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« E' primaveraLa matematica è un'opinione! »

Ieri tutte a Bčri!

Post n°952 pubblicato il 21 Marzo 2010 da vi_di

Ore 8,00: driiinnn: 'Pronto, Virgì, mi hanno fatto deviare e non so ora dove devo andare per venirti a prendere!'
La gita comincia sotto i migliori auspici, mi sono detta...
Ma ce la faremo; dopo tante spedizioni al nord, oggi si va alla conquista delle terre di Levante e nessuno ci fermerà.
Con questa certezza, ho mandato per la quinta volta a quel paese mia madre che mi stava crocifiggendo dalle 6,30 con una serie di cazzate una dietro l'altra (e portami i panni sul balcone, e vai giù che mi sono cadute duecento lire -ndr erano due euro- e fammi il caffè, e che devo cucinare, e te ne vai sempe camminanno...) e sono corsa incontro al destriero fatato (leggi la Multiplona di Nella) che scalpitava.
E via, più veloci della luce!
Rapida sosta caffè a metà strada (e comm steva 'a barrista, vero Nella?
A momenti l'acqua ce la metteva in un ditale!) e via di nuovo; la strada dritta invita ad andare rapidi: 120, 130, 140 ... marò, ce stann'i tutor! Vabbuò, jamm'a 110.
Arriviamo a Bari nord con 10 minuti di ritardo da tutor, e per la contentezza di essere alle meta non vediamo la macchina di Annalisa: siamo tipe che tirano dritto, noi,
mica femmine da abbordaggio sull'autostrada! Annalisa però non demorde, e dopo un inseguimento alla James Bond ci recupera.
E finalmente possiamo abbracciare la fatina: bellissima, ancora più che in foto!
Veloce chiacchierata sedute al sole del Conservatorio di Musica, e arrivano Mati, Francesca e sua figlia, quindi si parte verso il centro dove ci aspetta Cinzia.
Quest'ultima ci farà da guida tra le bellezze di Bari.
Si comincia da piazza Del Ferrarese, salotto della città. Ci guardiamo intorno estasiate, convinte che nulla potrà
intristirci oggi... quando ecco che apprendiamo la ferale notizia: è morto Giuseppe Garibaldi! E proprio nel giorno del suo onomastico!

... che colpo ragazze... se n'è andato Peppino...Orfane dell'eroe dei due mondi, ci sentiamo perdute, orbate della rinascita... non v'è chi non capisca che ci venga  la luna di traverso...
Pensiamo perfino di immolarci sulla storica colonna infame, presente in piazza; solo la
difficoltà a cavalcare il leone ci fa desistere. Sembra tutto perduto quando la speranza risorge, spinta da  una iscrizione che leggiamo su un frontone:

 



(non si vede nella foto, ma la scritta recita 'Post tenebras spero lucem')

E luce fu!
Luce rossa!
Profumata di pomodoro e olive, piena di buon olio: con una fetta di focaccia pugliese in mano la colonna infame non ci spaventa più, e si riparte: avanti ragazze, tutte
verso il Patata shop, che se Garibaldi fece l'Italia, noi con quest'articolo possiamo farc... ehm... fare tutti gli italiani!!!
Ripartiamo indomite ed eccoci davanti alla Chiesa di S. Nicola, Santo che pare ami i forestieri, sicché io gli dico di tenermi presente spesso e volentieri.
Arriva anche una sposa mentre siamo da Santa Claus: tanto bella ed elegante la sposa quanto invece inquietantemente abbigliati gli invitati: spicca tra i tanti una signora in abito nero lungo tutto a volant con sopra giubbotto di pelle tipo chiodo, color rosso.
E' così inquietante che quando il Pope di passaggio alza la mano, mi viene da pensare che stia per dire 'Vade retro Satana!' ma invece il sant'uomo si limita a una foto ricordo.
Comunque nella Chiesa scopriamo finalmente il motivo per cui i matrimoni oggi sono molto rari: la colpa è di chi ha ingabbiato la colonna! Sì, la colonna. Una colonna in marmo intorno alla quale le ragazze baresi, per trovare marito, dovevano fare un certo numero di giri. Solo che, a furia di girarle intorno, avevano scavato un solco, sicché ora la colonna è ingabbiata. Togliete la gabbia, salviamo il matrimonio! Così vorremmo sloganeggiare, ma è tardi, bisogna andare.

