Stultifera Navis

Non sono ubriaco, ma diversamente sobrio

 


Vado alla ricerca della felicità naturale e possibile
sapendo che la felicità non è una meta,
ma un modo di viaggiare

 

AREA PERSONALE

 

ULTIMI COMMENTI

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 13
 

TAG

 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

AVVERTENZA

I testi contenuti in questo blog, salvo dove specificatamente indicato, appartengono al sottoscritto.
Non valgono una sega, ma se qualcuno volesse copiarli da un'altra parte mi farebbe piacere saperlo.

Grazie

 

Messaggi del 15/04/2015

Perdere una caserma!

Post n°353 pubblicato il 15 Aprile 2015 da hieronimusb

Perdere una caserma! Credo non sia cosa di tutti!
Mio fratello, ad esempio, può andare a vedere la sua caserma tutte le volte che vuole, ad Abbadia Alpina, vicino Pinerolo, brutta come allora, ma sempre in piedi e sempre li a ricordare quei giorni che, per ogni maschio italico di una certa età, porta ancora ricordi, non fosse altro che per la giovine età.

Della mia famiglia, sono stato l'unico a fare il militare veramente, per me la naja è stata naja, mesi senza poter tornare a casa, (mio padre è stato mandato in congedo dopo 15 giorni, mio fratello era a casa tutte le sere), ma anche ricordi, fughe, permessi diciottore a vedere le dolomiti, amici e soprattutto la sensazione di dover vivere ogni momento perchè quel preciso momento della vita è unico ed irripetibile.

Oggi, a distanza di 37 anni, guardando quei giorni dall'altra parte della vita, come se, il tempo vissuto allra fosse quello che mi resta , mi accorgo che quella filosofia spicciola, quel fatalismo positivo che era appena abbozzato è stato poi il motivo trainante della mia vita.
Mai recriminare, mai lamentarsi, vivere quel che passa il convento con la sensazione che tutto è esperienza e tutto è arricchimento. ma mentre parrebbe che questa filosofia portasse ad essere un treno in corsa che non si cura dello ieri, io vivo anche di nostalgia e ricordi, di avvenimenti, di coincidenze, avevo lasciato la caserma da un anno poco più quando ho conosciuto mia moglie, ci torno oggi dopo un anno e poco più che mia moglie è morta.

In questi giorni sto lavorando a Cordenons (PN), e mi è venuta voglia di andare a vedere la mia vecchia caserma, la gloriosa, (si fa per dire), Giobatta De Gasperi a Vacile di Spilimbergo.

Il navigatore mi doce che ci vogliono 35 minuti, va bene, mi lascio guidare

Mano a mano che procedo e dalla bruma emerge il profilo delle colline, mi accorgo di non aver mai dimenticato quella skyline , forse il frutto di lunghe giornate , e nottate, a montare di guardia, ma allo stesso tempo mi assalgono i ricordi, nomi, cognomi, visi, espressioni, momenti, tutti catalogati nella memoria, tutti evocati da questo ritorno.

Le strade sono cambiate, le rotonde confondono i sensi e l'orientamento, ma ad un certo punto il GPS interiore si sintonizza su una strada, so esattamente dove sono, tra poco ci sarà il bivio che mi porterà alla meta.

La Giulietta fa la curva in leggera derapata e improvvisamnete passato e presente si sovrappongono.  Sono sulla strada che ho fatto tante volte, a piedi, in auto, sui camion che ci riportavano dalle licenze, (nel 1978 la viabilità del Friuli era ancora cpmpromessa dal terremoto di due anni prima).

Mi aspeto da un istante all'altro di vedere le altane dove si montava di guardia....

... il muro periferico è sempre lui, ma oltre non si vedono le altane, le palazzine, i capannoni...

Al loro posto una grande distesa di pannelli fotovoltaici.

La caserma non esiste più...

E' come se mi avessero rubato un pezzo di me stesso, un pezzo della mia gioventù, un anno di ricordi spazzato via.

Capisco, adesso è molto più funzionale di un vecchio rudere, ma.... ci sono rimasto male, sulla strada di ritorno mi accorgo anche di vere gli occhi bagnati di pianto.

E' difficile da spiegare la sensazione avuta, è come se, la mia vita fosse ormai conclusa ed è possibile smantellare le scene.

335 giorni di vita, lettere, momenti, luoghi, persone, non ci sono più, rimangono solo nei miei ricordi e scompariranno con me

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: hieronimusb
Data di creazione: 10/12/2008
 

UANDEO (E SE) MORIRÒ

Quando , (e se), un giorno morirò
non voglio un prete che mi parli di un dio in cui non credo
o di paradisi che non mi interessano,
di inferni che non ho meritato
e se un purgatoriò ci deve essere
non sarà diverso dal mondo in cui ho vissuto

quando , (e se), un giorno morirò,
non voglio tombe costruite come casa
nè che si estirpino  fiori
se il senso della vita deve essere
nel tornare da dove son venuto
sarà l'utero della terra la mia ultima casa

Quando, (e se) morirò
sarà perchè ho vissuto
in un lungo istante senza tempo
raccolto come seme che diventa albero e poi frutto
come il fiume che corre e corre per tornare al mare
senza pensare neppure un momento
che questa vita possa finire

Se e quando morirò,
sarà perchè ho cercato nell'ultimo viaggio
la chiave segreta del tutto

 Alex

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963