Creato da viscontina17 il 30/06/2012

Bisbigli d'onde

dolci richiami d'essenze

Messaggi di Marzo 2015

SQUALO GRIGIO DEL REEF

Post n°287 pubblicato il 15 Marzo 2015 da viscontina17

Amato o temuto che sia, lo squalo è il signore dei mari. E' bellissimo vedere il suo nuoto elegante e possente. Ad oggi sono state classificate più di 370 specie, molto diverse fra loro, con dimensioni dell'esemplare adulto che variano dai 15 cm. ad oltre 15 metri. Alcuni sono splendidi predatori, altri si nutrono di crostacei e molluschi, altri di semplice plancton. Di tutte queste specie, solo pochissime possono essere considerate pericolose per l'uomo, e sono quasi sempre specie pelagiche. Sono creature che hanno raggiunto un notevolissimo livello di sviluppo in centinaia di milioni di anni ed oggi sono in serio pericolo a causa dell'eccessiva caccia di cui sono vittime e del rapido cambiamento del loro habitat, ad opera dell'uomo. Gli squali sono i predatori all'apice della catena alimentare e dalla loro presenza dipende l'equilibrio dell'ecosistema marino. La loro scomparsa potrebbe avere conseguenze devastanti. Per questo motivo, in molti paesi, sono considerati "specie protetta". (web)

 
 
 

LA MUCILLAGINE

Post n°286 pubblicato il 10 Marzo 2015 da viscontina17

Gli studi scientifici finora svolti rivelano che quello della mucillagine è un fenomeno complesso a causa dei molti fattori coinvolti.
Ci sono molte ipotesi che devono essere ancora vagliate per capire la causa delle mucillagini.
Questo fenomeno è dovuto a microalghe, le diatomee (Nitzschia gr. Pseudonitzschia e Skeletonema costatum), ed interessa una vasta area a causa delle correnti che permettono la loro diffusione.
Le diatomee si avvolgono in un muco (sostanza costituita da glicoproteine) nel periodo riproduttivo e durante la primavera inoltrata questo muco diventa più abbondante per alcune specie. La fotosintesi (processo attraverso il quale i vegetali, regno di cui le alghe fanno parte, elaborano anidride carbonica e acqua per produrre ossigeno e glucosio) continua e vengono imprigionate, all'interno di questo sostanza prodotta, molte piccole bolle di ossigeno che fanno sollevare e fluttuare queste masse che dal fondo vanno alla superficie e poi tornano al fondo.
E’ la presenza di queste “nubi” che deturpa il paesaggio marino: si presentano come grandi aggregati e raggiungono i 4 metri di lunghezza. Il problema maggiore è che queste grandi formazioni, quando ricadono sul fondo, vengono degradate, come tutte le sostanze organiche, dai batteri. Questa operazione richiede ossigeno, che ad un certo punto viene completamente consumato e si assiste al fenomeno dell’anossia (mancanza di ossigeno sul fondo), con danni irreparabili per tutte le forme di vita bentoniche. (web)

 
 
 

CROSTACEI

Post n°285 pubblicato il 01 Marzo 2015 da viscontina17

Quello dei crostacei per gli zoologi è un sottotipo appartenente al tipo degli artropodi, con insetti, ragni, centopiedi. Tutti gli artropodi sono caratterizzati da corpo segmentato, scheletro esterno e zampe articolate. Se è vero che nel corso dell’evoluzione della vita sulla terra la comparsa dei vertebrati ha rappresentato per gli artropodi, piccoli di dimensioni ed altamente nutrienti, l’arrivo di formidabili rivali e predatori, e spesso ha un’influenza determinante sull’evoluzione dei loro comportamenti, è vero altresì che gli artropodi restano il tipo animale dominante sulla terra per numero di specie e di individui.
Lo scheletro esterno, che deve essere cambiato con la crescita, ne limita le possibilita’ di accrescimento, ma tra le taglie piccola e medio-piccola insetti e artropodi in genere hanno pochi rivali.
Pensate che, su 1.400.000 circa di specie conosciute (tra animali, piante e microorganismi), 875.000 specie sono artropodi. Di questi 750.000 sono gli insetti, ma anche i crostacei con oltre 31.000 specie sono un gruppo di tutto rispetto. Tanto per avere un termine di paragone, i pesci viventi sono circa 18.000.
Segue una tabella riassuntiva delle principali suddivisioni del tipo artropodi, con speciale enfasi per i gruppi marini che possono essere più facilmente osservati dal subacqueo. La tabella è ben lungi dall’essere completa (le classi in cui si sudividono i crostacei sarebbero in realtà 8), abbiamo voluto limitarci a ciò che il subacqueo può ragionevolmente osservare in immersione.
Come si può osservare, la maggior parte dei crostacei più grossi e più noti (granchi, gamberi, aragoste, paguri) appartengono alla classe dei malacostraci ed in particolare all’ordine dei decapodi (10 zampe principali, di cui il primo paio solitamente è modificato in chele).(WEB)

 
 
 

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