Creato da viscontina17 il 30/06/2012

Bisbigli d'onde

dolci richiami d'essenze

 

« I PORIFERILA STELLA GORGONA »

M A R E

Post n°77 pubblicato il 03 Settembre 2012 da viscontina17

Mi sono sempre chiesta come il mare possa sapere di buono ogni giorno. All’alba o sotto l’arsura

del sole allo zenith o al tramonto. E la notte. Quanto amo il mare di notte.

Il mare di notte regala pensieri e libera le emozioni. E’ come guardare dentro un nulla ricco di tutto

. E’ guardare l’infinito sentendo la vertigine del vuoto. Via, via, andate via! Non c’è nulla da vedere.

L’occhio vuoto fugge, ma l’occhio innamorato resta. Come si fa a non farsi inghiottire da quel nulla

che è il mare in una notte senza luna?

Una volta giocavo facile, mi piaceva il mare sotto la luna. A tutti piace il mare sotto la luna. Poi,

una notte fredda, ho scoperto il mare senza luna.

Il mare senza luna è giocare a nascondino con la propria anima. E’ un viaggio alla ricerca di sé stessi.

E’ sprofondare in un nido amniotico piangendo e ridendo di ciò che si è diventati. Non mi lascia

scampo, la mia anima m’aspetta dietro quel maledetto scoglio che fatico a vedere. Sbaglio occhi, lo so,

ma l’uomo persevera nei propri errori.

Di nuovo, l’illusione del sillogismo “complicato uguale bello e fascinoso” mi ha catturato. Tipico degli

avidi di amor proprio. Tipico di chi ha un ego gonfio come uno Zeppelin. Ma ora ci provo a buttarmi

nella banalità. Mica facile.

Il mare al tramonto è il cuore che batte degli innamorati freschi di giornata. E’ la coppia che

s’abbraccia e che prende il sapore e il colore del miele. E’ facile da spiegare a un bambino.

Che ci vuole? Acqua e fuoco, l’acqua spegne il fuoco. ( W E B)


