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Post N° 53

Post n°53 pubblicato il 02 Luglio 2007 da stregabianca3

Askil

: (si alza, inarcando le sopraciglia, all’arrivo dell’uomo) Quando mi hanno detto che un mago voleva vedermi mi sono assai stupito, però di certo voi siete l’ultima persona che mi aspettavo di vedere. Comunque accomodatevi. (si siede) A cosa devo la visita? Le mie ultime informazioni vi collocano molto vicino ai ribelli. Se state dalla loro parte dovete avere molto coraggio ed essere molto stupido a venire qui, da me.
Rogmor: (si siede con un sorriso freddo) A volte le apparenze ingannano. Non mi interessa nulla della loro battaglia. Mi servivo solo di loro…..o meglio di una di loro, per i miei piani.
Askil: Capisco. E dunque cosa volete? Per caso mi offrite la posizione della loro base?
Rogmor: (scuote la testa) Sfortunatamente non la conosco. Il loro mago non si fida di me.
Askil: Suppongo però che abbiate un motivo per essere qui.
Rogmor: Certamente. E’ vero che possedete il manoscritto di Dahilan?
Askil: (inarca le sopraciglia) Quello che spiega come riuscire a controllare i draghi?
Rogmor: Esatto.
Askil: Sì lo possiedo, ma non capisco perché lo vogliate. I draghi sono scomparsi da centinaia di anni. Non ci sono draghi qui.
Rogmor: (fa un gesto con la mano) Lo so…..quindi non sarebbe un problema cedermelo, no?
Askil: Beh certo a me non serve…..però non capisco cosa può servire a voi……(si massaggia il mento pensieroso) Vediamo……quella persona di cui parlavate prima, quella che avete usato…..si tratta per caso di una donna di nome Nefer?
Rogmor: (lo guarda intensamente) Vedo che siete ben informato.
Askil: (una luce scintilla nei suoi occhi) Bene…..ho deciso di acconsentire alla vostra richiesta…..in cambio di quella giovane.
Rogmor: (si passa una mano sul pizzetto che gli orna il mento) Capisco, e così voi volete la ragazza. Perché vi interessa?
Askil: E’ una maga, no?
Rogmor: (annuisce) Certamente. E molto potente anche. Però se pensate di sfruttare le sue capacità devo disilludervi. Primo è ancora solo un’apprendista. I suoi poteri sono fortissimi ma non è ancora in grado di usarli al massimo…..secondo non accetterebbe mai.
Askil: Ho i miei metodi. Comunque non è per quello che mi interessa. Sapete bene che è una ribelle e conosce la loro base.
Rogmor: Certamente, ma non è certo l’unica a saperlo. Perché proprio lei?
Askil: Accontentatevi di sapere che può aiutarmi a realizzare un sogno…… a patto che il tradirla non sia un problema per voi.
Rogmor: (fa un gesto con la mano) No. Non vi dovete preoccupare di questo. Oramai lei non mi serve più. Per ciò che mi darete in cambio ve la consegno volentieri.
Askil: Bene, mi pare perciò che siamo d’accordo. Quando sarà nelle mie mani avrete ciò che desiderate.
Rogmor: (sguardo freddo e duro) Va bene, ma ricordate cosa sono. Se avete fatto prendere informazioni lo sapete. Se provate a prendermi in giro ve ne pentirete amaramente.
Askil: (sorride gelido) Noi ci capiamo alla perfezione. Che ne dite di entrare al mio servizio? So che siete un mago davvero potente. Certo più di quello che mi serve ora. Se mi darete una mano avrete una parte di questo regno. Cosa ne dite?
Rogmor: Vi ringrazio per l’offerta, ma i miei impegni mi chiamano altrove. (tra sé) Perché accettare un pezzo di un reame quando posso averne uno tutto per me? Se le cose andranno come ho previsto, sarà tutto mio. Ma ora devo lasciare questa dimensione. Ce n’è un’altra che mi attende, è lì sarò re.
Askil: (si alza) Come preferite. Come pensate di catturarla?
Rogmor: Fate in modo che i vostri uomini si trovino pronti vicino al crocevia di Nael domani a mezzogiorno. Lei sarà lì. Pensate di riuscirci?
Askil: Naturalmente, non è certo lontano.
Rogmor: Fate andare anche il vostro mago. Anche se è solo un’apprendista è pur sempre dotata di poteri.
Askil: (annuisce) Come farò a comunicarvi la sua riuscita cattura?
Rogmor: Non vi preoccupatevi di questo. Quando sarà qui, arriverò anche io.
Askil: (guarda il mago) Com’è questa giovane?
Rogmor: Come vi dicevo molto potente, molto intelligente. Ha coraggio.
Askil: E’ bella?
Rogmor: Sì è bella. I suoi occhi sono davvero splendidi….lo vedrete voi stesso. E ora addio. (con un cenno del capo il mago si congeda)
Askil: (lo guarda uscire con un sorriso di trionfo)
(il mago sale sul suo cavallo e parte al galoppo)
Rogmor: (tra sé) E’ stato tutto davvero facile. Ora non resta altro che far cadere Nefer in trappola. Non sarà difficile. Lei è innamorata di me. Ha fiducia in me. Quando si accorgerà del suo terribile sbaglio sarà troppo tardi. Mi è stata davvero utile. Senza le informazioni che mi ha ingenuamente dato, il mio piano non avrebbe avuto nemmeno una possibilità. (crudelmente) Ora però è diventata inutile. Sarebbe stato mio sommo piacere eliminarla con le mie mani, ma non si può avere tutto e ciò che mi darà Askil vale molto di più. Ma in un modo o nell’altro deve morire. Non posso permettere che viva, col rischio che trovi un giorno il modo di fermarmi. Un’evenienza quasi impossibile….. ma non voglio trascurare nulla. Domani le invierò un messaggio e lei verrà. E così morirà.

