La terrazza a Sainte-Adresse è un dipinto realizzato dal pittore francese Claude Monet. È conservato nel Metropolitan Museum of Art di New York. L’artista passo l’estate nell’anno 1867 presso Sainte-Adresse dove realizzo molte opere.Nel dipinto che qui vediamo I soggetti sul fondo della terrazza probabilmente sono il padre di Monet, ovvero Adolphe, e accanto a lui, la donna dovrebe essere Jeanne Marguérite Lecadre, ovvero sua cugina; in primo piano, le due persone che sono sedute alle sedie dovrebbero essere lo stesso Dottore Adolphe Lecadre, ovvero il padre di Jeanne Marguérite e la ragazza di spalle dovrebbe essere l’altra figlia dello stesso dottore. sembrerebbe quasi che tutta l’opera sia composta da due piani paralleli differenti, ma in realtà non è così, il senso di profondità si può cogliere bene se si guarda per bene il quadro. Questo dipinto come molti altri è stato realizzato con un forte influenza dell’arte giapponese.Un probabile antecedente che ha permesso la nascita di quest’opera impressionista potrebbe essere un’opera realizzata dal pittore giapponese Hokusai.
Pierre Auguste Renoir- Claude Monet che dipinge nel suo giardino ad Argenteuil
Monet che dipinge nel suo giardino di Argenteuil opera del 1873 di Pierre Auguste Renoir si trova a Wadsworth Atheneum, Hartford, USA. La quotidianità di ciò che succede intorno a loro era il soggetto preferito degli impressionisti, per Renoir i soggetti preferiti erano amici ed amanti. In questo dipinto possiamo vedere Monet mentre sta lavorando. Grazie a questa opera l’artista ci permette di vedere come gli impressionisti lavorassero en plain air. Il colore dominante nell’opera è sicuramente il verde, a fare da contrasto c’è la presenza di Monet con abiti scuri che vanno in netto contrasto con tutto il quadro, permettendo quindi a quest’ultimo di risaltare sulla destra dell’opera. i fiori sono in colori rossi e gialli, mentre il colore del cielo ci fa capire che il quadro è stato realizzato di mattina, siccome se fosse stato pomeriggio i colori della luce sarebbero stati più sul rosso.
Campo di grano con cipressi di Van Gogh
Campo di grano con cipressi sono tre opere simili dipinte da Vincent van Gogh nel 1889. la prima si trova alla National Gallery di Londra; la seconda al Metropolitan Museum of Art di New York; la terza in una collezione privata. Come già accennato sopra ne esistono tre versioni di questo dipinto che mostrano tre momenti diversi della giornata. Qui possiamo vedere ancora una volta il lato prettamente impressionista di Van Gogh. Campo di grano con cipressi è una delle opere più bella del pittore, sia per la bellezza del paesaggio sia per la sua maestria nel saper mescolare la tradizione impressionista con il suo caratteristico modo di vedere il mondo, che rende tutto “magico” per mezzo della pittura. Nella prima opera del campo di grano con cipressi, possiamo vedere che il soggetto è la campagna, dove troviamo un cipresso sulla destra, un cielo tormentato dal vento e offuscato dalle nuvole e un grande campo di spighe che si trova in primo piano. Grazie alle varie tonalità di beige,che creano effetto illusionistico di luce/ombra Dando movimento al campo di grano che domina la parte bassa dell’opera. I cespugli che si trovano invece nella zona intermedia del dipinto sono invece realizzati con varie sfumature di verde a cui di vanno a mescolare i cipressi dello stesso colore, anche se con un verde più scuro. Sullo sfondo possiamo ammirare invece le montagne di un colore azzurro e blu, che, nonostante il colore simile, è in netto contrasto con le nuvole piene di curve nella parte alta del dipinto.
Dai a ogni giornata la possibilità di essere la più bella della tua vita.
(Mark Twain)
La vita non si misura attraverso il numero di respiri che facciamo, ma attraverso i momenti che ci lasciano senza respiro.
(Maya Angelou)
Quando si considera un’esistenza come quella di Roma, vecchia di oltre duemila anni e più, e si pensa che è pur sempre lo stesso suolo, lo stesso colle, sovente perfino le stesse colonne e mura, e si scorgono nel popolo tracce dell’antico carattere, ci si sente compenetrati dei grandi decreti del destino.
(Goethe)
Roma è la città degli echi, la città delle illusioni, e la città del desiderio.
(Giotto)
Come se fossi appena giunto a Roma,
e trovassi una immensa città sotto la pioggia,
con quartieri sconosciuti e inconoscibili,
di cui si sanno leggende
(Pier Paolo Pasolini)
King Arthur: Legend of the Sword
Ieri sono andata a vedere King Arthur – la leggenda della spada di Guy Ritchie… che devo dire l’attesa ne è valsa la pena. Come ogni film di Ritchie ho amato tutto la sceneggiature, la scenografia ,le scene d’azione sono pazzesche e che colonna sonora wow. Voglio ringraziare il regista che ci ha regalato una Londinium con omaggio a Roma. Un altra cosa che ho apprezzato che lui ha preso una storia che abbiamo visto e rivisto e la fatta sua. Il cast, partiamo da Jude law favoloso non potevano scegliere un cattivo migliore, che dire di Charlie Hunnam king Arthur ,che ha preso quesrto personaggio e lo ha reso suo allontanandosi dal classico Re arthur che tutti conosciamo. Per chi ama il regista e conosce i suoi film per me non rimarrà deluso… Chi pensa troppo ad un classico film, andate al cimena con la mente aperta a cose nuove.
Castello di Doune
Il castello di Doune è stato costruito nel XIV sec. da Robert Stewart, primo duca di Albany. Dapprima residenza per la caccia, con la rivolta giacobita fu utilizzato come prigione.
L’isola di Skye
L’isola di Skye (in inglese Isle of Skye, in gaelico scozzese An t-Eilean Sgithanach o Eilean a’ Cheò) è un’isola del Regno Unito, appartenente alla Scozia e facente parte dell’arcipelago delle Ebridi interne.
Scozia …posto magico
Edimburgo
castello di Eilean Donan
il fascino della scozia… tra castelli e natura sconfinata…
Estasi di santa Teresa – Bernini
Estasi di santa Teresa è una scultura in marmo e bronzo dorato posta nella chiesa di Santa Maria della Vittoria a Roma, nella cappella Cornaro. Il Bernini, riferendosi all’intera cappella, la definì come la sua «men cattiva opera».
considerata anche dai critici come un capolavoro dello scultore ma non il migliore. la critica a sottolineato in quest’opera di Bernini la bellezza sensuale ed ambigua dei protagonisti. Possiamo dedurre che la qualità estetica e l’intensa drammaticità del gruppo marmoreo è dunque da collegare alla personale ricerca spirituale dell’artista. Quest’opera di Bernini influenzo molti artisti contemporanei e successivi.