Stultifera Navis

Protoautunno

Ho sentito le prime cadere che saranno state le 4.00.
Gocciolone grosse, pesanti da un cielo che fino ad un momento prima grondava sudore, le ho sentite cadere, battere sui bidoni della raccolta differenziata, sul cancello, sul sacco di polistirolo residuo degli imballaggi dei mobili consegnati ieri.
Poi, quasi come se queste fossero state l'avanguardia di un esercito venuto a conquistare la terra ,  ho sentito la pioggia aumentare di intensità, fino a diventare un vero e proprio aquazzone .

Ieri sera l'afa era opprimente, anomala in questa stagione e le zanzare erano parecchio arrabbiate quasi sapessero che il loro regno sta per chiudersi fino alla prossima estate.

Avevo scalciato la coperta ed ero rimasto con il solo lenzuolo per gran parte della notte in cui ho faticato a dormire.

Ma in quel momento, mentre la pioggia scrosciava finalmente e ventate di aria fredda entravano nella stanza, ho recuperato la coperta e mi sono goduto questa pioggia che disseta, risana, rinnova.

Stamattina il cielo è ingombro di nuvole ancora gravide di pioggia, ma squarci di sereno si aprono e si chiudono ricordando la mia anima in subbuglio, ma già le punte delle Alpi brillano della prima neve.

L'autunno è alle porte finalmente ed un'altra estate se ne va con il suo caldo, le sue zanzare, le code di automobili in autostrada.

Amo l'autunno, i suoi colori sgargianti , le foglie che cadono e diventano terra mi ricordano il mistero della vita e della morte che rinascerà in primavera. Amo il suo procedere chino, le giornate che si fanno più breve, la nebbia che nasconde ogni cosa intorno e mi lascia solo con i miei pensieri.

Mi piace camminare per le strade di campagna  avvolto nel mio tabarro , (si ho ancora il tabarro),che mi avvolge e mi isola , il cappello in testa con la tesa a coprire gli occhi, mi sento l'erede di un mondo che è finito, sono un reduce di un tempo passato che ha mille ricordi, mille pensieri e, se qualcuno li vuol stare ad ascoltare , li posso anche raccontare