 
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Scena complessa

Post n°52 pubblicato il 30 Giugno 2007 da stregabianca3

E così ora sapete ciò che è successo nel frattempo, ora si apre una delle parti più complesse che abbia mai scritto(anche se ne ho scritta una ancora più terribile alla fine).
Quando si parla di situazioni drammatiche o dolorose è sempre complicato, perchè le emozioni sono al massimo, non le abbiamo mai provate e sono terribile, crudeli ecc.
E' più facile descrivere sentimenti, emozioni e reazioni di una vittima o di un carnefice? Sono difficili entrambe. Devono essere realistiche, ma al limite, e come sapere qual'è il limite in cose che, per fortuna, non abbiamo mai trovato nel reale?
Ma non importa. Non si può censurare oppure evitare di dire alcune cose in una determinata situazione altrimenti la cosa non parrebbe reale.
La crudeltà umana, ma anche l'amore e il sacrificio e il coraggio e la meschinità, e la forza d'animo. L'essere umano è capace delle cose più orribili come di quelle più magnifiche.
E ora probabilmente avrete un'idea di ciò che accadrà ora.

 
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Intermezzo

Post n°51 pubblicato il 30 Giugno 2007 da Shanea

E con questo pezzo si conclude un altra parte. Ciò che seguirà avverrà sempre nella stessa dimensione, e sarà perciò dello stesso colore(rosso), ma si svolgerà circa un anno più tardi.

Ecco ciò che succede nel frattempo. Nefer decide di rimanere con i ribelli e di diventare allieva di Ramal che le insegna come controllare il suo potere, come trovare e penetrare nel nucleo di magia presente dentro di lei e inoltre la giovane comincia ad imparare come guarire attraverso la magia. Non è una taumaturga, ma le sue conoscenze delle erbe e di come è fatto il corpo le permettono di poter usare la magia per intervenire e velocizzare ciò che il corpo farebbe da solo. Far rimarginare le ferite più velocemente, assimilare e distruggere ciò che c'è di nocivo o per contrario rallentare la perdita di sangue oppure lo spandersi di un veleno ecc.
Il tempo passa e si svolgono alcune battaglie e alcuni agguati dei ribelli contro Askil e il rapporto di amicizia tra Nefer e Alin diventa sempre più forte e profondo. Pur non essendo innamorati l'uno dell'altra provano un sentimento profondo considerandosi come fratello e sorella.
Nefer conosce al di fuori del circolo dei ribelli un uomo sui 30 anni. Costui è un mago e si presenta come un guaritore. E' una persona intelligente e Nefer prova attrazione nei suoi confronti. Naturalmente non gli racconta nulla dei ribelli, sarebbe stata una pazzia. Ramal non si fida di lui e prova a mettere in guardia la giovane che però oramai è troppo innamorata di quest'uomo, chiamato Rogmor, per ascoltare il suo maestro. Ramal è preoccupato e le ordina di non raccontagli nulla dei loro piani e si rifiuta di portarlo dentro il villaggio. Nefer segue gli ordini del suo maestro non parlando mai con Rogmor dei loro piani o del loro nascondiglio. Anche Rogmor pare innamorato di lei, ma a volte Nefer è spaventata dall'oscurità che sente dentro di lui, un qualcosa che però la affascina allo stesso tempo. Non sa più cosa pensare. E' il suo cuore che parla. Sebbene non parlino dei ribelli hanno molte conversazioni sulla magia e Nefer gli rivela molte degli insegnamenti impartitele da Ramal. Un giorno gli dice anche che molto probabilmente Askil possiede un antico manoscritto che spiega come controllare i Draghi ma che in fondo non è preoccupante perchè, oltre a non essere un mago, non ci sono più draghi da molto tempo.
Nel frattempo il capo dei ribelli Vedal è stato ucciso durante uno deglil scontri e il suo posto è stato preso da Majer.
Askil, da quando Nefer ha ucciso i soldati è roso dalla curiosità di sapere chi è e di catturarla. E' venuto a sapere che si è unita ai ribelli e sfortunatamente uno dei suoi uomini ha anche assistito, ad insaputa della giovane ad un episodio. Nefer soccorse un vecchio mago che era stato ferito dagli uomini di Askil e che era il detentore di un segreto, il segreto di dove fosse nascosto il Kilean, un potente talismano che Askil bramava di avere. Ora Askil sa che Nefer è la nuova custode del Segreto e ha intenzione di fare di tutto per trovarla e costringerla a rivelarglielo.
Spesso Nefer si incontra da sola fuori dal villaggio con Rogmor e sempre di più sentre la sua malvagità ma pensa che il suo amore possa essere la cura.
Rogmo però nasconde un segreto, anche lui come la nostra giovane non appartiene a questa dimensione, è venuto per trovare ciò che gli serve per riuscire nel suo intento.
Le prossime pagine partono da dopo che Nefer gli ha parlato del manoscritto. Rogmor è andato da Askil. Per fare cosa? Forse per farsi dare quel manoscritto? Ma a che prezzo? Ed è reale la sua malvagità?

