Stultifera Navis

Non sono ubriaco, ma diversamente sobrio

 


Vado alla ricerca della felicità naturale e possibile
sapendo che la felicità non è una meta,
ma un modo di viaggiare

 

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Messaggi del 03/11/2015

3 Novembre 2015

Post n°364 pubblicato il 03 Novembre 2015 da hieronimusb

3 Novembre 2015
97 anni fa veniva firmato l'armistizio tra Italia ed Austria che poneva fine alla prima guerra mondiale sul fronte orientale.
Si lo so, che tutti abbiamo imparato che la data della "Vittoria" è il 4 Novembre 1918, ma i comandi si erano dati 24 ore per avvisare tutti i reparti al fronte e per mandare velocemente una nave a "liberare" Trieste.
Finiva una guerra inumana, durata quattro anni e che aveva lasciato sul campo 17 milioni di morti tra civili e militari.
Alcuni generali austriaci, raggiunti dal'ordine di resa, provarono a ribellarsi, a costituire un corpo di resistenza per provare a perseguire ancora quella vittoria che solo pochi mesi prima era sembrata a portata di mano, ma ormai i fanti erano stanchi, disillusi, avevano solo voglia di tornare a casa e provare a riprendere una vita normale.
E' questo che la Storia non racconta mai. Non ci sono vincitori e vinti tra i figli del popolo, la sorte non cambia, nè se sei caduto, nè se sei rimasto gravemente ferito, nè se, per puro caso sei sopravvissuto. La vita grama di quei contadini , di quegli operai non è cambiata nè per chi ha vinto, nè per chi ha perso.
In Germania l'umiliazione per le sanzioni subite con il trattato di Weimar ha posto le basi per l'avvvento del nazismo, in Italia l'esaltazione per la vittoria ha portato alla falsa idea di Italia come potenza militare e ci ha condotti al fascismo.
Alla fine la carne da cannone è la stessa, il colore del sangue versato è lo stesso e la stessa è la fregatura della retorica.
Sono appassionato della I Guerra mondiale, l'ho studiata, l'ho letta, ma solo perchè la Storia è fatta di piccole storie di uomini qualunque divisa abbiano indossato.


 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: hieronimusb
Data di creazione: 10/12/2008
 

UANDEO (E SE) MORIRÒ

Quando , (e se), un giorno morirò
non voglio un prete che mi parli di un dio in cui non credo
o di paradisi che non mi interessano,
di inferni che non ho meritato
e se un purgatoriò ci deve essere
non sarà diverso dal mondo in cui ho vissuto

quando , (e se), un giorno morirò,
non voglio tombe costruite come casa
nè che si estirpino  fiori
se il senso della vita deve essere
nel tornare da dove son venuto
sarà l'utero della terra la mia ultima casa

Quando, (e se) morirò
sarà perchè ho vissuto
in un lungo istante senza tempo
raccolto come seme che diventa albero e poi frutto
come il fiume che corre e corre per tornare al mare
senza pensare neppure un momento
che questa vita possa finire

Se e quando morirò,
sarà perchè ho cercato nell'ultimo viaggio
la chiave segreta del tutto

 Alex

 
 

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