Siamo lì che andiamo, si parla del più e del meno, e tra i tanti argomenti viene fuori quello del nomen omen: ma non facciamo a tempo a farvi cenno che io vengo colpita da un manifesto elettorale: mò se tanto mi dà tanto, ragazze, dico, sappiate consapevolmente chi si vota mettendo la croce su certi simboli!
Tutte concordiamo, e di nuovo si va avanti, verso il castello, non senza esserci fermate a due o tre negozi di artigianato, perché a Nella le caccavelle piacciono tanto.
Arrivate al castello, ci affacciamo al fossato. Orrore!!! Miriadi di specchi rotti depositati sul fondo!!! Che zuzzusi, sti baresi, jetten'e specchie scassate int'o fossato! E se ogni specchio rotto sò 7 anni 'e guai, qua stamm 'nguaiati per l'eternità! Sì, ma se uno ci fa la pipì sopra si azzera la disgrazia. Stavamo là là per scendere in massa e combattere la jettatura con una pipì di gruppo, quando Nella scorge una targhetta in cui si spiega che gli specchi sono stati volutamente rotti, così nei frammenti la visione del castello cambia in ogni frammento e ad ogni momento della giornata, col variare della luce, il tutto a simulare le mille sfaccettature del tempo e della storia e la sua evoluzione...
Azz... e noi che volevamo fare la pipì sopra la storia...
Un po' scosse per non aver capito la valenza autentica di quelle crastule di specchio, continuiamo l'esplorazione intorno al fossato, imbattendoci di seguito in : 4 cubi, tre guerrieri coi bigodini e due letti storti che se uno scende giù a una certa
ora pare che diano ombre dritte.

Con la stessa aria di  Alberto Sordi e signora quando vanno alla 'Biennale' nel film 'Le vacanze intelligenti' osserviamo quest'arte moderna profusa nel fosso... e con la stessa determinazione di Sordi e signora decidiamo che forse è meglio volgere verso il desco, cosa più semplice da capire!
Matilde, Francesca e la figliola ci lasciano, con promessa però che al prossimo incontro si starà insieme per più tempo. Nella, io, Cinzia ed Annalisa, dopo un giro sulla muraglia (la casa di tufo me la compro io, Nella, a te lascio il palazzetto, stai tranquilla!) si va a pranzo. Il locale, che vedete nella gif animata qui di seguito
, è molto carino. Ci sediamo e il cameriere ci snocciola le pietanze possibili. Nella (sempre lei! Una snob esagerata, questa figliola!) chiede 'Piatti tipici baresi' e il cameriere servizievole comincia a servire presentando ogni volta la pietanza: 'Polpo barese, baccalà barese, gamberone barese, rape baresi, acqua barese,  Pataterisoecozze (si scrive tutto attaccato, Emilio Solfrizzi docet) baresi, carciofi dorati e fritti baresi... Parmigiana, signora? Parmigiana no, è di Parma!'. A questa uscita mi viene timore che Nella morda il cameriere, ma la dolcezza del dessert l'acquieta (anche se mica si serve così un dessert per tre! ) e riusciamo ad uscire dal ristorante lasciando incolume il cameriere satirico.
Va via anche Cinzia, ma Nella, io e Annalisa abbiamo ancora mezz'ora di sosta pagata, sicché decidiamo di chiudere in bellezza: gelatone tutte e tre!
Sono ormai le 16,30, l'aria comincia ad imbrunire, è ora di tornare.
Con la solita malinconia che accompagna la fine di una zingarata, salutiamo la fatina e
ci promettiamo che presto ci rivedremo.
E presto sarà.
A Napoli stavolta, dove sarà Nella a far da guida, tranne
per quel che riguarda la visita al sacro capello di Maradona, che sarà a cura mia!
Ragazze, non vorrete mica perdervelo, no?
E dunque, un bacio a tutte (a Matilde doppio!), grazie per la splendida giornata, per la compagnia, per le risate, per il sole caldo e il mare azzurro, ma cominciate già a ferrare i destrieri che per fine maggio ci si rivede ad ovest!

 

P.S. Su facebook le foto sono di più e si vedono meglio: cliccate qui per vederle tutte!

 
 
 
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