Buona lettura!

Shanea

 
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Post N° 50

Post n°50 pubblicato il 30 Giugno 2007 da stregabianca3

Vedal

: Allora Ramal? Chi è?
Ramal: Beh non so chi sia in realtà. E’ arrivata al villaggio solo l’altro ieri. Però posso dirti cos’è. E’ un’abile spadaccina, una guaritrice, una pazza con molto coraggio e impulsività e…..una maga.
Vedal: (spalanca gli occhi) Una maga dici?
Ramal: Assolutamente. Non ha ricevuto nessun addestramento, non sa usare i suoi poteri, però essi sono molto forti. Contro quei dieci soldati stava perdendo. L’ultimo rimasto era riuscito a disarmarla e stava cercando di violentarla, quando c’è stata un’esplosione improvvisa e il soldato è stato scaraventato ad alcuni metri di distanza.
Vedal: Ah.
Ramal: Non credo che lo abbia fatto di proposito, anzi ne sono certo. E’ successo perché era spaventata. Inoltre tutto ciò che le circonda le invia delle sensazioni. Non credo che sia possibile mentirle. Beh una volta che le avrò insegnato di sicuro no.
Vedal: (sorride) Quindi è questo il tuo scopo, il motivo per cui l’hai portata qui.
Ramal: L’ho portata qui per evitare che facesse una stupidaggine. Se i soldati fossero ritornati non dovevano certo trovarla al villaggio. Voleva farsi accompagnare lontano e lasciare lì, in modo che non la collegassero col paese.
Vedal: Che pazzia.
Ramal: (alza gli occhi al cielo) Te l’ho detto che è impulsiva. A volte non so dire se ci sia in lei più coraggio o più stupidità.
Vedal: (sorride) Beh mi pare che fosse consapevole di ciò che faceva. Sapeva che stava rischiando di morire, ma ha deciso di tentare lo stesso. Direi che questo è coraggio. Di sicuro con una buona dose di impulsività, ma non credo proprio che sia stupida.
Ramal: L’impulsività porta alla tomba tanto quanto la stupidità.
Vedal: Vero, però almeno l’impulsivo sa che quella strada potrebbe condurlo alla morte e non si tira dietro altre persone, lo stupido invece sì.
Ramal: Comunque, questo è il motivo principale per cui lei è qui. Però voglio che diventi la mia apprendista.
Vedal: (inarca le sopraciglia) E se lei non volesse? Chi ti dice che desideri rimanere con noi?
Ramal: Potrebbe rivelarsi pericolosa così e poi dove potrebbe andare?
Vedal: Ramal, quella ragazza deve avere circa una ventina d’anni. Se il suo potere è talmente pericoloso ne avrebbe già subito le conseguenze da tempo.
Ramal: (obbietta) Ma non è detto. Dipende da quanto a scoperto di avere questo potere. Si potrebbe essere rivelato da poco per quello che ne sappiamo. E poi a quanto pare si mostra quando è in pericolo, o quando ha paura. Per assurdo potrebbe esplodere anche se qualcuno la spaventasse per scherzo. Potrebbe far del male senza volerlo.
Vedal: Capisco. Ma questo non cambia che potrebbe non volere il tuo aiuto. Vuoi costringerla a rimanere anche se non lo desiderasse?
Ramal: (pensoso) Non lo so. In teoria potrei farlo, basterebbe che non le insegnassi come superare la barriera. Ma poi se lo farò è un discorso diverso. Beh me ne preoccuperò quando e se mi dirà di no.

