Bus Catalogna, inchiesta archiviata tre volte. La mamma di Elisa Valent: «Non mi fermo, lo devo a mia figlia»

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In una combo a 7 le ragazze italiane morte nell'incidente in Catalogna, da sinistra in alto: Elena Maestrini, Valentina Gallo, Elisa Scarascia Mugnozza ed Elisa Valent. Da sinistra in basso: Lucrezia Borghi, Francesca Bonello e Serena Saracino. ANSA

La rabbia di Anna Bedin, madre di Elisa Valent, una delle ragazze che morirono nel tragico schianto di un autobus in Catalogna (le vittime furono 13, altre 36 rimasero ferite), è enorme: in un commento rilasciato al quotidiano Messaggero Veneto, la madre della ragazza è furiosa. «Non è possibile che queste ragazze debbano essere responsabili della loro morte solo perché sono salite su quella maledetta corriera», ha detto Anna, dopo la terza archiviazione dell’inchiesta sull’incidente di tre anni fa.

Nell’inchiesta era stato individuato un solo indagato, l’autista dello stesso bus. La mamma annuncia al quotidiano che non si fermerà la sua battaglia legale: «Non lo farò, lo devo a Elisa, alla mia famiglia e all’Italia».

Anche il legale della famiglia Valenti, l’avvocato Cesare Perosa, conferma che, d’accordo con i difensori delle altre famiglie, sarò depositato un nuovo ricorso alla Corte d’ appello spagnola.

«È incredibile e vergognoso», ha commentato il legale evidenziando che sono state ignorate «le raccomandazioni del giudice superiore della Corte d’ appello di Tarragona, il quale, nel giugno 2018, accogliendo il ricorso delle famiglie, aveva revocato la seconda archiviazione evidenziando che non era stato tenuto conto delle numerose e concordanti testimonianze dei passeggeri che avevano tutti evidenziati che l’ autista era assonnato e che per tentare di non addormentarsi aveva aperto il finestrino».

Bus Catalogna, inchiesta archiviata tre volte. La mamma di Elisa Valent: «Non mi fermo, lo devo a mia figlia»ultima modifica: 2019-05-16T16:23:06+02:00da denisamariutei97
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