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Vacillano le economie più solide

Post n°2824 pubblicato il 27 Aprile 2012 da xavier1962
 

LONDRA, 26. "Non ho la bacchetta magica". Il cancelliere dello Scacchiere, George Osborne, sintetizza così il sentimento che accomuna in questo momento tutti i leader europei. Di fronte alla crisi nessuno ha la soluzione in tasca, e anche i Paesi ritenuti economicamente solidi iniziano a vacillare. La "guerra del debito" sta entrando in una nuova fase. Bruxelles si trova costretta a prendere le misure di due nuovi fronti: la Gran Bretagna e l'Olanda.
Commentando gli ultimi dati sul pil britannico, ieri, Osborne ha rilanciato la strategia del Governo. "Dobbiamo continuare a gestire il debito eccessivo accumulato negli anni buoni" ha detto il cancelliere dello Scacchiere. "Il clima economico è pesante, e non è stato di certo migliorato dal fatto che gran parte dell'Europa è in recessione o ci sta andando". Le stime provvisorie dell'Office for National Statistics (ONS) mostrano che l'economia si è contratta per il secondo trimestre di fila, questa volta dello 0,2 per cento: era dagli anni Settanta che il dato non toccava un livello così basso. E tutto ciò nonostante le misure di austerità appena varate. "Sono numeri molto, molto deludenti" ha dichiarato il premier David Cameron. "Non cerco scuse, la situazione è complessa; lo Stato ha accumulato troppo debito, le famiglie hanno accumulato troppo debito" ha ricordato il premier. "Il Governo non sta battendo la fiacca ma cerca di uscire da una fase dura che, francamente, si è fatta ancora più dura". 
Un segnale positivo potrebbe arrivare dalla Camera di Commercio, secondo cui il panorama potrebbe essere migliore e, anzi, quando arriveranno le cifre consolidate, il giudizio potrebbe essere rivisto. Ma per l'Economist Intelligence Unit, al di là delle micro-variazioni, l'economia resta in uno stato di "disperata fragilità".
Oltre alla Gran Bretagna, le tensioni sembrano accendersi, per la prima volta dallo scoppio della crisi, anche sull'Olanda. Secondo l'agenzia di rating Fitch, il Paese non riuscirà a centrare quest'anno l'obiettivo di un rapporto tra deficit e pil al tre per cento. L'agenzia prevede per il 2012 un rapporto al 4,5 per cento e ritiene difficile un calo al tre per cento nel 2013. Fitch assicura comunque che, anche se l'incidenza del deficit sul pil quest'anno sarà superiore al tre per cento, ciò "non è incoerente" con il rating di tripla A di cui attualmente gode l'Olanda. Tuttavia, Amsterdam deve confrontarsi al momento non solo con il rating, ma anche con lo scetticismo degli investitori in Borsa, che non hanno certo gradito le dimissioni del premier Mark Rutte. L'incertezza politica pesa sul futuro.



(©L'Osservatore Romano 27 aprile 2012)

Fonte: 
http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/index.html 

 
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