Silvia, rimembri ancora
L’ira funesta che infiniti addusse
Lutti agli Achei
Il mare, i giochi, le fate
Un bacio a labbra salate
Un fuoco, quattro risate
Ti prego, impara a leggere il silenzio del mio cuore
è intelletto sottil d’amore intendere con gli occhi.
Ora sai quale aiuto si son dati i nostri occhi:
i miei han disegnato il tuo ritratto e i tuoi per me
sono finestre al petto mio, laddove il sole
si diletta ad occhieggiare per ammirare te:
ma agli occhi manca l’anima per nobilitare l’arte,
tracciano quel che vedono, ignari son del cuore.
Tu chiedi che ne è di quell’amore?
Questo ti dico: più non lo ricordo.
E pure certo, so cosa intendi.
Bellissimi anzi di più, una gran figata, peccato che non li raccolga e li pubblichi. Come sottrarre qualcosa al patrimonio artistico da lasciare in eredità alle future generazioni, ma io sono fatto così.