Stultifera Navis

Non sono ubriaco, ma diversamente sobrio

 


Vado alla ricerca della felicità naturale e possibile
sapendo che la felicità non è una meta,
ma un modo di viaggiare

 

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Messaggi del 08/01/2015

Non mi sento Charlie

Post n°332 pubblicato il 08 Gennaio 2015 da hieronimusb

No, più mi guardo dentro e più non mi sento Charlie.
Sicuramente mi dispiace per la perdita di vite umane, sicuramente sono convinto che sia ingiusto essere condannati a morte e giustiziati per un'idea, ma la solidarietà si ferma qui, al lato umano, non sul piano professionale.

Insultare la sensibilità di un miliardo di persone non è libertà, ma arroganza.
Se anzichè Allah e Maometto avessero insultato gratuitamente  la madre o la moglie di un politico qualunque sarebbero stati come minimo querelati, (e vabbè che la querelle è sempre pubblicità) ed avrebbero dovuto pubblicare una smentita.

Se la nostra fede religiosa è ormai estremamente annacquata e nulla di ciò che è sacro ci tocca più, non per questo vuol dire che certe esibizioni di cinismo non possono fare male a molte persone.

Una vignetta blasfema sulla Madonna colpirebbe la sensibilità di molte persone che ne sarebbero addolorate e ferite.

Cosa spinge queste persone a dissacrare tutto e tutti? Chi è che si sente autorizzato a calpestare la buona educazione, il rispetto reciproco, quel chinarsi sull'altro con comprensione?

Se viviamo in un mondo di merda è anche grazie a vignettisti come quelli di Charlie Hebdo ,che rivendicano la loro libertà senza tener conto che la libertà di ognuno si deve fermare di fronte alla porta del vicino.

Bestemmiare non mi rende migliore, non mi fa acquisire nulla, serve solo forse al mio ego che ritiene di poter calpestare chi mi sta attorno e non la pensa come me.

Ed anche chi oggi si indigna, si chieda perchè a suo tempo, anzichè ridacchiare non ha messo su una maglietat dicendo "anche io sono Musulmano, anche io sono stato ferito da questa insensibilità".

La realtà è che noi , consapevolmente o meno, riteniamo la nostra civiltà, la nostra cultura migliore delle altre e quindi prendere in giro chi reputiamo inferiore non lo riteniamo grave.

Noi siamo soldati di una guerra culturale che ci porterà molto più lontano di quanto avremmo voluto andare.

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: hieronimusb
Data di creazione: 10/12/2008
 

UANDEO (E SE) MORIRÒ

Quando , (e se), un giorno morirò
non voglio un prete che mi parli di un dio in cui non credo
o di paradisi che non mi interessano,
di inferni che non ho meritato
e se un purgatoriò ci deve essere
non sarà diverso dal mondo in cui ho vissuto

quando , (e se), un giorno morirò,
non voglio tombe costruite come casa
nè che si estirpino  fiori
se il senso della vita deve essere
nel tornare da dove son venuto
sarà l'utero della terra la mia ultima casa

Quando, (e se) morirò
sarà perchè ho vissuto
in un lungo istante senza tempo
raccolto come seme che diventa albero e poi frutto
come il fiume che corre e corre per tornare al mare
senza pensare neppure un momento
che questa vita possa finire

Se e quando morirò,
sarà perchè ho cercato nell'ultimo viaggio
la chiave segreta del tutto

 Alex

 
 

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