 
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Post N° 49

Post n°49 pubblicato il 29 Giugno 2007 da stregabianca3

(davanti ai loro occhi si apre un villaggio. Le case di legno e pietra, il fumo sale dai camini, il rumore di un piccolo lago in lontananza, la gente affaccendata che lancia loro uno sguardo veloce prima di tornare alle proprie occupazioni)
Alin: (si avvicina alla giovane insieme a Ramal e la aiuta scendere mentre altre persone si occupano di Selenia e del bambino) Come ti pare?
Nefer: Sembra proprio un normale villaggio, se non fosse che tutto è troppo silenzioso, nemmeno i bambini fanno rumore……e per la cappa di paura e stanchezza che aleggia anche qui, ma in fondo è minore che al villaggio fuori……si sentono più protetti?
Ramal: Forse sì. La barriera che ci preclude alla vista ci evita le incursioni dei soldati…….però se venissimo trovati, noi non avremmo certo la possibilità di arrenderci e così di vederci risparmiata la vita.
Alin: Quando Askil conquista un posto risparmia i villaggi che si arrendono subito mentre distrugge completamente quelli che cercano di ribellarsi o fanno qualcosa che non gli garba. Se scoprisse questo posto verremmo tutti uccisi.
Ramal: Tranne i capi, loro li vorrebbe di sicuro vivi.
Nefer: Capisco. E voi siete uno di loro, vero? Emanate un’aura di autorità inconfondibile.
Ramal: (sorride) Ma davvero? E’ perché io sono un mago e la gente si fida della mia opinione.
(un uomo alto dalla faccia severa con corti capelli biondi si avvicina in quel momento)
Vedal: Ramal non cambi mai.
Alin: (sorride e saluta con un gesto, pervaso però di rispetto, il nuovo arrivato)
Ramal: (guarda l’uomo) E va bene. In effetti io sono una delle due persone che hanno fondato questa ribellione.
Vedal: E io sono l’altra. I capi siamo noi due. Le armi e la magia unite. (guarda la giovane) E tu invece chi sei?
Nefer: (accenna un inchino) Mi chiamo Nefer. E in fondo non sono nessuno.
Vedal: (inarca le sopraciglia) Ramal?
Ramal: (fa un sospiro) Gli hai visti la donna e il bambino? Il loro villaggio è stato distrutto. I soldati li inseguivano e hanno ferito il piccolo. (fa un cenno con la testa) Lei si è gettata sui soldati. Erano cinque. In pochi minuti erano tutti a terra morti.
Nefer: (arrossisce) In realtà li ho presi di sorpresa. (con rabbia)Erano troppo impegnati a cercare di violentare la donna per avere i riflessi pronti.
Alin: (ironico) E suppongo che anche con i dieci successivi valga la stessa cosa.
Vedal: Hai ucciso dieci soldati?
Nefer: Nove in realtà. Uno l’ho lasciato fuggire. Erano venuti a vedere che fine avessero fatto i cinque precedenti.
Ramal: Vedal, se avessero trovato la donna nel villaggio sai cosa sarebbe successo. Nefer ha pensato che se li convinceva di aver fatto tutto lei….. cosa che in realtà è, e che i loro fuggitivi erano morti, forse avrebbero lasciato in pace la gente. Ma per questo uno doveva rimanere vivo per riferire la cosa.
Vedal: (la guarda sorridendo) Ma questo non cambia che tu abbia sconfitto dieci soldati tutti insieme. Capisco perché l’hai portata qui. Va bene. Sei la benvenuta.
Nefer: (si porta una mano al fianco) Vi ringrazio dell’ospitalità.
Vedal: A quanto pare però non ne sei uscita indenne.
Nefer: (scuote le spalle) Non è nulla. Tra una settimana non sarà rimasta che una cicatrice.
Alin: (sorride) Tenendo conto che pensavi di morire è un di certo un risultato migliore.
Vedal: Eh? Mi state dicendo che non pensavi di riuscire a batterli tutti?
Nefer: L’importante era che credessero che il villaggio fosse estraneo alla cosa. E poi non potevo sapere quanti soldati sarebbero arrivati. Con dieci ce l’ho fatta a malapena.
Vedal: Capisco. (lancia un’occhiata a Ramal che annuisce) Beh ora Alin ti mostrerà dove potrai stare. Credo che ci sia una casa libera, no?
Alin: Certamente. La porto subito. Vi saluto Vedal, Ramal.
Nefer: Sì e vi ringrazio. (si allontanano)

 
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