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Neonati: tracce di alcool in uno su tredici
MILANO – Le mamme italiane che non rinunciano all’alcol durante la gravidanza sono ancora troppe, e i rischi che i loro bambini corrono possono essere davvero seri. L’allarme arriva dall’ultimo studio dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha trovato tracce di alcol in oltre sette neonati su cento, mettendo in evidenza come nel nostro paese l’educazione alimentare durante la gestazione sia ancora largamente migliorabile.
“Non sappiamo ancora quale sia la quantità di alcol che si possa assumere in gravidanza senza rischi e perciò indagini come questa sono estremamente importanti nel campo della prevenzione e della tutela della salute neonatale – spiega il presidente dell’Istituto Superiore della Sanità Enrico Garaci – perché permettono di far luce su un fenomeno sommerso come quello delle patologie pediatriche sviluppate in relazione all’assunzione di bevande alcoliche durante la gravidanza”.
La ricerca dell’Iss è stata condotta analizzando il meconio (le prime feci dei neonati), su 607 soggetti nei reparti natalità di istituti diffusi su tutto il territorio. Il neomarcatore utilizzato, chiamato tilglucuronide, ha permesso di scoprire come il 7,6% dei campioni presentava tracce di alcol, anche se le differenze da città a città si sono rivelate molto marcate. Si passa così dall’assenza di casi nella neonatologia di Verona fino al 29% nella neonatologia dell’Umberto I di Roma. La ricerca non ha interessato solo l’Italia, e ha mostrato risultati assai più preoccupanti nella città catalana di Barcellona, dove quasi la metà dei neonati presenta tracce di etanolo nelle feci.
“In Europa si hanno pochissimi dati sui disordini feto-alcolici, questo nostro studio è fra i primi e ha coinvolto anche la Spagna – continua Garaci – A Barcellona i dati hanno rivelato addirittura il 45% di esposizione neonatale. L’obiettivo di questa giornata è soprattutto informare le donne, sia quelle in gravidanza sia quelle che decidono di avere un figlio, che la quantità di alcol in questo periodo deve essere pari a zero”.
Lo stesso istituto di ricerca ha ricordato a quali rischi vanno incontro i neonati che sviluppano una sindrome feto alcolica o disordini collegati alla presenza di alcol: problemi neurologici, neuromorfologici, problemi di sviluppo cerebrale, disabilità serie. E dallo studio è emerso come i duecentocinquanta pediatri e neonatologi che hanno collaborato alla ricerca sappiano poco di questi disturbi, e hanno ammesso di essere in grado di diagnosticarli, anche per l’insufficiente formazione universitaria.
29 settembre 2011 | 00:00
Fonte:
http://www.blitzquotidiano.it/
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