Messaggi di Agosto 2014
Post n°249 pubblicato il 29 Agosto 2014 da viscontina17
Vive per lunghi periodi attaccata ai fondali e poi, d’improvviso, inizia a crescere |
Post n°248 pubblicato il 16 Agosto 2014 da viscontina17
Malgrado molti di noi non siano in grado di riconoscerli durante un’immersione, confondendoli anzi con altri organismi bentonici, i Briozoi sono animali che vivono comunemente nell'ambiente marino sui fondi rocciosi. I Briozoi - letteralmente "animali-muschio" – si presentano spesso come minuscoli "coralli" dalla forma arborescente costituita da uno o più "rametti" o ciuffi o lamine, oppure possono formare incrostazioni sul substrato, di forma circolare o a foglio. La superficie esterna è decorata da una caratteristica porosità, il colore è molto vario: bianco, giallo, nero, violaceo, rosa. Vengono spesso confusi con gli Idrozoi o coi Cnidari. Sotto un microscopio questa confusione può sembrare giustificata perché si vedono sottili tentacoli a corona uscire fuori da custodie rigide cornee o calcaree. Ma i Briozoi non sono affatto costituiti da polipi di Cnidari: si tratta di forme di vita che, benché trascurabili a chi non si occupi di biologia, sono in realtà molto più complesse del Phylum degli Cnidari a cui vengono spesso impropriamente attribuiti. Sono conosciute dai tassonomisti circa 4000 specie viventi e potenzialmente si pensa che esista ancora un certo numero di specie ancora non descritte.Il falso corallo, nome scientifico Myriapora truncata , e il pizzo di mare o rosa di mare, ossia Reteporella grimaldii (più nota come Sertella septentrionalis, ma che ha recentemente cambiato sistemazione tassonomica, e quindi nome e cognome) sono tra le specie più comunemente note ai subacquei, sia per la forma particolare, sia per le loro dimensioni che le rendono facilmente riconoscibili, sia che per la comune diffusione sui nostri fondali rocciosi.I Briozoi, assieme ai Foronidi e ai Brachiopodi, appartengono al gruppo dei Lofoforati. I membri di questo gruppo hanno in comune l'organo per la cattura del cibo, detto "lofoforo".
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Post n°247 pubblicato il 13 Agosto 2014 da viscontina17
Perché una piovra non rimane mai attorcigliata dai propri tentacoli? Può sembrare una domanda da barzelletta zoologica, del genere "perché una gallina attraversa la strada?", invece è un quesito scientifico che ha condotto a una scoperta inattesa, le cui conseguenze potrebbero avere applicazioni addirittura per i disegnatori di robot. Com'è noto, l'octopus o polpo o piovra, come viene più comunemente chiamato, è un animale dalle proprietà fuori dal comune: ha tre cuori, la capacità di cambiare colore velocemente per mimetizzarsi (oltre che per comunicare con i suoi simili) e può emettere inchiostro nero da un sifone per difendersi in caso di attacco. Un'altra notevole caratteristica è che il suo cervello non controlla gli otto tentacoli con cui si procura il cibo e lo porta alla bocca: ogni braccio è in sostanza indipendente e può perfino ricrescere se viene amputato da predatori. Non solo, una volta amputato, un tentacolo può sopravvivere per un'ora e continua addirittura ad afferrare cibo e a portarlo verso il punto in cui dovrebbe esserci la bocca. |