Commenti al Post:
bovart
bovart il 03/09/12 alle 15:02 via WEB
Quando si dice “ a mare”, volendo comunicare per esempio, andiamo “a mare”, vuole anche dire “amare”. “A mare”, è secondo il mio modo di intendere, vicino al senso di “amare”. Difficilmente ho visto facce tristi, nel dover andare al mare, tranne quelli che per qualche motivazione, non sono contenti di farlo; coloro che hanno dovuto subire una perdita nel mare, o semplicemente coloro, che non riescono ad amare il mare. Curiosa e interessante allo stesso tempo, la riflessione di qualcuno che riesce con un sorriso, a portare qualche spiegazione “fantasiosa”, come quella per esempio, che al nord si dice sempre, “andiamo al mare”, mentre al sud, solitamente si dice invece “andiamo a mare”. Difatti, per chi il mare lo vede tutti i giorni, è normale dire vado a mare, in quanto la cosa è così familiare, al punto da voler significare, (non lo dico “fantasiosamente”, ho vissuto questa esperienza in passato) di andare in un luogo “caro”, intimamente collegato con la propria vita. È, senza per questo, pensare di esagerare. Come dire “vado a casa”, con la medesima naturalezza, lo stesso senso e significato. Da questo meccanismo, secondo il mio punto di vista, scattano, per meglio dire partono, tutta una serie di dinamiche, che fanno delle popolazioni, che vivono affacciandosi alla costa marina, delle persone in qualche modo diverse, (non sto asserendo “migliori”, sarebbe lungo da spiegare) da quelle che invece trascorrono abitualmente la loro vita, lontano dal mare. Il mare, non è soltanto un contenitore che emana calore, dopo averla assorbita dal sole, secondo il mio punto di vista, è anche “espressione”, di altre forme di energie. In una frase del post, trovo scritto, “Ma ora ci provo a buttarmi nella banalità”. Da questo punto, in avanti è partita l’idea, che sto provando a raccontare con questo commento. Mi arriva come espressione, quasi dialettale, della gente di mare. In meridione si usa spesso dire, “mi vado a buttare a letto-mi vado a buttare a mare”. Non rimarrei affatto meravigliato, se l’autrice del post risultasse essere meridionale. È il linguaggio adottato, la conoscenza a tratti, approfondita del mare, che me lo fa pensare. Potrebbe anche non essere così, quello che è certo, è l’accostamento sensibile, andare verso un qualcosa, abbracciandola interamente. Come succede, ad esempio, a coloro che riescono a risultare particolarmente dotati in una qualsiasi cosa, che può essere artistica, o di altro genere. Questi, in maniera “sensibile”, per natura, questione genetica o altro, riescono ad immedesimarsi, a tal punto da risultare, simbioticamente una sola cosa, con quella con cui si cimentano. In “simbiosi” con il mare, si sono realizzati nel corso dei secoli, varie manifestazioni di affettuosità; dalle espressioni artistiche, a qualsiasi altro tipo di comunicazione, con al centro, sempre l’elemento mare. La scienza, ma non solo, persino certi passi biblici, si sono descritti vicino al mare. Il mare è sentito spesso, come qualcosa da “amare”, perché capace di rilasciare sensazioni, a molti gradite. La perdita del mare, non è poca cosa per chi, per vicissitudine o altro, è stato costretto ad abbandonarlo. È nell’esperienza e nel ricordo, del vissuto e del sapere che un giorno, può avvenire il ritorno, “a casa”, come dire “a mare”, che molti organizzano e pianificano, la loro vita. Un esempio, può arrivare, con le ondate di emigranti al nord, dal sud dell’Italia, di cui molti, quelli che hanno potuto naturalmente, nell’età avanzata, sono rientrati nella loro terra di origine, sovente, molti di loro, si sentivano parecchio “attaccati” al mare. Non sono tutti, qualcuno potrebbe obiettare. I racconti, a volte “struggenti” di alcuni di loro, particolarmente legati con il mare, non solo mi porta a pensare quello che ho scritto prima, al riguardo di un ritorno “a casa”, come dire “a mare”, è soprattutto, nel “personale”, che la cosa mi tocca nel vivo. È difatti il mare, in genere, quello che mi manca, al nord. Il mare che potrebbe, almeno per me, che sono abituato a viaggiare, essere di un qualsiasi luogo. È l’elemento mare, per me, mentre per altri capisco, che esiste anche il legame con la terra di origine. Questo mio raccontare, vuole arrivare a dire, che mare è a volte come “amare”, a volte meglio di un fratello, meglio di un’amante. È capace di fare sognare, di regalare sensazioni, che spesso vengono ricambiate con canzoni, poesie, racconti e altro ancora, per rievocare il meglio, di un momento vissuto. L’amore, accostato con il mare, assume più forza e potenza. Pertanto, mi viene da pensare, che è proprio “amare”, il mare…Proprio come mi sembra di constatare, leggendo il post in questione. Buon pomeriggio, un caro saluto giuseppe
 
 
viscontina17
viscontina17 il 03/09/12 alle 17:33 via WEB
Sono d'accordissimo, caro Giuseppe, con queste tue approfondite "illazioni" che fanno riflettere molto su quanto il mare e amare possano trasmettere intense emozioni, nel loro coniugare colori, impressioni, vibrazioni e battiti all'unisono, che, in linea di massima non possono che essere positivi... Grazie infinite del tuo scrivere, buon pomeriggio, silvia
 
virgola_df
virgola_df il 03/09/12 alle 18:50 via WEB
Musica e poesia per l'anima mia!
Felice sera cara e buona settimana!
Baci!
virgola
 
 
viscontina17
viscontina17 il 04/09/12 alle 07:28 via WEB
Grazie di questo tuo passaggio nel mare... Buona giornata, viscontina
 
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