Paul Klee

Paul Klee nasce in un comune vicino a Berna, in Svizzera, nel 1879,i  genitori erano entrambi musicisti e gli diedero una educazione musicale. Il padre è violinista e professore di musica e la madre è cantante. Durante gli anni della sua formazione, diede prova di notevole poliedricità, si dedica sia alla musica, che alla poesia e alla pittura, scegliendo  quest’ultima come sua prima forma espressiva.

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Hammamet 1914

 la sua attività artistica iniziale è stata come incisore e disegnatore. Agli inizi  del 1900 si trasferisce a Monaco di Baviera dove frequenta l’Accademia di Belle Arti ed entra in contatto con la corrente artistica Jugendstil. Qui conosce vari artisti dell’epoca, tra cui Robert Delaunay, pittore cubista le cui ricerche sul colore e la luce lo influenzeranno  in maniera determinante, conosce anche gli artisti  Auguste Macke, Franz Marc e Vasilij Kandinskij, con i quali formerà il gruppo del “Der Blaue Reiter” (Il cavaliere azzurro).

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Ritmi Rosso, Verde e Viola Giallo 1920

Un viaggio in Tunisia si rivelerà decisivo per l’arte di Klee; l’artista scopre l’importanza del colore ed inizia ad utilizzare le tonalità calde tipiche di queste zone del mediterraneo. Il colore diventa l’essenza della sua arte.

Una ragazza con un innaffiatoio di Pierre-Auguste Renoir

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Una ragazza con un innaffiatoio è un opera di Pierre Auguste Renoir e si trova nella Galleria Nazionale di Arte di  Washington. Il soggetto è una bambina con un annaffiatoio in mano con un abito blu intenso che la fa risaltare in tutto lo scenario naturale che è parte integrate della tela. La grandezza di Renoir sta nel riuscire ad eliminare quasi il contorno del soggetto grazie all’effetto luminoso impresso sulla tela. Scelse il soggetto tenero di una bimba per attrarre più compratori  possibili.

Questa mattina mi do la carica cosi …  Bon Jovi – Livin’ On A Prayer

 

“Per ottenere quello che si vuole, bisogna crederci e lottare,  e questo arriverà, l’importante e credere in se stessi”

3 – YMIR

“IL Ginnungagap, come abbiamo visto, era esposto a nord ai gelidi venti che provenivano dal Niflheimr, bagnato dalle piogge e incrostato della brina depositata dagli undici fiumi Élivágar. Il lato meridionale era invece illuminato dai bagliori e dalle scintille provenienti dal Múspellsheimr.

Freddo e tenebre provenivano da Niflheimr, calore e luce dal Múspellsheimr. Tra i due poli, Ginnungagap era mite come l’aria quando non soffia il vento. Allorché la brina s’incontrò con il vento caldo, si sciolse e gocciolò e da quelle gocce viventi si formò la vita, grazie alla forza di Colui che aveva mandato il calore, ed essa prese forma d’uomo.

Costui fu detto Ymir, ma gli jǫtnar lo chiamarono Aurgelmir e da lui discesero le stirpi dei giganti di brina.

Ma le gocce da cui Ymir era nato contenevano le particelle di veleno che erano schizzate dagli Élivágar. Questa è la ragione per cui Ymir era sì, saggio, ma anche malvagio, e malvagi furono tutti i suoi discendenti.”

Mitologia nordica

IL GINNUNGAGAP

“All’inizio dei tempi non vi era nulla di quanto oggi possiamo vedere intorno a noi. Non c’era la terra né in alto si vedeva il cielo, non c’era il mare bordato di spiagge, non v’erano piante, né erba, né altre creature viventi. Dovunque si spalancava un immenso abisso, un baratro spalancato, vuoto, oscuro e senza forma. Il Ginnungagap.”

(Mitologia Norrena. La creazione- Edda)

“And so I wake in the morning
And I step outside
And I take a deep breath and I get real high
And I scream from the top of my lungs
What’s going on?
And I say, hey yeah yeah, hey yeah yeah
I said hey, what’s going on?”