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Grillo, Bersani e la crisi.
Post n°671 pubblicato il 18 Marzo 2013 da asu1000
GLI OTTO PUNTI DEL PD E LA GOVERNABILITA’ di Francesco Casula Prosegue il can can mediatico, guidato dai grandi Quotidiani italiani – capofila la Repubblica di Scalfari – per cercare di convincere l’opinione pubblica sulla bontà degli otto punti del Pd di Bersani. Cui Grillo non può sottrarsi, salvo esiti inquietanti e apocalittici per l’intero Paese: segnatamente nel campo economico. In soccorso scendono in campo anche un gruppo di intellettuali, usi ad appelli, in genere patetici e comunque, come in questo caso, fuori tempo massimo. Si invita il Movimento 5 Stelle a garantire la “governabilità”, favorendo, attraverso la fiducia a Bersani, di fatto un monocolore Pd. Ma dove vivono? Che bizzarra provocazione è mai questa? Si sono già dimenticati che Grillo ha condotto, riferendosi a tutti i vecchi Partiti, la sua campagna elettorale al grido di “Tutti a casa, siete circondati, arrendetevi?”. Ed ora dovrebbe resuscitarne qualcuno? Per quale motivo, di grazia? Il comico genovese, una volta diventato leader politico, per anni è stato oscurato poi demonizzato, infine dileggiato deriso e insultato con gli epiteti i più svariati: populista – e passi – ma poi anche qualunquista e persino fascista e razzista. E oggi dovrebbe garantire un governo del Pd da cui puntualmente e per anni ha ricevuto quelle piacevolezze? Si dirà: anche lui, in fatto di insulti, provocazioni e dileggi non scherza. E’ vero: ma è coerente. Lui infatti continua a lanciare palle di fuoco contro tutti i partiti della seconda repubblica. E’ il Pd che ha fatto le capriole: facendo retromarcia e considerando oggi i grillini interlocutori preziosi e possibili alleati. Ma passi anche tutto questo: si consideri chiusa la campagna elettorale, con i toni inevitabilmente smodati e sopra le righe e si discuta seriamente su un possibile governo. Bene: che fa il Pd? Presenta otto punti programmatici penosi. Zeppi di fumisterie e genericità. E su questi punti chiede il consenso dei parlamentari di 5 Stelle. Del cui programma non c’è neppure un vago odore. I Grillini hanno posto con forza e nettezza l’abolizione del finanziamento pubblico dei Partiti? Ebbene Bersani risponde che “Occorre una rivisitazione del finanziamento altrimenti la politica la fanno solo i miliardari”. E sugli altri punti qualificanti del programma di 5 Stelle? Su alcuni come le 30 ore lavorative settimanali o la cancellazione delle grandi opere, ad iniziare dalla TAV o la drastica riduzione delle spese militari ad iniziare dai costosissimi e inutili F35, neppure un cenno. Su altri, come i costi della politica, (finanziamento dei Gruppi consiliari, riduzione degli emolumenti faraonici dei parlamentari) promesse e chiacchiere: senza nessuna precisa quantificazione né, tanto meno, calendarizzazioni. E allora? Allora ci troviamo in un Paese allo sbando, alla bancarotta. Ingovernabile. Con un bipolarismo finito miseramente, senza alcuna maggioranza politica: con i Partiti italioti contrapposti gli uni agli altri. E’ il risultato di 20 anni inconcludenti e fallimentari. E ora tutti i nodi vengono al pettine. Ad iniziare dalla impotenza e dalla decrepitezza degli schemi ideali e programmatici delle forze politiche della seconda repubblica. Che hanno causato una vera e propria crisi di sistema. Una crisi drammatica, non solo economica e finanziaria ma anche culturale e antropologica. Ma non da sola la partitocrazia, bensì in combutta e con la complicità del Moloch rappresentato dal potere economico- finanziario-mediatico. Incapaci di accordarsi al drammatico vissuto della crisi. Pubblicato su Sardegna Quotidiano del 16-3-2013
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Questo blog, bilingue ( in Sardo e in Italiano) a disposizione, in modo particolare, di tutti i Sardi - residenti o comunque nati in Sardegna - pubblicherà soprattutto articoli, interventi, saggi sui problemi dell'Identità, ad iniziare da quelli riguardanti la Lingua, la Storia, la Cultura sarda.
Ecco il primo saggio sull'Identità, pubblicato recentemente (in Sardegna, university press, antropologia, Editore CUEC/ISRE, Cagliari 2007) e su Lingua e cultura sarda nella storia e oggi (pubblicato nel volume Pro un'iscola prus sarda, Ed. CUEC, Cagliari 2004). Seguirà la versione in Italiano della Monografia su Gramsci (di prossima pubblicazione) mentre quella in lingua sarda è stata pubblicata dall'Alfa editrice di Quartu nel 2006 (a firma mia e di Matteo Porru).
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