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LA STANZA DEL POETA...giù

Post n°1916 pubblicato il 18 Ottobre 2013 da giumor54


La stanza del poeta

 

Quel raggio di sole di primo mattino con un caldo

fendente,

aprì un varco attraverso la nebbia sì fitta,scivolò dalla

finestra

posta sul tetto illuminando la minuta stanza del poeta,

quel di era vuota, non era seduto innanzi alla sua

scrivania,

aspettando la luce amica con cui divideva i suoi primi

pensieri,

prendeva il caffè parlando con lei, sembrasse capirlo,

mentre l'uomo dei sogni silente, amava osservare le ombre

giocose sul muro, nella stanza pochi oggetti innanzi a

lui,

compresa una candela, ormai consumata dal tempo

e per terra una miriade di fogli sparsi,


interi e accartocciati, quella era tutta la sua vita

e lì amava far l'amore tra le righe, emozioni uniche ai

suoi occhi, la luce non vide l'amico e di li a poco

sarebbe

svanita, il tempo fuggiva e il sole salì ancor di più

trascinando la luce con se, quando giunse l'uomo,

capì che era arrivato troppo tardi, si affacciò alla

vita,

ma la luce si era fusa nel sole illuminando il mare,

cadde seduto su quella seggiola, come un peso morto,

osservò la scrivania e pianse come un bimbo giunto tardi

al suo appuntamento, rimase li inchiodato fino a sera,

quando il sole calò sul mare, macchiando di rosso il suo

ondeggiare, la luna gli apparve, lo vide sì triste,

con un pallido raggio e una dolce carezza rischiarò il

suo viso,

sorrise all'amica compagna di notte infinite,

si fece coraggio e scrisse per una notte intera,

cadde nel sonno seduto, appoggiato alla sua scrivania,

di primo mattina l'amica entrò nella stanza

e lo vide dormire, capì che l'amico era giunto in

ritardo,

vide i fogli innanzi al suo capo, appoggiato su quel legno

sì vecchio che ancora teneva il suo peso,

svanì quando il sole si alzò, il poeta aprì gli occhi,

si affacciò alla vita, era tardi, angosciato tornò a

sedersi,

mentre il pensiero navigava sì triste verso cieli

infiniti,

l'occhio cadde sul foglio, lo prese in mano, lo strinse

al petto,

sorrise di nuovo, quella macchia di sole impressa nel

foglio

era amore impresso nel cuore del sole.

Giù 18/10/201319:30

Di Giuseppe Morelli(siae)

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