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RISTAR

Post n°8 pubblicato il 21 Novembre 2010 da NemesisTheWarlock
 
Tag: ristar

Può una stellina sventare una congiura interplanetaria?

system: MD - size: 1.41 mb - release: 1995 - made by: Sonic Team

ristarNo, non si tratta di Beyond Good and Evil di Michel Ancel, e del quale sto ancora aspettando il seguito (dannata Ubisoft), ma ci siamo tremendamenti vicini!

Nel lontano 1995 la Sega si interrogò sull'eventualità di dare vita ad un personaggio videoludico più ponderato e meno frenetico del solito Sonic di punta, andando incontro a quella fetta di giocatori che volevano un'impostazione di gioco un po' più platform, senza però svendere il suo stile...

... quello stesso stile che negli anni l'aveva vista contrapporsi a Nintendo!

Niente di più facile per una software house versatile come la grande "S" di Osaka; ad incaricarsene fu lo stesso Sonic Team, e fu così che nacque Ristar, graziosa quanto energica stellina, l'unica alternativa reale a "Sonic The Hedgehog" su Megadrive anche dal punto di vista del character design: lo stesso Yuji Naka ammetterà in seguito la similitudine tra Ristar e il porcospino blu, definendoli frutto di quello che inizialmente era lo stesso progetto.

La trama del gioco è ben descritta da un esaustivo filmato d'apertura sottotitolato; tutto ha inizio quando un malvagio pirata spaziale chiamato Greedy, corrompendo i leader planetari, riesce  a soggiogare, tra le altre, anche la popolazione del pianeta natale di Ristar: Flora.

Non accontentandosi solo di questo, il neo-imperatore del sistema solare di Valdi decide anche di imprigionare Oruto, il padre del nostro eroe, giudicato l'unico capace di ristabilire l'equilibrio nella galassia... ma qualcuno non ha fatto i conti con il figlio.ristar

Ha così inizio l'avventura che vedrà Ristar: The Shooting Star errare per l'universo a liberar pianeti e abitanti, desiderosa in ultimo di ricongiungersi col padre.

I pianeti da visitare sono ben sei, ciascuno dei quali suddiviso in due stages più il boss: esplorarli tutti sarà un vero spasso, grazie anche ad un level design molto convincente e ad una impostazione di gioco puzzle-oriented, in antitesi, come già anticipato ad inizio recensione, rispetto al gameplay di Sonic The Hedgehog che certo non faceva dell'elemento puzzle il suo punto di forza.

Si va dal dover sconfiggere tutti i nemici presenti in una determinata zona (pianeta Undertow), a pagare il pedaggio con un metronomo manco fossimo al casello di un'autostrada (pianeta Sonata), fino ad usare una statuetta che ci somiglia per attivare trappole altrimenti destinate a noi (pianeta Scorch) e tante altre simpatiche trovate che vi lascio il piacere di scoprire.

L'azione dunque è varia e divertente, affiancata da un sistema di controllo immediato e preciso; Ristar tra l'altro, può prendere i nemici con le mani, valida alternativa - se ci pensate - allo stra-abusato "saltargli sopra" che anche all'epoca aveva un po' rotto le balle.

Passando alle peculiarità del nostro personaggio, non fatevi ingannare dall'aspetto fanciullesco di Ristar, quando si tratta di combattere, i cattivi li prende letteralmente a testate; potrete inoltre arrampicarvi sugli alberi e scalare montagne, superare ostacoli di vario tipo grazie all'ausilio delle braccia allungabili, aggrapparvi a tubi, planare ristarappesi a piume o a polline, nuotare sott'acqua e, infine, spiccare il volo trasformandovi in cometa utilizzando speciali aste che troverete strada facendo.

Non mancano neanche gli oggetti con cui interagire, come montacarichi o leve per varchi a tempo, e i bonus stage, uno per ogni livello.

Da sottolineare una certa difficoltà di avanzamento, leggermente superiore alla media dei platform sedicibittosi, se poi la confrontiamo con la difficoltà media dei videogiochi attuali, fatti ad uso e consumo dei casual gamers, meglio stendere un velo pietoso.

Vite extra e recuperi energia abbondano sotto forma di scrigni da rompere a craniate, tutto sta nel trovarli e, soprattutto, nel raggiungerli.

