giustizia di telecamere a circuito chiuso e di un metal detector, aggiungendo che tale piano ''è rimasto lettera morta".
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