Stultifera Navis

Non sono ubriaco, ma diversamente sobrio

 


Vado alla ricerca della felicità naturale e possibile
sapendo che la felicità non è una meta,
ma un modo di viaggiare

 

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Wild life

Post n°419 pubblicato il 23 Agosto 2016 da hieronimusb

Oggi è una bellissima giornata di sole, cielo azzurro e lo sguardo che può spaziare lontano, sarebbe l'occasione per uscire di casa, (sono a Piossasco, il mio paesino natale), prendere la prima strada in salita e passeggiare nei boschi.

Questo paesino, (ufficialmente è una città, ma per me è sempre un paesino), è situato là dove la pianura padana finisce ed iniziano le montagne, proprio dietro alla mia casa con un'impennata quasi verticale iniziano le prime propaggini delle Prealpi.

Fin da bambino queste alture, questi boschi sono stati il mio parco giochi, da quando andavo con la nonna a funghi, alle passeggiate con gli amici, alle camporelle con le amiche.

Per noi ragazzi che non avevano la possibilità di fare grandi spostamenti e vivevano in un paese dove non c'era nulla, il divertimento era andare in giro per i boschi, trovare una radura, suonare la chitarra, cantare, giocare a pallone e via dicendo.

Poi ovviamente c'erano le montagne serie, neppure a molta distanza da casa, con una mezzora di auto si arrivava ai piedi di montagne che spesso superavano i tremila metri e da li si imparava la fatica, il sapersi ascoltare , il camminare a tempo con il cuore che aumentava i battiti, il respiro che si faceva più profondo per ossigenare meglio il sangue e permettere a braccia, gambe, schiena di diventare una macchina perfetta che portasse cervello ed occhi come fossero in poltrona a guardarsi intorno ed intuire l'intima armonia con il mondo.

Si partiva spesso e l'unica preoccupazione era la propria preparazione l'attrezzatura, un po' di acqua, qualcosa da mangiare una volta arrivati in cima.
Al massimo il siero antiofidico contro i morsi delle vipere.

Oggi, qualcuno ha introdotto un elemento in più: il lupo.

Il lupo era scomparso dalle nostre montagne da un centinaio d'anni, poi qualche buontempone di città ha pensato che sarebbe bello vederlo di nuovo correre libero e sono stati fatti progetti di reiserimento.

C'è da dire che inserire il lupo senza prima, o almeno contestualmente inserire le sue prede naturali è una sciocchezza unica, ma pare che sia poco "ecologico", dire ripopoliamo i boschi di caprioli, daini , cervi perchè siano da cibo ai branchi di lupi.

E' un'idea di natura "buona", frutto di una cultura ecologica basata sui cartoni animati della Disney che però trova poca applicazione nella realtà.

E cos' adesso i pastori si trovano i greggi assaliti e gli escursionisti tendono a privilegiare i sentieri più battuti lasciando perdere percorsi incantevoli che però sono poco frequentati a causa della lunghezza, della fatica necessaria, e soprattutto dalla lontananza dalle carrozzabili.
Se una volta capitava di bivaccare la notte sotto le stelle oggi si cerca di arrivare ad un rifugio.
Personalmente mi sento ecologico, vivo a contatto della Natura, penso di capirla e capire la sua vera anima.
Sono cresciuto in una famiglia dove mia nonna tirava il collo alle galline e le spiumava per mangiarle, non ho mai pensato a lei come ad un'assassina.
Per una mia scelta personale non mangio cuccioli e nemmeno il coniglio, ma non sono contrario a nutrirmi di carne o pesce.
Ho il rispetto per gli animali e non mi sognerei nè di pensarli come esseri inferiori, (provate a spiegare ad un gatto che voi siete migliori di lui), nè che siano su questa terra per servire a noi, se dovessi uccidere un animale per mangiarlo con ogni probabilità sarei vegetariano, ma credo anche che sia naturale per noi nutrirci con tutto.

Ma io sono così perchè conosco la natura fin da quando ero piccolo, ci ho vissuto dentro, ho imparato molti nomi delle piante e fin da bambino succhiavo l'acetosella per togliermi la seta, temo invece che molti ecologisti di città scontino, e facciano scontare a noi , il fatto di avere un'idea idilliaca della natura che però non ha fondamenti nella vita reale, nel mondo fuori .
E' forse un controsenso del nostro tempo un'altra estremizzazione.


 
 
 
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Un blog di: hieronimusb
Data di creazione: 10/12/2008
 

UANDEO (E SE) MORIRò

Quando , (e se), un giorno morirò
non voglio un prete che mi parli di un dio in cui non credo
o di paradisi che non mi interessano,
di inferni che non ho meritato
e se un purgatoriò ci deve essere
non sarà diverso dal mondo in cui ho vissuto

quando , (e se), un giorno morirò,
non voglio tombe costruite come casa
nè che si estirpino  fiori
se il senso della vita deve essere
nel tornare da dove son venuto
sarà l'utero della terra la mia ultima casa

Quando, (e se) morirò
sarà perchè ho vissuto
in un lungo istante senza tempo
raccolto come seme che diventa albero e poi frutto
come il fiume che corre e corre per tornare al mare
senza pensare neppure un momento
che questa vita possa finire

Se e quando morirò,
sarà perchè ho cercato nell'ultimo viaggio
la chiave segreta del tutto

 Alex

 
 

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