Stultifera Navis

Non sono ubriaco, ma diversamente sobrio

 


Vado alla ricerca della felicità naturale e possibile
sapendo che la felicità non è una meta,
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« Noi e loroLa crociata »

Della libertà

Post n°335 pubblicato il 12 Gennaio 2015 da hieronimusb

"Libertà vo cercando" recitava Dante Alighieri e da allora ad oggi non mi pare che di strada ne abbiamo fatta molta.
LIbertà è una bella parola, tanti sono morti per averla o per regalarla ad altri, ma pochi, veramente pochi sanno cosa farsene, anche perchè nessuno ha mai capito bene che cosa si nasconda dietro queste tre sillabe, dietro a questo sostantivo.

In Italia, negli ultimi ventanni è stata infilata in movimenti politici e partiti che stanno agli antipodi tra di loro e con il concetto stesso di libertà "Popolo delle Libertà", "Futuro e Libertà", "Sinistra ecologia e Libertà". Passeggiando tra la storia del mondo troviamo movimenti di estrema destra che si chiamano "Patria e Libertà", di sinistra che si chiamano "Giustizia e libertà" e via dicendo la libertà come il prezzemolo in ogni ricetta, tanto non costa nulla.
Io credo invece che gli uomini debbano imparare ad essere liberi e , per farlo, dobbiamo capire cosa voglia dire "Libertà"

Steinbeck, nel suo "La valle dell'Eden", ad un certo punto cita la parola ebraica Timshel, che in alcune traduzioni della Bibbia significa "Avrai" come un dato di fatto, qualcosa che ti sarà dato che tu lo voglia o no, ma che invece deve essere tradotta "Tu puoi", e questo già implica una scelta, se tu puoi, significa anche che "tu non puoi", avere di fronte a se una scelta, un bivio e poter prendere entrambe le strade questa potrebbe già essere libertà.

Il problema è che spesso non sappiamo scegliere e questa possibilità, più che essere un dono è a volte uno stress, ci piace quando tutto è già deciso, programmato e possiamo rilassarci e farci condurre per mano dove ci vogliono portare, (salvo poi borbottare perchè avremmo voluto andare da un'altra parte)

Ma se vogliamo fare filosofia decidere è già una limitazione della libertà, perchè non possiamo scegliere tutte le strade che abbiamo di fronte? Perchè devo limitarmi ad una sola?

Siamo dall'altra parte della parola Timshel, là avevamo la possibilità di scegliere, ma subito dopo siamo bloccati dalla necessità di effettuare una sola scelta.

Vabbè, fino a qui possiamo far finta che comunque abbiamo fatto una scelta, ma in libertà.

In realtà, anche la scelta che facciamo potrebbe non essere completamente libera, infatti noi siamo liberi di scegliere, di agire, ma non siamo liberi dalle conseguenze delle nostre azioni.

Allora forse la libertà non è un valore assoluto, ma ha ambiti e modi in cui esprimersi e, per ogni ambito e per ogni modo ci sono specifiche scelte che posso o non posso fare.

Noi non siamo soli nell'universo, viviamo in un contesto sociale e ,per usare una frase fatta, la nostra libertà finisce dove inizia quella degli altri, ma se invertiamo l'ordine della frase facendola diventare  "la tua libertà inizia dove finisce la mia " ha già un significato diverso.

Cambiando l'ordine dei fattori il prodotto cambia eccome ed è quello su cui riflettevo oggi sentendo l'avvocato di Charlie hebdo affermare "noi abbiamo il diritto di essere blasfemi"
La loro libertà di espressione" diventa licenza di insultare e tutti quanti zitti e muti per non intaccare la loro libertà.
Ma la mia libertà di non essere insultato? Il mio diritto di essere rispettato dove va a finire?
Ora il caso è semplice, se quel giornale avesse intelligenza, ironia, capacità medie, non avrebbe necessità di ricorrere alla blasfemia per far parlare di se, in mancanza di queste caratteristiche è ovvio che debbano ricorrere a questi mezzucci, se volete che tutti si accorgano di voi in una stanza potete incantarli con un brillante monologo, dipingere qualcosa in estemporanea, suonare il piano in maniera maestrale ma se non ne siete capaci basta fare una scorreggia  e tutti si ricorderanno di voi .
E' un po' il leit motiv di questa nostra società decadente, in mancanza di virtù puntiamo sui difetti.
Ma è davvero libertà questa?
Se penso che ieri quattro milioni di persone sono sfilate gridando "Je suis Charlie", ed oggi scoprono che se "je suis Charlie vuol dire che ho il diritto di essere blasfemo" credo che molti si sentiranno manipolati.
Dobbiamo imparare ad essere liberi davvero ed a gestire la nostra libertà.
Se siamo davvero liberi possiamo scegliere di non fare qualcosa, se sentiamo di dover fare qualla cosa per rivendicare la nostra libertà allora, mi dispiace molto, ma non siamo liberi.

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Commenti al Post:
ANGELOANONIMO
ANGELOANONIMO il 18/01/15 alle 22:37 via WEB
Solo la VERITA' su questo MONDO ci rende VERA-MEN-TE LIBERI. AltriMENti PO'sSI-AMO sono scegliere tra due alTErNATIVE nel COSI'dDETTO LIBERO ARBItrio.
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

INFO


Un blog di: hieronimusb
Data di creazione: 10/12/2008
 

UANDEO (E SE) MORIRÒ

Quando , (e se), un giorno morirò
non voglio un prete che mi parli di un dio in cui non credo
o di paradisi che non mi interessano,
di inferni che non ho meritato
e se un purgatoriò ci deve essere
non sarà diverso dal mondo in cui ho vissuto

quando , (e se), un giorno morirò,
non voglio tombe costruite come casa
nè che si estirpino  fiori
se il senso della vita deve essere
nel tornare da dove son venuto
sarà l'utero della terra la mia ultima casa

Quando, (e se) morirò
sarà perchè ho vissuto
in un lungo istante senza tempo
raccolto come seme che diventa albero e poi frutto
come il fiume che corre e corre per tornare al mare
senza pensare neppure un momento
che questa vita possa finire

Se e quando morirò,
sarà perchè ho cercato nell'ultimo viaggio
la chiave segreta del tutto

 Alex

 
 

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