Passando all'aspetto grafico del gioco, siamo davanti ad un titolo che dimostra le enormi potenzialità hardware del Megadrive; enormi, soprattutto per un sistema nato e concepito nel 1988.

Ristar era uno dei pochi giochi all'epoca che nella sua versione europea sfruttava a pieno la maggior risoluzione offerta dai sistemi PAL, 320x240 a 50Hz, quando sappiamo tutti che la Console di Osaka aveva come risoluzione di riferimento la ignobile 256x224 a 60Hz dei sistemi NTSC.

Ciò contribuiva e non poco a valorizzare gli scenari, già di per loro altamente dettagliati con sfondi ricchissimi di particolari posti su 4 parallassi di scorrimento orizzontale: non posso non citare gli aironi che si intravedono volare all'orizzonte su Flora, o la sabbia screziata dai raggi del sole attraverso l'acqua su Undertow, o ancora le fornaci che irradiano luce e calore nelle miniere del pianeta Scorch.ristar

Sublime la miriade di corsi d'acqua su Freon quasi a dare l'idea del disgelo, ottimo l'effetto di distorsione degli elementi scenario sullo sfondo di Automation, realistico quanto basta a convincerci degli effetti dannosi dello smog.

Colori scintillanti, meravigliosi, una festa per gli occhi, quasi abbagliano! Senza contare alcuni accorgimenti di sicuro impatto, ad esempio, quando vi troverete a nuotare nelle limpide acque del succitato pianeta Undertow, più vi immergerete a fondo e più si farà tutto scuro attorno a voi, proprio a simboleggiare l'aumento di profondità.

E poi lasciatemi parlare delle animazioni di Ristar, addirittura c'è un set di sprites diverso per ogni livello, uno dei pochi giochi, se non l'unico nell'ambito delle Console a 16bit, a poter vantare un primato del genere.

La cosa strana è che molte di queste animazioni, soprattutto quelle di inattività, sono state tagliate via nella versione occidentale del gioco, il perché onestamente mi sfugge, ma tranquilli, grazie alla magia dell'emulazione, potete scaricarvi direttamente la rom giapponese e tanti saluti.

Il comparto audio non è da meno: bellissime le musiche, anche da un punto di vista tecnico il chip Yamaha 2612 del Megadrive non sfigura davanti alla più prestante sound board dello SNES: è eccezionale l'intermezzo musicale che parte quando Ristar viaggia da un pianeta all'altro, addirittura epica la ending.

Ben fatti anche gli effetti sonori che contribuiscono a rendere il titolo ancora più piacevole da giocare, incluso un po' di "parlato" di Ristar (hasta la vista baby!) che non sarà di qualità elevatissima (play with me?) ma comunque risulta godibile.ristar

Longevità più che assicurata, come già accennato ad inizio recensione infatti, i pianeti da visitare sono ben sei, cui si aggiunge pure il pianeta fortezza di Greedy una volta che raggiungerete l'ultimo boss, per un totale di 21 livelli.

Complice anche la difficoltà di avanzamento (comunque mai frustrante) non finirete il titolo in parola prima di 10-12 orette... e il bello è che, una volta finito, avrete subito voglia di rigiocarci, almeno per provare le cheat, ma non prima di aver sconfitto Greedy con le vostre sole forze (e a modalità normal eh), non fate i lazzaroni!

Giudizio finale...

grafica: 97% - sonoro: 95% - gameplay 90% - longevità 90% - globale: 93%

La domanda che forse non troverà mai risposta è perché la Sega abbandonò Ristar subito dopo la dipartita del Megadrive, perché tirare fuori obrobri al silicio come Billy Hatcher and the Giant Egg, insopportabile su GameCube e orrido su PC, e non dare a Ristar una seconda chance?

Osaka con Ristar aveva tra le mani una potenziale miniera d'oro, al pari di Sonic, e invece lasciò morire il progetto dopo appena un tentativo, come in seguito farà anche con Nights, Shenmue e tanti altri, confermando forse uno dei più grandi limiti di casa Sega: non riuscire mai a credere in se stessa fino in fondo.

recensione a cura di Alex64

 
 
 
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